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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

DOI issue:
Fasc. 3-5
DOI article:
Jacobsen, Emil: La mostra eucaristica a Venezia: (1897)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0210

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LA MOSTRA EUCARISTICA A VENEZIA

(1897)

ifj interessante di molte altre esposizioni, che da
molti anni si sono succedute in Italia, è certa-
mente quella che fu congiunta col dicianno-
vesimo Congresso eucaristico, fatta a Venezia
sul finire dell'estate e nell'autunno 1897. A
raccogliere le preziose cose d'inestimabile
valore, provenienti da tutte le chiese di Ve-
nezia ed anche delle vicine città di Padova,
Treviso, Chioggia, ecc., servì la « Scuola grande
di San Rocco ». Poche costruzioni degli ultimi
tempi del Rinascimento veneziano furono tanto
ammirate, quanto questa Scuola di San Rocco. Essa,
la Sistina ed il Campo Santo di Pisa sono, secondo le
classificazioni dell'inglese John Ruskin, i tre più importanti edifici del mondo.
Quest'affermazione gli fa certamente strappata dalla sua illimitata ammirazione
pel Tintoretto; ma, pur non accettandola, bisogna riconoscere che in Venezia
stessa difficilmente si sarebbe trovato un palazzo per l'Esposizione tanto magni-
fico, quanto il fastoso fabbricato innalzato dal Santi, da Giulio Lombardi e dallo
Scarpagnino.

Appena entrati nel gran salone del primo piano, si restava là, come abba-
gliati. Oro, perle, gemme, seta operata in oro, velluto su fondo d'oro, argento,
bronzo, cristallo, avorio, coralli, preziose sorta di pietra, quali alabastro, onice,
lapislazzuli, diaspro, calcedonio: tutto... le pareti... le centinaia di vetrine... tutto
risplendeva, luccicava, scintillava, fiammeggiava dinanzi all'occhio rapito.

L'intero sacro apparato della Chiesa cattolica stava là sotto gli occhi dello
spettatore. E all'ammirazione per tante magnificenze, eseguite da pazienti mani
con assoluta finitezza artistica, s'univa la venerazione per queste sacre cose, davanti
alle quali già da secoli si sono inginocchiati i devoti credenti, le hanno adorate,
baciate e qualche volta bagnate con le loro lagrime. Che cosa non era qui radunato!
Reliquiari nelle forme più meravigliose, d'oro massiccio o coperti di gioielli; calici di
cristallo, d'onice, di basalto verde, di calcedonio; ostensori d'oro; paliotti d'altare di legno
intagliato con artistica perfezione, d'argento o di bronzo ; crocifissi d'oro, d'argento, d'avorio
o d'ebano intarsiato di tartaruga o d'argento ; la maggior parte di perfetta esecuzione, deli-
cati, leggeri, con fiori d'oro sporgenti. Stendardi di seta intessuta d'oro ; patene d'alabastro
orientale, di vetro verde guernito d'oro, o di sardonico ornato di gioielli; navicelle di ser-
pentino montate in argento o di bronzo in fantastiche forme a traforo ; pissidi con testoline
 
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