Tav. IV. — CIMASA DELL'ANCONA DI SAN PIETRO IN MODENA
IL MAESTRO DEL CORREGGIO
Nel 15io a Modena moriva un vecchio pittore, lasciando ogni cosa ai poveri
« per amore di Dio » e un quadro incompiuto, un' « Annunciazione », per la
chiesa dei confratelli della Santissima Annunziata. Il quadro prese il nome
di Francesco Francia, e lo tenne sino a che un documento chiarì il vero
autore, e lo rivendicò al « depintore perfetto e homo dabene », maestro
Francesco de Bianco Ferraro. Con lo studio del quadro la critica moderna si
sforzò a ricostruire l'opera del pittore, che un cronista del Cinquecento aveva
chiamato maestro del divino Correggio. Il Morelli si provò, ma non riuscì a
determinare l'artista nelle opere disperse per le Gallerie d' Europa, e special-
mente a causa del ristretto modo di procedere nella determinazione del carat-
tere di lui e dello stile, per cui l'oscuro e debole coloritore Michele Coltellini
fu confuso con l'oscuro sì, ma delicato e spirituale artista Francesco Bianchi
Ferrari. E non riuscii all'ardua ricostruzione io pure, se non che in parte, per mancanza di
elementi sicuri di giudizio. L' « Annunciazione » della Galleria di Modena era stata compiuta
da un altro artista, da un pittore di rotelle, che indurì i lineamenti gentili del maestro del
« pittor delle Grazie ». Conveniva andar cauti nel servirsi di quel mezzo per il confronto
e cercare in altre opere più genuine e complete un soccorso allo studio.
E l'ho trovato finalmente! Un anno fa acquistai per la Galleria Nazionale a palazzo
Corsini un «Cristo nell'orto», giudicato di Lucas van Leyden. E invece un'opera conser-
vatissima del mio vecchio conterraneo ! Gli occhi del Cristo sono leggermente iniettati di
F. B. Ferrari
IL MAESTRO DEL CORREGGIO
Nel 15io a Modena moriva un vecchio pittore, lasciando ogni cosa ai poveri
« per amore di Dio » e un quadro incompiuto, un' « Annunciazione », per la
chiesa dei confratelli della Santissima Annunziata. Il quadro prese il nome
di Francesco Francia, e lo tenne sino a che un documento chiarì il vero
autore, e lo rivendicò al « depintore perfetto e homo dabene », maestro
Francesco de Bianco Ferraro. Con lo studio del quadro la critica moderna si
sforzò a ricostruire l'opera del pittore, che un cronista del Cinquecento aveva
chiamato maestro del divino Correggio. Il Morelli si provò, ma non riuscì a
determinare l'artista nelle opere disperse per le Gallerie d' Europa, e special-
mente a causa del ristretto modo di procedere nella determinazione del carat-
tere di lui e dello stile, per cui l'oscuro e debole coloritore Michele Coltellini
fu confuso con l'oscuro sì, ma delicato e spirituale artista Francesco Bianchi
Ferrari. E non riuscii all'ardua ricostruzione io pure, se non che in parte, per mancanza di
elementi sicuri di giudizio. L' « Annunciazione » della Galleria di Modena era stata compiuta
da un altro artista, da un pittore di rotelle, che indurì i lineamenti gentili del maestro del
« pittor delle Grazie ». Conveniva andar cauti nel servirsi di quel mezzo per il confronto
e cercare in altre opere più genuine e complete un soccorso allo studio.
E l'ho trovato finalmente! Un anno fa acquistai per la Galleria Nazionale a palazzo
Corsini un «Cristo nell'orto», giudicato di Lucas van Leyden. E invece un'opera conser-
vatissima del mio vecchio conterraneo ! Gli occhi del Cristo sono leggermente iniettati di
F. B. Ferrari