BACCIO PONTELLI E LA ROCCA D' OSTIA
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cenzo Vili con Breve del 28 dicembre 1490: il progetto della rocca di Jesi.1 A Baccio
Pontelli affidava Giovanni Sforza la costruzione della rocca di Sinigaglia, preferendo così
l'opera sua a quella del senese Francesco di Giorgio Martini, come, presente questo, aveva
avuto l'architetto fiorentino la sopraintendenza ai lavori del palazzo d'Urbino.2 Dati questi
contatti non amichevoli, nel campo dell'arte, dei due architetti di patrie nemiche, non è
forse improbabile che a Baccio Pontelli, e non a Giuliano Giamberti (come da molti si
ritiene), siano dirette le parole di Francesco di Giorgio, quando accusa un architetto fioren-
tino di averlo derubato di talune sue invenzioni riferentisi all'architettura militare. « Non
f —. - - ~ - ~ ]
ALTRA VEDUTA DELLA ROCCA D'OSTIA
voglio, scrive il Martini, siano le mie parole reputate con passione per la naturale inimi-
cizia che è tra li concivi miei e quelli'».1
Se peraltro dagli accennati documenti potevasi finora rilevare che il Pontelli fu, come
tutti gli architetti del suo tempo, anche ingegnere militare, facevano tuttavia difetto gli ele-
1 Pontelli è pur anche chiamato nell'antica crona-
chetta di Osimo, edita dal Martorelli, dove è indi-
cato come disegnatore e ordinatore della rocca di
Jesi.
2 Nelle Memorie di Giovanni Santi, del P. Pungi-
leoni, si parla certamente del Pontelli dove si accenna
a quel Mastro Baccio, detto da Urbino, perchè di là
veniva, autore della rocca di Sinigaglia sullo scorcio
del secolo xv.
3 Vedi il prologo al libro VII del Trattato di ar-
chitettura civile e militare, di Francesco di Giorgio
Martini. Codice Senese e codice Magliabechiano.
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cenzo Vili con Breve del 28 dicembre 1490: il progetto della rocca di Jesi.1 A Baccio
Pontelli affidava Giovanni Sforza la costruzione della rocca di Sinigaglia, preferendo così
l'opera sua a quella del senese Francesco di Giorgio Martini, come, presente questo, aveva
avuto l'architetto fiorentino la sopraintendenza ai lavori del palazzo d'Urbino.2 Dati questi
contatti non amichevoli, nel campo dell'arte, dei due architetti di patrie nemiche, non è
forse improbabile che a Baccio Pontelli, e non a Giuliano Giamberti (come da molti si
ritiene), siano dirette le parole di Francesco di Giorgio, quando accusa un architetto fioren-
tino di averlo derubato di talune sue invenzioni riferentisi all'architettura militare. « Non
f —. - - ~ - ~ ]
ALTRA VEDUTA DELLA ROCCA D'OSTIA
voglio, scrive il Martini, siano le mie parole reputate con passione per la naturale inimi-
cizia che è tra li concivi miei e quelli'».1
Se peraltro dagli accennati documenti potevasi finora rilevare che il Pontelli fu, come
tutti gli architetti del suo tempo, anche ingegnere militare, facevano tuttavia difetto gli ele-
1 Pontelli è pur anche chiamato nell'antica crona-
chetta di Osimo, edita dal Martorelli, dove è indi-
cato come disegnatore e ordinatore della rocca di
Jesi.
2 Nelle Memorie di Giovanni Santi, del P. Pungi-
leoni, si parla certamente del Pontelli dove si accenna
a quel Mastro Baccio, detto da Urbino, perchè di là
veniva, autore della rocca di Sinigaglia sullo scorcio
del secolo xv.
3 Vedi il prologo al libro VII del Trattato di ar-
chitettura civile e militare, di Francesco di Giorgio
Martini. Codice Senese e codice Magliabechiano.