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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

DOI Heft:
Fasc. 3-5
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Wilpert, Joseph: Un capitolo di storia del Vestiario
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0138

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GIUSEPPE WFLPERT

di che divenne poi necessario di tagliare
in linea retta i due lati lunghi ed uno
degli stretti della toga.1 Si aggiunge che
la toga, dopoché si cominciò ad usare,
oltre la tunica, anche la dalmatica, per-
dette in realtà il suo scopo di veste,
diventando, malgrado la sua importanza,
quasi un accessorio ornamentale. Pos-
siamo dunque supporre chela toga verso
la fine del in secolo abbia assunto quella
forma che apparisce nei bassorilievi del-
l'arco di Costantino e nei dittici consolari
del v secolo. Secondo questi era un
pezzo di seta purpurea lunga circa 6
metri e larga quasi uno e mezzo. Quindi
a torto viene chiamata « sciarpa » da
alcuni archeologi, in ispecie da quelli
che in essa vedono il precursore del
pallio sacro.

Sul principio la maniera d'indossarla
fu molto semplice, seguendo l'andamento
consueto della toga, con solo un giro
di più. La maniera è la seguente: la
prima estremità ripiegata a modo di
striscia, contabulatio, corre diritta alla
spalla sinistra, passa dietro il dorso e
sotto il braccio destro, poi, allargandosi,
attraversa il petto, torna di nuovo alla
Fig. 7a- — DITTICO DI FELICE. spalla sinistra, dietro il dorso, e, com-

Dell'anno 428. Parigi, Biblioteca Nazionale. pletamente spiegandosi, riesce dinanzi

al ventre per terminare sopra il braccio
sinistro.2 Tale andamento ci mostrano p. e. i rilievi dell'arco di Costantino. Più tardi, sui
monumenti, si manifesta una leggiera modificazione, in quanto che un pizzo della toga,
precisamente al secondo giro, viene fissato sulla spalla destra e più o meno tirato giù dinanzi
al petto. Possiamo vederlo nei due anonimi capitolini, in Felice dell'anno 428 (fig. 7) ed in
altri consoli del secolo v.

Per mostrare che tutte queste modificazioni sono possibili colla toga da noi descritta,
riproduciamo ancora i due consoli più caratteristici, Asparo e Boezio, unendoli colle rappre-
sentazioni corrispettive d'un manichino (fig. 8-12).3 Nei due anonimi capitolini vediamo

versa il petto è menzionata poche linee più giù con dalla spalla sinistra fino ai reni, monta alla spalla de-
le parole: cum alio pari tabulato. stra dove viene fissata; di là passa sotto il braccio

1

Già il Kanzler ha rilevato che la contabulatio fu destro e continua poi nel modo descritto. Non mi fu

applicata principalmente alla praetexta. Ecco le sue possibile di riprodurre le due statue anche dalla parte

parole, prese da un articolo che, come speriamo, fra di dietro, perchè sono troppo accostate al muro. Il

breve vedrà la luce: « Non esito punto a credere che Hula (loc. cit., pag. 13) ne pubblicò un disegno,
quel modo di piegare la toga fosse ottenuto per mo- 3 Riguardo alle tre ricostruzioni della toga avverto

strare l'insegna della praetexta ; per ostentare (per che il manichino, di cui mi son dovuto servire, era

usare il verbo latino) questo distintivo dei fanciulli molto usato, per cui non ha corrisposto esattamente

nobili, dei magistrati e dei tribuni ». a tutti i desideri; non si potè p. e. dargli la posizione

2 La toga dei due anonimi capitolini, prima di pas- d'uno seduto. La toga poi ebbe una contabulatio troppo

sare, dietro il dorso, sotto il braccio destro, scende larga per la grandezza del manichino.
 
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