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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 3-5
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Wilpert, Joseph: Un capitolo di storia del Vestiario
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0144

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102

GIUSEPPE WfLPERT

perchè questi impiegati portavano come so-
pravveste la penula, nè conseguentemente ab-
bisognavano di altro t^àrtov.

La statua isiaca del Museo Vaticano (fig. i 9 a
e a1), ancora inedita, apparteneva ad un gruppo
abbastanza grazioso. La figura aveva attorno
a sè alcuni putti, dei quali oggi non riman-
gono che i piedi. Anche la figura stessa è dan-
neggiata, mancando del capo e di ambedue le
avambraccia. Veste la solita palla e la tunica,
stretta ai fianchi con un cingulum a guisa di
fune, che sul dinanzi passa anche sopra la
palla, apertamente per fermarla, il che nel-
l'altra figura dovrebb'essere fatto con spille
o fibule, come solevano fermarsi pure i
pallia dei vescovi. Mentre la palla di Gala-
tea è ornata di stelle e lune, questa è liscia;
può darsi però che esse vi fossero dipinte.

La nostra statua era murata nella parete, di
modo che
se ne ve-
deva sol-
tanto la
parte ante-

Fig. i3a. — DITTICO ANONIMO. riore

Del vi sec. Biblioteca Barberini. ponendo

che fosse

lavorata anche la parte posteriore, pregai S. E. monsi-
gnor Maggiordomo di farla staccare dal muro, il che
venne gentilmente eseguito. La fotografia della parte di
dietro (fig. 19 a1) dimostra che la supposizione mia era
fondata : si vede adesso 1' andamento intiero della palla,
che è appunto quello da Apuleio descritto, e corrisponde
esattamente all' andamento del vero pallium o palla.

La statua già barberiniana è da noi riprodotta nella
fig. 20 (a e a1). Fu trovata assai mutila e poi ristaurata da
una mano poco intelligente. A questi ristauri apparten-
gono la testa, la mano sinistra, l'avambraccio destro e
molto della parte inferiore della figura. Le parti mancanti
sarebbero però facili a supplire con l'aiuto di altre rap-
presentanze isiache. La mano destra, p. es., non era ab-
bassata, come lo è adesso, ma era alzata e portava il sistro
o crepitaculum, di cui si vede tuttora nel marmo il punto
d'appoggio ; la sinistra teneva il cymbium. I capelli erano
aggiustati in maniera da formare dei boccoli cadenti sulle
spalle, dove in parte si sono conservati. La medesima
acconciatura ci si presenta in molte altre delle statue
isiache, riunite nelle tavole 986 e seguenti del Clarac. La
figura indossa la tunica ed un'ampia palla, ornata di frangie,

due pizzi della quale pendono dall' avambraccio sinistro, Fig. 14*. — DITTICO DI BASILIO
mentre i due altri sono annodati sul petto. Sopra questi Dell'anno 541. Firenze, Uffizii.
 
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