UN CAPITOLO DI STORIA DEL VESTIARIO m
t
Non è dunque da meravigliarci che si abbandonasse l'antico nome, sostituendogli quello del
Xtópo:;. 1 II testo più conosciuto in cui sia adoperata questa espressione si legge nella così detta
Donatio Constantini M. L'autore della famosa falsificazione dice
che l'imperatore Costantino ha offerto a san Silvestro papa, su- /^~--i^>j^
perhumeralem videlicet lomm qui imperiale circumdare adsolet
collum. 2 Questo testo ebbe per conseguenza tre errori, da"noi f^M
già rilevati: i° che si formò l'anacronismo or ora accennato; \w?3\
2° che la toga diventò il precursore del pallio sacro; 30 che il \$
pallio sacro fu tenuto per un regalo fatto dall' imperatore alla
Chiesa. Tali errori, commessi in tempo meno antico e anche v)^
moderno, non si possono imputare al falsario. Egli invero, fra le % i
vesti che dice offerte da Costantino a san Silvestro, menziona il rx>
diadema videlicet coronam capitis... simulque pallium (leggi m j
pileum) frigium^ necnon et superhumeraleni,... veruni etiam et 'L'jJ
clamidem pur pure am atque tunicam coccineam et omnia imperialia kl
indumento,, seu et dignitatem imperialium presidentium equitùm,
confereutes etiam et imperiali sceptra. Egli parla dunque solo
degli abiti imperiali ed esclude gli abiti liturgici, quali la tunica
talare, la dalmatica, la pianeta e il pallio sacro. Quindi è chiaro
che non ebbe mai quel sentimento che gli si vuole attribuire,
cioè di far rimontare l'insegna del pallio ad una concessione im-
periale.
L'opinione che al pallio sacro asserisce quest'origine profana
fu proposta dal De Marca, arcivescovo di Parigi, secondo il
quale pallhim antiquitus fuitgenus quoddam imperatori! indumenti
cuius listini Imperatores permisere Patriarchis, a quibus dei 11 com-
municatum est cum Metropolitanis.* Essa fu poi da molti accet-
747, e Constantino Por fi ro genito , De cerimoniis liturgico del vescovo
aulete byzantinae, 637 segg., il quale, nel capo XL, di Eichstedt. Quanto{ sfèz IIlMV**^
tratta rapì toH tini TpoTrw ~f, àytoc -/.olì as^àXr, Kupiaxvi toù alla forma del ratio-\ - •—_ ___________ -r
■xàaya Trspt|3àXXoNTau toù; Xwpou; 0 ~i paaO.sù? -/,aì si aà- naie, vedi BoCK, Ge-
•yiOTpoi xaì àNSsu7raT0( x.aì 7nxTpwaci. schichte der lilurgi-K^^ ^4^~
1 Ai testi addotti dal Ducange e Du Fresne si ag- schen Gewander, I, ^Jj*":s^!^
giungano: Constant. Porphyr., Decerim., 24, 6.20; tav. 5 ; II, tav. 26,4; Fig. 2ia.
25, 15. 16. 19; 258, iS; 259, 9 (dove si parla della 27, 1, pag. 194 segg., STATUA DI CARUNTUM.
^wcttt, TvaTpw.a, che era vestita del Xwpo; e perciò non po- il quale però non sep-
teva prostrarsi, ma solamente wpoffste.veN Lujcpóy); 574, pe precisare l'origine 111 0 IV seco^°-
7; 637 (l'intiero capo XL). — Lido, De Magistra- della distinzione.
tìbus, 166, 18, adopera XcÒps; secondo ogni apparenza 2 Hinschius, Decretales Pseudoisidorianae, 253. —
nel senso più antico della parola, dandogli l'epiteto Grauert, Die kofistantinische Schenkung nell'' Histo-
^putxr.XccTos e conoscendo, benché confusamente, tvi risches Jahrbuch, 1882, pag. 25 seg.
XspasVr.v tó-yaN e rpapetaw. Il lorum significa, fra l'altro, 3 Vestes phrygìae erano le vesti ricamate {acu pictae) ;
le due strisce di cuoio che fermavano la corazza. Fin onde i ricamatori furono appellati a Roma phrygiones.
dal secolo in esso fu imitato nell'ornamentazione della Cfr. De Vit, Lexicon, s. v.., e Marquardt, Privatleben
tunica ; era una specie di davo corto con due segmenti der Rómer, 2aed., II, 521 segg. Il pallium phrygium po-
rotondi sulle spalle, ai quali venne spesso aggiunto un trebbe dunque in imo scritto del ix secolo designare la
galone intorno al collo^del detto abito. Nel medio toga pietà. Ma il contesto richiede che si legga o phry-
evo^tale decorazione si staccò dalla veste per formare giuni o pileum phrygium. Tale pileo si vede nella fig. 25;
una^distinzione dei dignitari ecclesiastici, appellata superfluo di rammentare che da esso deriva la tiara.
superhumerale o ratiouale. Sotto quest'ultimo nome 4 De Marca, De concordia sacerdotii et imperii,
la distinzione si è mantenuta fino ad oggi nel vestiario 6, 6, 2, 259.
t
Non è dunque da meravigliarci che si abbandonasse l'antico nome, sostituendogli quello del
Xtópo:;. 1 II testo più conosciuto in cui sia adoperata questa espressione si legge nella così detta
Donatio Constantini M. L'autore della famosa falsificazione dice
che l'imperatore Costantino ha offerto a san Silvestro papa, su- /^~--i^>j^
perhumeralem videlicet lomm qui imperiale circumdare adsolet
collum. 2 Questo testo ebbe per conseguenza tre errori, da"noi f^M
già rilevati: i° che si formò l'anacronismo or ora accennato; \w?3\
2° che la toga diventò il precursore del pallio sacro; 30 che il \$
pallio sacro fu tenuto per un regalo fatto dall' imperatore alla
Chiesa. Tali errori, commessi in tempo meno antico e anche v)^
moderno, non si possono imputare al falsario. Egli invero, fra le % i
vesti che dice offerte da Costantino a san Silvestro, menziona il rx>
diadema videlicet coronam capitis... simulque pallium (leggi m j
pileum) frigium^ necnon et superhumeraleni,... veruni etiam et 'L'jJ
clamidem pur pure am atque tunicam coccineam et omnia imperialia kl
indumento,, seu et dignitatem imperialium presidentium equitùm,
confereutes etiam et imperiali sceptra. Egli parla dunque solo
degli abiti imperiali ed esclude gli abiti liturgici, quali la tunica
talare, la dalmatica, la pianeta e il pallio sacro. Quindi è chiaro
che non ebbe mai quel sentimento che gli si vuole attribuire,
cioè di far rimontare l'insegna del pallio ad una concessione im-
periale.
L'opinione che al pallio sacro asserisce quest'origine profana
fu proposta dal De Marca, arcivescovo di Parigi, secondo il
quale pallhim antiquitus fuitgenus quoddam imperatori! indumenti
cuius listini Imperatores permisere Patriarchis, a quibus dei 11 com-
municatum est cum Metropolitanis.* Essa fu poi da molti accet-
747, e Constantino Por fi ro genito , De cerimoniis liturgico del vescovo
aulete byzantinae, 637 segg., il quale, nel capo XL, di Eichstedt. Quanto{ sfèz IIlMV**^
tratta rapì toH tini TpoTrw ~f, àytoc -/.olì as^àXr, Kupiaxvi toù alla forma del ratio-\ - •—_ ___________ -r
■xàaya Trspt|3àXXoNTau toù; Xwpou; 0 ~i paaO.sù? -/,aì si aà- naie, vedi BoCK, Ge-
•yiOTpoi xaì àNSsu7raT0( x.aì 7nxTpwaci. schichte der lilurgi-K^^ ^4^~
1 Ai testi addotti dal Ducange e Du Fresne si ag- schen Gewander, I, ^Jj*":s^!^
giungano: Constant. Porphyr., Decerim., 24, 6.20; tav. 5 ; II, tav. 26,4; Fig. 2ia.
25, 15. 16. 19; 258, iS; 259, 9 (dove si parla della 27, 1, pag. 194 segg., STATUA DI CARUNTUM.
^wcttt, TvaTpw.a, che era vestita del Xwpo; e perciò non po- il quale però non sep-
teva prostrarsi, ma solamente wpoffste.veN Lujcpóy); 574, pe precisare l'origine 111 0 IV seco^°-
7; 637 (l'intiero capo XL). — Lido, De Magistra- della distinzione.
tìbus, 166, 18, adopera XcÒps; secondo ogni apparenza 2 Hinschius, Decretales Pseudoisidorianae, 253. —
nel senso più antico della parola, dandogli l'epiteto Grauert, Die kofistantinische Schenkung nell'' Histo-
^putxr.XccTos e conoscendo, benché confusamente, tvi risches Jahrbuch, 1882, pag. 25 seg.
XspasVr.v tó-yaN e rpapetaw. Il lorum significa, fra l'altro, 3 Vestes phrygìae erano le vesti ricamate {acu pictae) ;
le due strisce di cuoio che fermavano la corazza. Fin onde i ricamatori furono appellati a Roma phrygiones.
dal secolo in esso fu imitato nell'ornamentazione della Cfr. De Vit, Lexicon, s. v.., e Marquardt, Privatleben
tunica ; era una specie di davo corto con due segmenti der Rómer, 2aed., II, 521 segg. Il pallium phrygium po-
rotondi sulle spalle, ai quali venne spesso aggiunto un trebbe dunque in imo scritto del ix secolo designare la
galone intorno al collo^del detto abito. Nel medio toga pietà. Ma il contesto richiede che si legga o phry-
evo^tale decorazione si staccò dalla veste per formare giuni o pileum phrygium. Tale pileo si vede nella fig. 25;
una^distinzione dei dignitari ecclesiastici, appellata superfluo di rammentare che da esso deriva la tiara.
superhumerale o ratiouale. Sotto quest'ultimo nome 4 De Marca, De concordia sacerdotii et imperii,
la distinzione si è mantenuta fino ad oggi nel vestiario 6, 6, 2, 259.