UN CAPITOLO DI STORIA DEL VESTIARIO
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sino dal principio del secolo il ed è dato di preferenza a personaggi biblici; anzi dal se-
colo IV in poi diventa il manto quasi esclusivo dei personaggi sacri, cioè di Cristo e dei
santi. Era di lana bian-
ca ed aveva per orna-
mento nelle due estre-
mità ordinariamente le
lettere L, I, H, X, Z,
o anche una croce. Un
pallio crocesegnato in-
dossa Mosè in una nota
pittura della prima
metà del secolo iv nel
cimitero di San Traso-
ne, della qualepresento
una copia fedele nella
figura 23. Il pallio ve-
stono altresì, e sino
dal principio del sec. il,
quasi sempre, i digni-
tari ecclesiastici, come
il vescovo nella fradio
panis e i vescovi o sa-
cerdoti che ammini-
strano il battesimo. 1
Così il pallio fu nella
Chiesa di Roma sem-
pre riguardato come
un abito di sommo
onore e dignità.
Ma come mai esso
fu ridotto ad una stri-
scia? Fig. 23*. — MOSÈ PERCUOTE LA RUPE.
La risposta a que- Affresco cimiteriale della prima metà del iv secolo,
sta domanda è già data
nei due studi antecedenti, specialmente in quello sul pallio degli officiale*: la multiplex confa-
bulano, applicata in primo luogo alla toga, fu, come abbiamo rilevato, con maggior ragione
estesa al pallio. 2 Dico con maggior ragione, perchè mentre la toga rimase a Roma sempre,
1 Vedi Wilpert, Fractio panis, tav. XIII-XIV.— non esiste affatto, e battezza un auriga di nome LIBER
Lo stesso, Die Malereien der Sacramentskapelten in per il papa Liberio, prendendo le redini avvolte in-
der Katakombe des hi. Callistus, 19 segg. torno al corpo per « un'insegna di prigionia ! » Final-
2 Nel suo lungo capitolo dedicato al pallio sacro, mente l'autorità dei primi ritratti papali di san Paolo,
il P. Garrucci {Storia, I, 96 segg.) dapprima confonde invocata dal P. Garrucci per « la tradizione antichissima
la lacerna, data in alcuni vetri cimiteriali agli « apo- della fascia episcopale », è nulla, poiché tutta la serie
stoli Pietro e Paolo e i pastori del gregge di Cristo », da san Pietro fino a sant'Urbano è talmente restau-
rali' « antico pallio sacro », — confusione dopo di lui rata che della pittura originale poco o niente è rimasto,
ripetuta dal Krieg nella Realencyclopaedie del Kraus I seguenti papi, ad eccezione dei santi Eutichiano e
(II, 576) e da altri. Poi si avvicina alla verità, rammen- Marcellino, sono meno ritoccati, qualcuno anzi è con-
tando la contabulatio ; egli la prova però in un modo servatissimo ; questi sono tutti tonsurati e vestiti di
così arbitrario, che la questione sull'origine del pàllio semplice tunica e di pallio-manto, come i personaggi
sacro rimase più problematica di prima. Cita, peres., sacri nelle pitture cimiteriali. Su codesti preziosi di-
urna «fascia» in un affresco dell'Ostrianum dove essa pinti tornerò a parlare in uno dei prossimi fascicoli.
L'Arte. I, 15.
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sino dal principio del secolo il ed è dato di preferenza a personaggi biblici; anzi dal se-
colo IV in poi diventa il manto quasi esclusivo dei personaggi sacri, cioè di Cristo e dei
santi. Era di lana bian-
ca ed aveva per orna-
mento nelle due estre-
mità ordinariamente le
lettere L, I, H, X, Z,
o anche una croce. Un
pallio crocesegnato in-
dossa Mosè in una nota
pittura della prima
metà del secolo iv nel
cimitero di San Traso-
ne, della qualepresento
una copia fedele nella
figura 23. Il pallio ve-
stono altresì, e sino
dal principio del sec. il,
quasi sempre, i digni-
tari ecclesiastici, come
il vescovo nella fradio
panis e i vescovi o sa-
cerdoti che ammini-
strano il battesimo. 1
Così il pallio fu nella
Chiesa di Roma sem-
pre riguardato come
un abito di sommo
onore e dignità.
Ma come mai esso
fu ridotto ad una stri-
scia? Fig. 23*. — MOSÈ PERCUOTE LA RUPE.
La risposta a que- Affresco cimiteriale della prima metà del iv secolo,
sta domanda è già data
nei due studi antecedenti, specialmente in quello sul pallio degli officiale*: la multiplex confa-
bulano, applicata in primo luogo alla toga, fu, come abbiamo rilevato, con maggior ragione
estesa al pallio. 2 Dico con maggior ragione, perchè mentre la toga rimase a Roma sempre,
1 Vedi Wilpert, Fractio panis, tav. XIII-XIV.— non esiste affatto, e battezza un auriga di nome LIBER
Lo stesso, Die Malereien der Sacramentskapelten in per il papa Liberio, prendendo le redini avvolte in-
der Katakombe des hi. Callistus, 19 segg. torno al corpo per « un'insegna di prigionia ! » Final-
2 Nel suo lungo capitolo dedicato al pallio sacro, mente l'autorità dei primi ritratti papali di san Paolo,
il P. Garrucci {Storia, I, 96 segg.) dapprima confonde invocata dal P. Garrucci per « la tradizione antichissima
la lacerna, data in alcuni vetri cimiteriali agli « apo- della fascia episcopale », è nulla, poiché tutta la serie
stoli Pietro e Paolo e i pastori del gregge di Cristo », da san Pietro fino a sant'Urbano è talmente restau-
rali' « antico pallio sacro », — confusione dopo di lui rata che della pittura originale poco o niente è rimasto,
ripetuta dal Krieg nella Realencyclopaedie del Kraus I seguenti papi, ad eccezione dei santi Eutichiano e
(II, 576) e da altri. Poi si avvicina alla verità, rammen- Marcellino, sono meno ritoccati, qualcuno anzi è con-
tando la contabulatio ; egli la prova però in un modo servatissimo ; questi sono tutti tonsurati e vestiti di
così arbitrario, che la questione sull'origine del pàllio semplice tunica e di pallio-manto, come i personaggi
sacro rimase più problematica di prima. Cita, peres., sacri nelle pitture cimiteriali. Su codesti preziosi di-
urna «fascia» in un affresco dell'Ostrianum dove essa pinti tornerò a parlare in uno dei prossimi fascicoli.
L'Arte. I, 15.