CASTEL DEL MONTE l2j
che ricorre a divisione dei due piani. Nei capitelli corinzi sopra i pilastri scanalati della grande
porta, avvicinantisi alle forme classiche, le palme hanno nervature di medievale rigidezza.
In conclusione, in questa insigne
opera d'arte, che formerebbe, a buon di-
ritto, il vanto d'ogni civile nazione, è im-
presso a larghi tratti lo spirito dell'epoca,
il carattere dell'architettura ai primi albori
del rinascimento, quando tutto era libero,
tutto sperimentavasi, nè un genere pre-
ferivasi all'altro. E, come nella nuova let-
teratura, i primi germi della quale fecon-
darono alla corte del grande Svevo, le
tradizioni antiche si fondevano con le ispi-
razioni moderne, così nei modelli d'archi-
tettura, di cui quegli abbellì le terre del
suo reame, si accordarono in un eclettismo
che rispecchiava la coltura dell'epoca,
elementi dell'arte nuova importata dal
Nord, concezioni indigene, reminiscenze
greco-romane, influenza normanna, gusto
orientale.
H< ^ ^
Malgrado la coesistenza, nell' archi-
tettura e nell'ornamentazione dell'edificio,
dei motivi più disparati, la costruzione di
Castel del Monte si manifesta opera di
un solo e stesso tempo e tutta di getto,
non essendo possibile ravvisarvi, ad ec-
cezione di pochi particolari secondari,
l'impronta di epoche diverse. E da rite-
nersi anteriore al 1240, risultando da un
documento del tempo che in tale anno
Federico II dava disposizioni per l'esegui-
mento di taluni lavori complementari del-
l'edificio. 1 Non sono perciò nel vero co-
loro che, sulle tracce del Gregorovius e di
altri scrittori,2 dall'inesatta interpretazione
dell'accennato documento, riportarono al CASTEL DEL MONTE
predetto anno 1240 il principio della sua Particolari delle finestre del piano superiore
costruzione. La mancanza di notizie bene
accertate non permette alla critica storica di designare con sicurezza l'autore di Castel del
Monte. La tradizione, convalidata dal ricordato documento, l'unico che si possegga, es-
serne stato architetto lo stesso Federico, può bensì accettarsi, ma in largo senso, in quanto
porta a riconoscere nell'imperatore svevo l'autore ideale della meravigliosa costruzione,
I Vedi Merra, op. cit., pag. 26-27.
II documento è un mandato di Eederico II, in data
29 gennaio 1240, da Gubbio, a Riccardo di Montefu-
scolo, giustiziere di Capitanata, perchè venisse fatto
eseguire, nel modo che si prescriveva dall'imperatore
nel mandato stesso, il lastrico del Castello.
2 Nelle Puglie. Castel del Monte, pag. 309. — Huil-
lard-Breholles, Hist. diplom., V, 697. — Schultz,
/ monumenti del medio evo nell' Italia meridionale. —
Del Giudice, La famiglia di re Manfredi, pag. 270,
nota 1.
che ricorre a divisione dei due piani. Nei capitelli corinzi sopra i pilastri scanalati della grande
porta, avvicinantisi alle forme classiche, le palme hanno nervature di medievale rigidezza.
In conclusione, in questa insigne
opera d'arte, che formerebbe, a buon di-
ritto, il vanto d'ogni civile nazione, è im-
presso a larghi tratti lo spirito dell'epoca,
il carattere dell'architettura ai primi albori
del rinascimento, quando tutto era libero,
tutto sperimentavasi, nè un genere pre-
ferivasi all'altro. E, come nella nuova let-
teratura, i primi germi della quale fecon-
darono alla corte del grande Svevo, le
tradizioni antiche si fondevano con le ispi-
razioni moderne, così nei modelli d'archi-
tettura, di cui quegli abbellì le terre del
suo reame, si accordarono in un eclettismo
che rispecchiava la coltura dell'epoca,
elementi dell'arte nuova importata dal
Nord, concezioni indigene, reminiscenze
greco-romane, influenza normanna, gusto
orientale.
H< ^ ^
Malgrado la coesistenza, nell' archi-
tettura e nell'ornamentazione dell'edificio,
dei motivi più disparati, la costruzione di
Castel del Monte si manifesta opera di
un solo e stesso tempo e tutta di getto,
non essendo possibile ravvisarvi, ad ec-
cezione di pochi particolari secondari,
l'impronta di epoche diverse. E da rite-
nersi anteriore al 1240, risultando da un
documento del tempo che in tale anno
Federico II dava disposizioni per l'esegui-
mento di taluni lavori complementari del-
l'edificio. 1 Non sono perciò nel vero co-
loro che, sulle tracce del Gregorovius e di
altri scrittori,2 dall'inesatta interpretazione
dell'accennato documento, riportarono al CASTEL DEL MONTE
predetto anno 1240 il principio della sua Particolari delle finestre del piano superiore
costruzione. La mancanza di notizie bene
accertate non permette alla critica storica di designare con sicurezza l'autore di Castel del
Monte. La tradizione, convalidata dal ricordato documento, l'unico che si possegga, es-
serne stato architetto lo stesso Federico, può bensì accettarsi, ma in largo senso, in quanto
porta a riconoscere nell'imperatore svevo l'autore ideale della meravigliosa costruzione,
I Vedi Merra, op. cit., pag. 26-27.
II documento è un mandato di Eederico II, in data
29 gennaio 1240, da Gubbio, a Riccardo di Montefu-
scolo, giustiziere di Capitanata, perchè venisse fatto
eseguire, nel modo che si prescriveva dall'imperatore
nel mandato stesso, il lastrico del Castello.
2 Nelle Puglie. Castel del Monte, pag. 309. — Huil-
lard-Breholles, Hist. diplom., V, 697. — Schultz,
/ monumenti del medio evo nell' Italia meridionale. —
Del Giudice, La famiglia di re Manfredi, pag. 270,
nota 1.