132 E. ROCCHI
Meno ancora sembra atto a provare l'origine francese di Castel del Monte /esame dei
suoi particolari ornamentali, nei quali la nota predominante, come ebbe già ad osservarsi,
PALAZZO FARNESE IN CAPRAROLA
Pianta del piano nobile
è l'eclettismo. Per ciò che riflette, in special modo, la porta monumentale, è assai contestabile
l'analogia che il signor Bertaux crede ravvisarvi con taluno dei monumenti di architettura
borgognona sorti nel mezzogiorno d'Italia per opera dei Cistercensi, essendo stato ricono-
sciuto che tale architettura penetrò poco o punto nel reame di Napoli prima della conquista
di Carlo d'Angiò.1 Non si comprende poi, in ogni caso, come l'architetto, il quale dava
prova di una così profonda cultura e perizia neh' arte, accoppiando, senza incorrere in effetti
disaggradevoli, le linee romane della porta col motivo essenzialmente gotico della finestra
soprastante, avrebbe potuto, nel concepire quella notevole opera, ispirarsi ai pretesi monu-
menti d'architettura borgognona, vale a dire a bastarde riproduzioni di monumenti romani,
anziché ai modelli della vera arte antica, in mezzo a quell' universale risveglio delle antiche
forme, che fu caratteristico dell' epoca sveva.
E infine da notare che taluni particolari architettonici ed ornamentali, frequenti nei
monumenti italiani del medio evo, si rinvengono nei monumenti francesi, senza che perciò
siavi influenza di uno dei due paesi sull'altro. Tale è, ad esempio, il caso dei leoni scolpiti
sui capitelli, o collocati ad ornamento delle imposte e dei basamenti, che appartengono allo
stile romanico dei diversi paesi e sono stati, per lungo tempo, conservati in Italia, in Ger-
mania ed in Isvezia.
^ ^ ^
Nella parte storica, dove il signor Bertaux imprende a rintracciare le circostanze che
avrebbero condotto Federico II a servirsi nelle Puglie dell' opera di architetti francesi, la
1 Enlart, op. cit., pag. 309.
Meno ancora sembra atto a provare l'origine francese di Castel del Monte /esame dei
suoi particolari ornamentali, nei quali la nota predominante, come ebbe già ad osservarsi,
PALAZZO FARNESE IN CAPRAROLA
Pianta del piano nobile
è l'eclettismo. Per ciò che riflette, in special modo, la porta monumentale, è assai contestabile
l'analogia che il signor Bertaux crede ravvisarvi con taluno dei monumenti di architettura
borgognona sorti nel mezzogiorno d'Italia per opera dei Cistercensi, essendo stato ricono-
sciuto che tale architettura penetrò poco o punto nel reame di Napoli prima della conquista
di Carlo d'Angiò.1 Non si comprende poi, in ogni caso, come l'architetto, il quale dava
prova di una così profonda cultura e perizia neh' arte, accoppiando, senza incorrere in effetti
disaggradevoli, le linee romane della porta col motivo essenzialmente gotico della finestra
soprastante, avrebbe potuto, nel concepire quella notevole opera, ispirarsi ai pretesi monu-
menti d'architettura borgognona, vale a dire a bastarde riproduzioni di monumenti romani,
anziché ai modelli della vera arte antica, in mezzo a quell' universale risveglio delle antiche
forme, che fu caratteristico dell' epoca sveva.
E infine da notare che taluni particolari architettonici ed ornamentali, frequenti nei
monumenti italiani del medio evo, si rinvengono nei monumenti francesi, senza che perciò
siavi influenza di uno dei due paesi sull'altro. Tale è, ad esempio, il caso dei leoni scolpiti
sui capitelli, o collocati ad ornamento delle imposte e dei basamenti, che appartengono allo
stile romanico dei diversi paesi e sono stati, per lungo tempo, conservati in Italia, in Ger-
mania ed in Isvezia.
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Nella parte storica, dove il signor Bertaux imprende a rintracciare le circostanze che
avrebbero condotto Federico II a servirsi nelle Puglie dell' opera di architetti francesi, la
1 Enlart, op. cit., pag. 309.