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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 6-9
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Fraschetti, Stanislao: Dei bassorilievi rappresentati la leggenda di Santa Caterina in Santa Chiara di Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0298

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250 STANISLAO FRASCHE TI T

Durazzo. Il Cristo benedicente, con la testa lievemente reclinata su la martire dolorosa, sia nella
espressione fisionomica, sia nella movenza del corpo e sia pure nel partito di pieghe del
manto, risulta una copia diretta e fedele di quello scolpito dall'artefice medesimo nel quadro
del matrimonio mistico. E altrettanto si può dire della Madonna, che ha qui l'atto amore-
vole reso più evidente e più soave. De' due cherubini che accompagnano la coppia divina,
il primo, che solo si vede interamente, ha il manto arieggiante quello del Cristo, e reca
sulla spalla uno scettro.

I due soldati seduti a destra sono bellissimi e armati acconciamente alla romana. Quello
che appare addossato all'inferriata del carcere reca una gamba accavallata sull'altra, ma
non presenta qui la difformità dello scriba che è nella posizione medesima nel primo bas-
sorilievo : l'altro, vigile e fiero, in superba attitudine, si dimostra presto ad ogni azione bel-
licosa, tenendo nelle mani e lo scudo e la clava.

(VI) OUALITER • BEATA ■ CATHERINA ■ DISPVTABAT • CVM ■ SAPIENTIBVS ■
IMPERATORIS • ET • EOS... 1

Ta parte inferiore di questa iscrizione è ora nascosta sotto un difforme ornamento barocco,
adattato sul sommo dell'arco centrale del palco secentesco, il quale, insieme con certe grappe

di ferro che lo
sostengono , na-
sconde e deturpa
notevolmente il
bassorilievo pre-
zioso.

Il quadro rap-
presenta la ver-
gine Caterina at-
torniata dai saggi
nella disputa leg-
gendaria. L'impe-
ratore, seduto a
manca, nello stes-
so modo in cui si
vede nel quarto
bassorilievo, a-
scolta il capo dei

sofisti, che gli confessa la impossibilità di resistere alle efficaci argomentazioni della fan-
ciulla divina.

Codesto bassorilievo tiene della maniera del fratello più semplice. Il Cesare, fiancheg-
giato da un solo legionario armato di clava e di scudo, che ha una grande simig'lianza con
uno di quelli della quarta rappresentazione, appare superbamente assiso, con lo scettro fra le
mani, su lo sfondo di un edilìzio formato di due arcate sorrette da capitelli corintii. Il capo
de'sapienti è occupato a spiegare all'imperatore con l'eloquente parola rivelata dal gesto
largo del braccio la verità che sorge viva e luminosa dall' eletto ragionar della vergine
bianca. Un altro saggio, fiero e superbo nella lunga barba e negli occhi animati da uno
sguardo crudo, se ne sta ritto con le braccia incrociate sul petto dinanzi alla santa che gli
indica il Cielo come unica fonte di gaudio e di dolcezza. La fanciulla, che reca un libro
nella manca, rivela chiaramente la maniera del secondo artefice nella veste allungata dalle
costole parallele e dalle maniche brevi, nella chioma assai contorta e tentata dal trapano

1 L'iscrizione dovrà terminare forse così: «in fidem Christi convertit».
 
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