DEI BASSORILIEVI IN SANTA CHIARA DI NAPOII
sottile, nell'esagerato e falso movimento del busto all'indietro, e, finalmente, nella lunghezza
soverchia e nell'angolosità del braccio destro ripiegato.
Segue la santa un sofista che si presenta di fronte, il quale pure pecca nelle braccia
assai corte e reclinate sul sommo del petto, difformemente. Sul fondo spiccano altre due
teste senili, e, nell'angolo estremo del quadro, altri due vegliardi, dalle lunghe barbe tor-
mentate dal trapano, appaiono superbamente eretti negli ampi manti scendenti a festoni che
rivelano la maniera un poco arcaica dell'artefice fiorentino.
(VII) QVALITER (?) • MESSENCIVS • IMPERATOR • FECIT ■ COMPERTREMAR (?) •
SAPIENTES • QVI • CONVERTEBANTVR • AD • BEATAM ■ CATHERINAM •
I sofisti, strettamente legati ai pali, appaiono agonizzanti fra le lingue di fiamma che
salgono dal rogo, e le quattro teste visibili ne l'igneo tormento, si vedono già disfatte
dall'atroce sofferenza nel lan-
guore mortale. Altre due teste
s'intravedono sul fondo confuse
fra le fiamme salienti, e, al di-
sopra dell'ardentissimo rogo, due
angioli in un volo leggero e
soffice, per così dire, recano in
un sudario le sei anime redente
dal battesimo dissolvitore, raffi-
gurate dalla spoglia mortale in
pietosa attitudine. Un turpe car-
nefice attizza la fiamma feroce-
mente, mentre il Cesare crudele,
dall'alto di una terrazza, pro-
tetto da tre legionari, affretta col
gesto imperioso la dolorosa ese-
cuzione.
Credo di poter attribuire
questo quadro all'autore del quarto e del sesto bassorilievo, e cioè a quello de' due fratelli che
dimostra una maniera più modesta e meno efficace. Ciò si rende chiaro per me tenendo
conto della fatica che si rileva nel modo di condurre le vesti, in quello squilibrio delle persone
erette già avvertito nelle suddette rappresentanze, e nella generale assenza di quella delica-
tezza incomparabile che regna sovrana nel terzo e nel quinto bassorilievo.
Le teste de' martiri, bucherellate dal trapano, sono di lavoro sommario, ma in compenso
piena di verità risulta la fiera testa del carnefice, a cui la barba e i capelli folti e arruffati
e l'angolo esterno del sopracciglio rialzato conferiscono un aspetto furbesco e crudele di
manigoldo. I soldati, armati d'arco o di lancia, hanno le vesti dure e angolose e non mosse
su l'orlo inferiore, e così pure i piedi non appaiono solidamente piantati sul terreno e non
accompagnano acconciamente il movimento del corpo. Il Cesare, chiuso nella clamide, ha il
panneggio appena accennato e le mani difformi.
(Vili) QVALITER • REGINA • ACCESSIT ■ AD • CARCEREM • BEATAE ■ CATHE-
RINAE • ET • AD • CAMTV • EIVS ■ FAMILIARIBVS ■ CONVERSA ■ FVIT ■ ET •
MESSENCIVS • IPSAM ■ REGINAM • FECIT ■ DEMEMBRARE • ET • FAMILIA-
RES • OCCIDERE •
E questo un altro quadro appartenente all'artefice più importante fra quelli che ebbero
mano nel lavoro leggiadro, e lo rivelano il numero grande delle figure, la vivacità delle
attitudini e la soavità delle espressioni.
sottile, nell'esagerato e falso movimento del busto all'indietro, e, finalmente, nella lunghezza
soverchia e nell'angolosità del braccio destro ripiegato.
Segue la santa un sofista che si presenta di fronte, il quale pure pecca nelle braccia
assai corte e reclinate sul sommo del petto, difformemente. Sul fondo spiccano altre due
teste senili, e, nell'angolo estremo del quadro, altri due vegliardi, dalle lunghe barbe tor-
mentate dal trapano, appaiono superbamente eretti negli ampi manti scendenti a festoni che
rivelano la maniera un poco arcaica dell'artefice fiorentino.
(VII) QVALITER (?) • MESSENCIVS • IMPERATOR • FECIT ■ COMPERTREMAR (?) •
SAPIENTES • QVI • CONVERTEBANTVR • AD • BEATAM ■ CATHERINAM •
I sofisti, strettamente legati ai pali, appaiono agonizzanti fra le lingue di fiamma che
salgono dal rogo, e le quattro teste visibili ne l'igneo tormento, si vedono già disfatte
dall'atroce sofferenza nel lan-
guore mortale. Altre due teste
s'intravedono sul fondo confuse
fra le fiamme salienti, e, al di-
sopra dell'ardentissimo rogo, due
angioli in un volo leggero e
soffice, per così dire, recano in
un sudario le sei anime redente
dal battesimo dissolvitore, raffi-
gurate dalla spoglia mortale in
pietosa attitudine. Un turpe car-
nefice attizza la fiamma feroce-
mente, mentre il Cesare crudele,
dall'alto di una terrazza, pro-
tetto da tre legionari, affretta col
gesto imperioso la dolorosa ese-
cuzione.
Credo di poter attribuire
questo quadro all'autore del quarto e del sesto bassorilievo, e cioè a quello de' due fratelli che
dimostra una maniera più modesta e meno efficace. Ciò si rende chiaro per me tenendo
conto della fatica che si rileva nel modo di condurre le vesti, in quello squilibrio delle persone
erette già avvertito nelle suddette rappresentanze, e nella generale assenza di quella delica-
tezza incomparabile che regna sovrana nel terzo e nel quinto bassorilievo.
Le teste de' martiri, bucherellate dal trapano, sono di lavoro sommario, ma in compenso
piena di verità risulta la fiera testa del carnefice, a cui la barba e i capelli folti e arruffati
e l'angolo esterno del sopracciglio rialzato conferiscono un aspetto furbesco e crudele di
manigoldo. I soldati, armati d'arco o di lancia, hanno le vesti dure e angolose e non mosse
su l'orlo inferiore, e così pure i piedi non appaiono solidamente piantati sul terreno e non
accompagnano acconciamente il movimento del corpo. Il Cesare, chiuso nella clamide, ha il
panneggio appena accennato e le mani difformi.
(Vili) QVALITER • REGINA • ACCESSIT ■ AD • CARCEREM • BEATAE ■ CATHE-
RINAE • ET • AD • CAMTV • EIVS ■ FAMILIARIBVS ■ CONVERSA ■ FVIT ■ ET •
MESSENCIVS • IPSAM ■ REGINAM • FECIT ■ DEMEMBRARE • ET • FAMILIA-
RES • OCCIDERE •
E questo un altro quadro appartenente all'artefice più importante fra quelli che ebbero
mano nel lavoro leggiadro, e lo rivelano il numero grande delle figure, la vivacità delle
attitudini e la soavità delle espressioni.