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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 6-9
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0407

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34§

MISCELLANEA

recante la leggenda farmaceutica MELE VIOLATO.
Codesta imagine è condotta su lo smalto latteo con

Fig. 4"-

linee di cobalto che hanno appena qualche sbattimento,
accennato con una velatura sottile del colore mede-
simo. Reca le vesti avvolte in ampli svolazzi ed ha le
gambe e le braccia coperte da gambali e da guantoni
ferrei. Il disegno, che riporta le particolarità più mi-
nuziose dell'acconciamento, tiene assai del a maniera
del Erancia.

Coronano il tondo figurato alcuni ornatini condotti
a cobalto e a manganese, un poco alterati da pori bian-
castri, prodotti certo da una soverchia cottura. Le anse
presentano alcune strie longitudinali di verde ramina,
e all'inserzione inferiore, nel posto medesimo del-
l'esemplare del South Kensington Museum, si vede ri-
prodotta dalle due parti, in cobalto purissimo, la sigla
citata.

La parte posteriore del vaso bellissimo (fig. 3a) reca
l'ornamento di penne di paone esistente nell'esemplare
di Londra, che il Genolini cita come caratteristico di
Cafaggiolo ne'pezzi primitivi, quali i vasi di farmacia.
Si diparte dalla base una specie di corolla gialla sor-
retta da un picciuolo verde, donde sorge una penna
di paone verde, gialla e paonazza, attraversata dai fili
serici delle piume. Ai lati si sparge un viluppo rigo-
glioso di fogliami larghi e densi, e di bacche fusiformi
gialle e verdi, e su l'alto del collo rifiorisce un'altra
penna più semplice e leggera.

Un secondo vaso recante la sigla / (fig. 4a) presenta
fiorami bellissimi, condotti in un'egual tinta azzurra
su fondo bianco, alquanto alterati da una cottura ec-
cessiva che fece colare lo smalto. Su la parte anteriore
appare un cartoccio dove è scritta la leggenda ZVCA
CON ZVCHARO (zucca con zucchero). Le anse sono
striate come il vaso precedente, e come su questo la
sigla appare duplicata nel posto medesimo. La parte
posteriore è tutta occupata dai fiorami azzurri, disposti

simetricamente a gruppi alternati, illustrati, con una
certa regolarità, di macchie giallastre.

Altri due vasi, senza alcuna marca, presentano nella
decorazione ricchissima una corrispondenza evidente
con quella della parte posteriore del primo vaso re-
cante la nota sigla. L'uno porta la leggenda: S. D.
BVGLOSSA, e l'altro: S. D. CALAMENTO {stroppo
di bn°iossa e diacalamento).

La iscrizione è inserita in un cartoccio allungato, e
nelle lunette formate dalla striscia centrale si arroton-
dano i bei fiorami luminosi, colorati di azzurro, di giallo,
di paonazzo e di verde (fig. 5a). La parte posteriore
(fig. 6a) è consparsà degli ornati di larga fattura, osser-
vati nel primo vaso, dove il cobalto lucente predomina.
I contorni sono condotti a turchino di zafferà, e il man-
ganese rossastro e il verde ramina e la scala fulgida
de'gialli macchiano mirabilmente i fogliami compli-
cati, stellanti di bacche multicolori. Alcune foglie bril-
lano di un verde puro e nell'ombra delle volute si
vedono condotte a zafferà diverse lineette parallele,
simigliatiti quasi i triglifi de'cornicioni dorici, e altre
lineette e ghirigori spiccano sul bianco latteo del fondo.
Le anse sono arabescate di virgulti in cobalto, scen-
denti dall'alto al basso, agilmente.

Gli altri otto vasi non hanno sigla e si distinguono
per lo stemma dell'arcispedale del Salvatore, e per
quella corona esistente sugli esemplari di Londra, che
li rivela della medesima manifattura distinta dalla
marca f. Inoltre i caratteri identici de' vasi segnati si
ritrovano in questi specialmente nella parte posteriore
occupata dai larghi fiorami azzurri e paonazzi con-
sparsi di bacche gialle e verdi, leggiadrissime.

Nella corona stretta da legamenti simetrici rifulgono
i toni gialli variati delle frutta sorgenti nel verde fre-

Fig. 5°-

schissimo delle foglie lanceolate, e, nel mezzo del
tondo formato dal ricco fregio, si spiega una fascia
 
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