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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 6-9
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0410

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MISCELLANEA

35i

riamente fini e leggiadri. Questi rarissimi albarelli fu-
rono donati al Museo dal signor Raoul Richards.

•* * *

Ora, riassumendo tutto ciò che s'è descritto e citato,
rileviamo anzitutto che i dodici vasi dell'ospedale di
Sancta Sanctorum recano lo stemma di questa istitu-
zione romana ; quindi che i due vasi esistenti nel South
Kensington Museum, contrassegnati dai numeri 667 e
667A, furono acquistati dal Castellani in Roma; poi
che i tre vasi della marchesa Arconati Visconti a Pa-
rigi si suppongono di provenienza romana ; quindi
che a Roma si trovano produzioni dello stesso genere
ne' due Vasi della farmacia Bruti, e nel piatto e ne' due
albarelli con la scritta' filonio romano del Museo
Artistico Industriale, il primo acquistato in Roma e

Fig. 10*.

i secondi donati dal signor Richards, il quale raccolse
in Roma la sua collezione.

Conviene, in verità, rilevare la impossibilità che
tutte queste maioliche si siano adunate in Roma da
paesi diversi, stranieri e lontani, ;n tanta grande quan-
tità, e così preparate per gli usi delle istituzioni ro-
mane, e segnate co' loro stemmi, e con iscritte allusive
a Roma.

Mi sembrò quindi rigorosamente logico il conclu-
dere sulla possibile esistenza di fabbriche romane di
maioliche sull'inizio del Cinquecento, malgrado che
questa ipotesi potesse apparire stranamente nuova e
paradossale a tutti gli studiosi della ceramica, i quali,
concordemente, non hanno ammesso la presenza in
Roma dell'industria ceramica che nella seconda metà
del secolo xvn.

Ma come le maioliche descritte, nonché altre molte
che potrebbero assai facilmente venir classificate per

romane, presentano caratteri identici a quelle di fab-
briche già note e celebrate, così conveniva in verità
ammettere che l'industria ceramica in Roma dovette

Fig. 11".

essere promossa da artefici immigrati nella reggia dei
papi dai centri industriali floridi, attratti dalla brama
di guadagno e di gloria nella Urbe fulgida, dove fer-
veva l'operosità di maggiori artefici, sovranamente
accolti e ricoperti d'oro dai pontefici munificenti.

Fig. 12*.

Ecco ciò che ho potuto stabilire.

Fin dall'inizio del Cinquecento i vasellari avevano
in Roma la loro università. Da un rogito in data
27 maggio 1514, Tommaso perugino, « consul et ca-
 
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