Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

DOI Heft:
Fasc. 6-9
DOI Artikel:
Miscellanea
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0426

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
MISCELLANEA

367

studio, Hans Graeven, 1 il quale, dopo aver dimostrato dunque un artista sentire il desiderio di scolpirne l'im-

come non sia giusto assegnare l'avorio all' vili secolo, magine in avorio e di raffigurarla con tutti i visibili

e come, invece, tutto faccia credere che la scultura segni della potenza terrena.

debba appartenere al vi secolo, sostiene che essa offre E nulla c'impedisce di vedere nella figura di gio-
ii ritratto della regina dei Goti, Amalasunta, e, nel vine imberbe vestito
ricamo dell'abito, quello del figlio di lei Atalarico. di trabea e rappresen-
Ora, io non ho che a sottoscrivere alle fondate tato in atto di gettare
ragioni d'ordine iconografico che fanno al Graeven ri- la mappa nel circo, il
portare la scultura ai primi del vi secolo, tanto più figlio di Anastasio e
pensando che non è possibile far scendere sino al- di Arianna, il quale,
1' vili secolo un dittico come il nostro, che — a parti come futuro impera-
uguali o simili — ci ricorda in tal modo quelli conso- tore, poteva essere
lari da non poterci far supporre che sia molto lontano raffigurato come con-
da essi ; ma una volta assegnato l'avorio al principio sole. In questo caso
del secolo vi — anche in base a ragioni stilistiche che il dittico sarebbe an-
a me sembra non consentano di metterlo a troppa di- tenore al 507, perchè, Medaglione dell'imperatrice Arianna

nel dittico di dementino

stanza dalle sculture della cattedra di Massimiano e secondo Teofane, ap- (Liverpooi, Museo Meyer)

dal dittico del Poeta e della Musa, attribuito al vi se- punto in quell'anno

colo — non credo, dissentendo dal Graeven, di dover il fanciullo perì in una sommossa. Quanto alle mo-
vedere in esso il ritratto della figlia di Teodorico. nete d'Arianna,1 nulla si può ricavare da esse e perchè
Piuttosto che cercare tra le donne imperiali del piccolissime e perchè presentano soltanto il busto
vi secolo, quale più probabilmente potrebbe essere rap- dell'imperatrice col diadema in capo e rivestito di
presentata nel dittico, mi pare che si debba prima clamide aggraffata con una fibula sulla spalla destra,
vedere se tra le sculture a noi cognite si possa stabi- Questa, dunque, l'interpretazione del dittico che a
lire un punto di paragone con l'immagine che ci pre- me sembra giusta, e che, se dimostrata erronea, andrà
sentano i fogli di dittico di Firenze e di Vienna; per a tener compagnia alle altre, in attesa che se ne pro-
questo, facendo il confronto col medaglione del dittico ponga o se ne confermi una migliore e definitiva,
di dementino (console nel 513), che trovasi qui ripro- Ettore Modigliani.
dotto, credo si possa con una certa sicurezza ricono-
scere nel nostro personaggio l'imperatrice Arianna.

La somiglianza perfetta della cuffia e della forma XL Cranio marmoreo di Sigismondo Malatesta
caratteristica del diadema con in mezzo un fiore come da R»mim- - Il cranio marmoreo ritraente quello di
di giglio (che apparisce nel frammento di Firenze e Sigismondo Malatesta da Rimini, e di cui Charles Yriarte
che forse in quello di Vienna è caduto), e anche una Pubblicò una riproduzione (pag. 230 dell'opera Rimini.
certa affinità nei lineamenti delle figure, m'inducono in ^tudes sur les lettres et les arts au XV* siècle. Paris,
questa opinione. Nè potremo maravigliarci, del resto, Rothschild, 1882), può considerarsi del secolo xv?
che senza aver governato l'imperatrice Arianna possa M-
essere stata effigiata sopra un dittico e con gli attri-
buti della sovranità, se penseremo alla potenza di cui Risposta: Charles Yriarte riprodusse il cranio mar-
essa godette ed all' influenza che essa ebbe negli av- moreo, e, quantunque la riproduzione non sia foto-
venimenti del tempo suo. tipica, pure basta per rilevare che l'iscrizione non ha
Figlia di Leone I e sposa a Zenone nel 469, rive- corrispondenza con le forme paleografiche del tempo
latasi donna di straordinaria energia durante il regno in cui il cranio da Simone fratello, di Donatello (1442),
di Zenone, essa riuscì, morto il marito (ucciso, pare, sarebbe stato scolpito per Sigismondo Pandolfo Mala-
per ordine di lei) a far subito acclamare imperatore testa. È creduto che imitasse il cranio dell'avo di questo
Anastasio, col quale già da tempo aveva una tresca. signore, il quale lo avrebbe serbato come reliquia fa-
Alcuni giorni dopo sposava il nuovo imperatore e miliare, e, se si deve credere all'iscrizione, lo avrebbe
dal 491 fino al 515, anno della sua morte, ella visse fatto eseguire per non dimenticare mai di dire ogni sera,
a fianco del debole sovrano, dividendo con lui le cure innanzi al ricordo funebre, il salmo del De Profundis.
dell'impero e facendosi valer così da essere per le Pratiche che non ci sembrano proprie del tempo a cui
sue virtù, come riferisce la tradizione, pubblicamente è attribuito l'oggetto; e questo, del resto, tanto nella
paragonata a Pulcheria, e da vedersi elevate dall'adu- teca, quanto nell'iscrizione e nella forma, ci sembra
lazione dei sudditi statue in Costantinopoli ; 2 poteva una studiata, ma tarda contraffazione. V.

1 Elfenbeinportraits der K'ónigin Amalasunta in : Jahrbuch der

k. preuss. Kunstsammlungen, 1898, Heft II, pag. 82. 1 V. : Sabatier, Description générale des monnaies byzantìnes,

2 Cfr. Lebeau, Histoire du bas empire. voi. Ili, Planches, tav. Vili.
 
Annotationen