■ MISCELLANEA
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nella forma e nella disposizione di alcuni suoi ornati
ed anche nella loro esecuzioae presenta colla porta di
via del Gesù. Se non dallo stesso scalpello, dalla
stessa mente sono uscite le due opere d'arte.
Forse anche più che dalle masse, dall'ornamen-
tazione appare la differenza d' intenzione dei vari
stili. L'ornato classico ha tutta l'impronta potente
della romanità: è largo, gonfio, invadente, ha un ri-
lievo fortemente sentito. L'ornato della Rinascenza è
invece timido, elegante, sottile ed è trattato con una
tecnica regolare e tagliente che ricorda quasi il bronzo.
Tale è anche il carattere della porta di via del Gesù;
basterebbe, per rilevarne l'epoca, osservare l'ovolo
della cornice col suo guscio aperto e largo, così lon-
poco sporgente, si confonde, visto a qualche distanza,
colla gola rovescia. E si può concludere, che questo
ha avuto quello per modello, pur seguendolo con un
nuovo e libero sentimento gentile ; nello stesso modo
che i glifi del fregio sono i figli legittimi di quelli del
tempio di Antonino e Faustina.
A convalidare ancora la mia tesi mi sembra non
privo d'importanza un argomento indiretto. Verso la
metà del secolo presente il palazzetto Simonetti ha
subito ancora una trasformazione ; un piano vi è stato
aggiunto; due finestre che esistevano a lato del por-
tone sono state tolte, ed una di esse è stata trasfor-
mata in porta di bottega. Orbene, il caso mi ha fatto
trovare un'incisione che riproduco qui sotto, in cui è
tano dallo stretto echino romano. Ma il Mazzanti, che
ha fermato principalmente la sua attenzione sul mo-
tivo di decorazione a baccelli e palmette della gola
principale della mostra, afferma che esso ricorda un
ornato antico esistente nel Palazzo Lateranense e tratto
forse dal Foro Trajano. Orbene, io credo di potere
aggiungere qualcosa di più: in una base, nella Vigna
Boriani, fuori porta Salaria, in varie trabeazioni sul
Palatino, in un capitello della Villa Mattei, nell'ar-
chitrave del tempio di Giove Tonante, nella suac-
cennata porta di Santa Maria in Trastevere, ci sono
intagli inspirati al medesimo concetto ornamentale ;
in una porta al Portico d'Ottavia, messa insieme con
antichi frammenti, gli ornati di una gola diritta e
di un gocciolatoio hanno una composizione e una
linea che colla decorazione della gola rovescia della
porta di cui ci occupiamo presentano una somi-
glianza notevole. Ma quale differenza di effetto tra i
due intagli ! L'uno è complesso, rilevato, e tende a
coprire completamente con le sue volute e le sue
ombre la membratura su cui si svolge; l'altro, esile,
L'Arte. I, 48.
rappresentato il portone con le due finestre laterali ora
tolte; e tali finestre, affini a quelle del Palazzo della
Cancelleria, sono certamente di quell'epoca a cui sono
convinto che appartiene la porta : la fine del secolo xv.
Non ho quindi altro da aggiungere, e concludo :
Studiamo i nostri monumenti non sulle incisioni, ma
accuratamente sul posto, come giustamente ritiene
necessario l'ing. Mazzanti ; ma studiamoli completa-
mente, direttamente e senza lasciarci fuorviare da al-
cune apparenti anomalie.
G. Giovannoni.
7 luglio 1898.
XIII. Quadro a Castroreale, attribuito a PoIi-
doro da Caravaggio. — Il quadro della chiesa di Santa
Maria degli Angeli a Castroreale, rappresentante la
« Natività», può attribuirsi a Polidoro da Caravaggio?
G. Costa.
Risposta: A me sembra evidente che il quadro stia
perfettamente a riscontro con le opere di Marco Pino
da Siena nel Museo e nelle chiese di Napoli.
Cinque quadri del pittore sono nella pinacoteca del
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nella forma e nella disposizione di alcuni suoi ornati
ed anche nella loro esecuzioae presenta colla porta di
via del Gesù. Se non dallo stesso scalpello, dalla
stessa mente sono uscite le due opere d'arte.
Forse anche più che dalle masse, dall'ornamen-
tazione appare la differenza d' intenzione dei vari
stili. L'ornato classico ha tutta l'impronta potente
della romanità: è largo, gonfio, invadente, ha un ri-
lievo fortemente sentito. L'ornato della Rinascenza è
invece timido, elegante, sottile ed è trattato con una
tecnica regolare e tagliente che ricorda quasi il bronzo.
Tale è anche il carattere della porta di via del Gesù;
basterebbe, per rilevarne l'epoca, osservare l'ovolo
della cornice col suo guscio aperto e largo, così lon-
poco sporgente, si confonde, visto a qualche distanza,
colla gola rovescia. E si può concludere, che questo
ha avuto quello per modello, pur seguendolo con un
nuovo e libero sentimento gentile ; nello stesso modo
che i glifi del fregio sono i figli legittimi di quelli del
tempio di Antonino e Faustina.
A convalidare ancora la mia tesi mi sembra non
privo d'importanza un argomento indiretto. Verso la
metà del secolo presente il palazzetto Simonetti ha
subito ancora una trasformazione ; un piano vi è stato
aggiunto; due finestre che esistevano a lato del por-
tone sono state tolte, ed una di esse è stata trasfor-
mata in porta di bottega. Orbene, il caso mi ha fatto
trovare un'incisione che riproduco qui sotto, in cui è
tano dallo stretto echino romano. Ma il Mazzanti, che
ha fermato principalmente la sua attenzione sul mo-
tivo di decorazione a baccelli e palmette della gola
principale della mostra, afferma che esso ricorda un
ornato antico esistente nel Palazzo Lateranense e tratto
forse dal Foro Trajano. Orbene, io credo di potere
aggiungere qualcosa di più: in una base, nella Vigna
Boriani, fuori porta Salaria, in varie trabeazioni sul
Palatino, in un capitello della Villa Mattei, nell'ar-
chitrave del tempio di Giove Tonante, nella suac-
cennata porta di Santa Maria in Trastevere, ci sono
intagli inspirati al medesimo concetto ornamentale ;
in una porta al Portico d'Ottavia, messa insieme con
antichi frammenti, gli ornati di una gola diritta e
di un gocciolatoio hanno una composizione e una
linea che colla decorazione della gola rovescia della
porta di cui ci occupiamo presentano una somi-
glianza notevole. Ma quale differenza di effetto tra i
due intagli ! L'uno è complesso, rilevato, e tende a
coprire completamente con le sue volute e le sue
ombre la membratura su cui si svolge; l'altro, esile,
L'Arte. I, 48.
rappresentato il portone con le due finestre laterali ora
tolte; e tali finestre, affini a quelle del Palazzo della
Cancelleria, sono certamente di quell'epoca a cui sono
convinto che appartiene la porta : la fine del secolo xv.
Non ho quindi altro da aggiungere, e concludo :
Studiamo i nostri monumenti non sulle incisioni, ma
accuratamente sul posto, come giustamente ritiene
necessario l'ing. Mazzanti ; ma studiamoli completa-
mente, direttamente e senza lasciarci fuorviare da al-
cune apparenti anomalie.
G. Giovannoni.
7 luglio 1898.
XIII. Quadro a Castroreale, attribuito a PoIi-
doro da Caravaggio. — Il quadro della chiesa di Santa
Maria degli Angeli a Castroreale, rappresentante la
« Natività», può attribuirsi a Polidoro da Caravaggio?
G. Costa.
Risposta: A me sembra evidente che il quadro stia
perfettamente a riscontro con le opere di Marco Pino
da Siena nel Museo e nelle chiese di Napoli.
Cinque quadri del pittore sono nella pinacoteca del