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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 10-12
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Fraschetti, Stanislao: I sarcofagi dei reali angioini in Santa Chiara di Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0457

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398

STANISLAO FRASCHETTI

La Carità, che è l'espressione dell'amore ardente, si trova generalmente rappresentata
con la cicogna, col pellicano, con la chioccia, con la borsa, col cofano, col bimbo lattante,
con fiamme sul capo e su le mani: in questo monumento invece, come nell'altro maggiore
di Roberto, si vede simboleggiata da due ceri infiammati, l'uno alzato su la spalla sinistra
e l'altro, capovolto, sorretto dalla mano destra.

Questa figura, come s' è detto, è incompleta nelle sue parti principali, e similmente non
è condotta a perfezione l'ultima statua che non reca simboli di sorta, la quale appare accop-
piata con essa nel quarto pilastro. Porta quest'ultima la sinistra al petto dove appare quasi
affondata, mentre con la destra, pure di lavoro sommario, si regge la gonna dalle pieghe
scarse non ancora bene incavate. Il volto, ottenuto con pochi colpi di scalpello, è incorni-
ciato dalla chioma folta dalle due parti, cinta sul sommo del capo dalla solita corona gigliata,
e non è avvivato dagli occhi che appaiono atoni e freddi nelle orbite rigide.

Fra i due pilastri del fondo, incastrata nel muro, si allunga la lapide scorniciata dove,
in lettere gotiche di bronzo dorato, rilevate su fondo azzurro, si legge l'iscrizione:

HIC IACET PRINCEPS ILLVSTRIS DOMINVS KAROLVS PRIMOGENITVS
SERENISSIMI DOMINI NOSTRI ROBERTI DEI GRATIA HIERVSALEM ET SI-
CILIAE REGIS INCLYTI, DVX CALABRIAE, ET PRAEFATI DOMINI NOSTRI
REGIS VICARIVS GENERALIS, QVI JVSTITIAE PRECIPVVS ZELATOR ET
CVLTOR, AC REIPVBLICAE STRENVVS DEFENSOR, OBIIT AVTEM NEAP.
CATHOITCAE RECEPTIS SANCTAE ECCLESIAE OMNIBVS SACRAMENTIS,
AN. DOM. MCCCXXVIII INDICT. XII, ANNO ETATIS SVAE XXX, REGNANTE
FELICITER PRAEFATO DOMINO NOSTRO REGE REGNORVM EIVS AN. XXVIII.

* + *

L' Arca. — Si allunga su i grossi capitelli de' pilastri, massiccia, deliziosamente adorna
nelle tre facce, limitate da ricche scorniciature, di figurine marmoree in bassorilievo cam-

peggianti su un fondo di porfido.

Su la faccia maggiore, sottil-
mente intagliata, appare una carat-
teristica rappresentazione simbolica
raffigurante Carlo Illustre che, fian-
cheggiato dai baroni e dagli eccle-
siastici genuflessi a rendergli omag-
gio, siede in faldistorio tenendo
con la destra lo scettro e con la
sinistra una spada appoggiata in
un vaso dove si dissetano un agnello
e un lupo concordemente.

Questo lavoro, secondo la cu-
riosa interpretazione d'uno scrit-
tore del Seicento, sta a dimostrare
che il principe defunto « fu grande
zelatore e cultore della giustizia
Santa Chiara. — L'arca che faceva magnare ciascuno al

suo piatto »,: o più precisamente
vuol significare la giustizia di cui fu felice il governo dell'illustre angioino, mercè la quale
gli umili -non subirono dai potenti veruno aggravio.

1 Pietro de Stefano, napoletano, Descrittione dei essi. Napoli, 1610. Libro III: «De li monasteri de
luoghi sacri della città di napoli con li fondatori dì donne ».
 
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