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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 10-12
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Fraschetti, Stanislao: I sarcofagi dei reali angioini in Santa Chiara di Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0466

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/ SARCOFAGI DEI REALI ANGIOINI IN S. CHIARA DI NAPOLI

È indubitato per me che il monumento, specialmente nel basso, abbia subito una certa
rinnovazione. Sul tergo di ciascuna delle due allegorie religiose, e precisamente nel mezzo
delle spalle, ho notato un incavo rettangolare lungo undici centimetri e largo due e mezzo,
dove sono praticati due fori profondi tre centimetri, il quale resta aperto e inoperoso.

Quell'orribile e difformante saldatura che ora congiunge il collo della figura al collarino
del capitello non è certo l'unione originale, che certamente dovette essere operata per mezzo
dell'alveolo da me osservato.

Ma, d'altra parte, il pilastro ottagonale su cui si addossa la statua, anzitutto non reca
alcuna traccia di appiccatura, e secondariamente non presenta nei lati che una larghezza
di cinque centimetri e mezzo ; come dunque poteva quivi inserirsi l'incavo largo undici ?

Bisogna quindi convenire nell'opinione, giustificata anco, come s'è detto, dalla confor-
mazione posteriore delle statue, che esse dovevano appoggiarsi ad altro e differente sostegno,
il quale fu rovinato e smarrito nelle vicissitudini della chiesa.

Inoltre, ad avvalorare l'ipotesi della rinnovazione del sepolcro, si può constatare la diffe-
renza di politezza fra le statue e gli accessori ornamentali non giustificabile con la supposi-
zione di una parziale ripolitura : il lavoro grezzo da tagliapietre dei capitelli e d'uno dei
pilastri: la volgarissima saldatura dei medesimi capitelli operata rozzamente con zeppe: la
differenza fra il pilastrino sinistro fatto di due pezzi aggiunti, dalla superficie aspra e polita,
e quello destro, d'un sol pezzo, sudicio e giallognolo: la conservazione degli accessori e le
avarie delle statue: il muro del fondo imbiancato che serba alcuni incavi come certe antiche
lapidi cosmatesche, e infine la grandissima differenza di fattura che si rileva fra le statue
e gl'inferiori membri decorativi.

Probabilmente il pilastrino di destra, che serba così bene la patina antica, in origine
doveva sorreggere l'urna addossato al muro insieme con un altro simile, nel modo stesso
di certi altri nei monumenti di Maria di Durazzo, se pure non è un avanzo di altri sepolcri
distrutti della medesima chiesa.

L'Arca. Appare di forma rettangolare, presentando una lunghezza di m. 2.50, una
larghezza di m. 0.85 e un'altezza di m. 0.90. La cornice di coronamento è ricorsa da un

Santa Chiara. — Tomba de' Cabani
 
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