/ SARCOFAGI DEI REALI ANGIOINI IN S. CHIARA DI NAPOLI
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non presenta alcuno de'pregi delle statue superiori non ostante le sue modeste proporzioni
in grazia delle quali avrebbe dovuto acquistar maggior finezza ed eleganza di modellato.
Ai piedi della figura, in una striscia azzurra, si legge: REX ROBERTVS, come nelle altre
consimili il nome degli augusti principi raffigurati nelle singole nicchie.
La prima imagine a destra, al fianco del re, come risulta dalla sottoposta iscrizione:
REGINA VIOLANTA, rappresenta la sua prima moglie, figlia del sovrano di Aragona,
sposata da lui nel 1297 e mancata nel 1302. In luogo della corona essa ha il capo coperto
da un berretto arabescato donde scendono a brevi ciocche i capelli, e reca le mani libere sul
seno; il fondo stemmato è diviso in due parti: a destra fiammeggiano le purpuree fasce longitu-
dinali di Spagna, e a manca scintillano, sul fondo verde intenso, gli alternati gigli angioini.
Pure a fianco del re, a manca, come si rileva dalla iscrizione: REGINA SANCIA, è
raffigurata la seconda sua moglie, figlia del sire di Maiorica, sopravvissutagli di appena due
anni, morendo nel 1345. Ella ha il capo cinto dell'aurea corona donde scende il velo dalle
due parti, similmente alla Vergine del tabernacolo ; reca nelle mani il globo e lo scettro, e
sul petto un medaglione gigliato. Il fondo è identico a quello di Violanta, dinotando lo stemma
la comune discendenza spagnuola.
Al secondo posto d'onore, a fianco di sua madre Violanta, appare il primogenito del
re: DOMINVS KAROLVS DVX CALABRIE, che reca in capo il berretto, di cui va adorna
la genitrice, e nelle mani lo scettro e una spada dal fodero striato d'oro, simboli dell'alta
giustizia di cui fu strenuo propugnatore, co' quali si vede pure effigiato nel proprio sepolcro.
Il suo stemma è consparso di gigli commisti col rastrello vermiglio.
Accanto a lui, nel terzo posto d'onore, si vede Maria di Valois: DOMINA MARIA
VXOR EIVS, recante in grembo i fiori prediletti, che Tino gentilmente profuse nelle figu-
razioni della sua tomba. Anch'ella porta il berretto ornato ed ha lo stemma diviso in due
parti: l'una occupata dai gigli di Francia e l'altra pure consparsa di gigli ma uniti col rastrello
angioino, identicamente allo scudo sannitico del proprio sepolcro.
Al secondo posto d'onore, a manca, è raffigurata la regina Giovanna I, che all'epoca
della allogazione del monu-
mento non contava più di
quindici anni, essendo nata
nel 1328. Ancora bambina, si
maritò nel 1333 con Andrea
d'Ungheria, fanciullo anch'e-
gli, e dopo la tragica fine di
questi, nel 1346, passò a se-
conde nozze con Ludovico di
Taranto. Spento anco questo
secondo marito si unì, nel 1363,
con Giacomo di Maiorica, ed
alla morte di questo sposò Ot-
tone di Brunswik: regnò tren-
tanove anni, morendo nel 1382,
di morte violenta.
Nella imagine del sarco-
fago ella cinge la corona gi-
gliata e reca lo scettro, il
globo e il medaglione col gi-
glio, portato anco dalla regina
sua avola. Ha lo stemma gi-
gliato, col rastrello in parte
abraso, a sinistra occupato su Sepolcro di Roberto d'Angiò. Particolare dell'urna
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non presenta alcuno de'pregi delle statue superiori non ostante le sue modeste proporzioni
in grazia delle quali avrebbe dovuto acquistar maggior finezza ed eleganza di modellato.
Ai piedi della figura, in una striscia azzurra, si legge: REX ROBERTVS, come nelle altre
consimili il nome degli augusti principi raffigurati nelle singole nicchie.
La prima imagine a destra, al fianco del re, come risulta dalla sottoposta iscrizione:
REGINA VIOLANTA, rappresenta la sua prima moglie, figlia del sovrano di Aragona,
sposata da lui nel 1297 e mancata nel 1302. In luogo della corona essa ha il capo coperto
da un berretto arabescato donde scendono a brevi ciocche i capelli, e reca le mani libere sul
seno; il fondo stemmato è diviso in due parti: a destra fiammeggiano le purpuree fasce longitu-
dinali di Spagna, e a manca scintillano, sul fondo verde intenso, gli alternati gigli angioini.
Pure a fianco del re, a manca, come si rileva dalla iscrizione: REGINA SANCIA, è
raffigurata la seconda sua moglie, figlia del sire di Maiorica, sopravvissutagli di appena due
anni, morendo nel 1345. Ella ha il capo cinto dell'aurea corona donde scende il velo dalle
due parti, similmente alla Vergine del tabernacolo ; reca nelle mani il globo e lo scettro, e
sul petto un medaglione gigliato. Il fondo è identico a quello di Violanta, dinotando lo stemma
la comune discendenza spagnuola.
Al secondo posto d'onore, a fianco di sua madre Violanta, appare il primogenito del
re: DOMINVS KAROLVS DVX CALABRIE, che reca in capo il berretto, di cui va adorna
la genitrice, e nelle mani lo scettro e una spada dal fodero striato d'oro, simboli dell'alta
giustizia di cui fu strenuo propugnatore, co' quali si vede pure effigiato nel proprio sepolcro.
Il suo stemma è consparso di gigli commisti col rastrello vermiglio.
Accanto a lui, nel terzo posto d'onore, si vede Maria di Valois: DOMINA MARIA
VXOR EIVS, recante in grembo i fiori prediletti, che Tino gentilmente profuse nelle figu-
razioni della sua tomba. Anch'ella porta il berretto ornato ed ha lo stemma diviso in due
parti: l'una occupata dai gigli di Francia e l'altra pure consparsa di gigli ma uniti col rastrello
angioino, identicamente allo scudo sannitico del proprio sepolcro.
Al secondo posto d'onore, a manca, è raffigurata la regina Giovanna I, che all'epoca
della allogazione del monu-
mento non contava più di
quindici anni, essendo nata
nel 1328. Ancora bambina, si
maritò nel 1333 con Andrea
d'Ungheria, fanciullo anch'e-
gli, e dopo la tragica fine di
questi, nel 1346, passò a se-
conde nozze con Ludovico di
Taranto. Spento anco questo
secondo marito si unì, nel 1363,
con Giacomo di Maiorica, ed
alla morte di questo sposò Ot-
tone di Brunswik: regnò tren-
tanove anni, morendo nel 1382,
di morte violenta.
Nella imagine del sarco-
fago ella cinge la corona gi-
gliata e reca lo scettro, il
globo e il medaglione col gi-
glio, portato anco dalla regina
sua avola. Ha lo stemma gi-
gliato, col rastrello in parte
abraso, a sinistra occupato su Sepolcro di Roberto d'Angiò. Particolare dell'urna