/ SARCOFAGI DEI REAII ANGIOINI IN S. CHIARA DI NAPOLI
433
conda ha il capo cinto da un serto
semplice e i capelli, scendenti sotto
il velo, le si arrotondano duramente
su la fronte come le barbe d'una
penna; reca nella destra la palma
del martirio e regge nella manca
la ruota dentata, simbolo di suo
strazio doloroso.
Ai lati di queste figurette, nelle
identiche proporzioni, sotto altre
nicchie consimili, si vedono gli apo-
stoli Pietro e Paolo. Il primo, dalla
barba fieramente arricciata e dalle
forme erculee, tutto chiuso nell'am-
pio paludamento, reca un libro e le
chiavi tradizionali : il secondo, dalla
faccia austera d'asceta, regge nelle
grosse mani un libro dai fermagli
rilevati e una lunga spada alta su
l'omero destro.
Su la faccia laterale sinistra
campeggia la figurazione viva e po-
tente del San Giorgio che atterra il
drago, simbolo di forza invitta. Que-
sta scultura, che non fu mai notata
da alcuno, è assai bella e rara per
la vivacità e per la grazia che tutta
l'animano. Sta il fiero soldato del
cielo su l'orrenda creatura abbattuta
in una superba attitudine di vendi-
catore. L'irsuto mostro si raggomi-
tola, si raccoglie per iscattare e con
le zanne spaventose e con gli artigli r^SSSPNwfclÉfc. 11 \
aguzzi e le membranose ah di vam- c , , . D T. , ,, , .
& Sepolcro dei Penna. Il baldacchino
piro e la coda serpentina allacciata
alla gamba del nemico tenta minacce inani; ma forte e invincibile, il genio della virtù e della
bellezza gli apre le fauci orribili con la clava e lo schiaccia terribilmente. L'angelo guerriero
reca nella destra il globo crocifero, simbolo di giustizia, e sembra invero un antico legionario
staccato da un sarcofago romano, tanto scrupolosamente sono osservate e la fedeltà del
costume e l'attitudine bellicosa.
Similmente su la faccia laterale destra si vede un'altra figura rappresentante un eccle-
siastico, forse un santo, il quale sorregge un libro e un ricco turibolo dalle tre catenelle
delicatamente lavorate. Tutto è fino in questo mirabile rilievo : tanto il volto gentile e spiri-
tuale, che ricorda gli angioli sovrumani di Pacio e Giovanni, quanto gli ornatini tenuissimi
degli orli della veste e del collare arabescato.
Sopra l'urna si vede la lapide, dove, a lettere metalliche su fondo azzurro, appare la
epigrafe :
HIC IACET CORPVS ILLVSTRIS DOMINAE MARIAE DE FRANCIA IMPE-
RATRICE CONSTANTINOPOLITANAE AC DVCISSAE DVRACII OVAE OBIIT
ANNO DOMINI MCCCLXVI DIE XX MENSIS MAIL
L'Arte. I, 56.
433
conda ha il capo cinto da un serto
semplice e i capelli, scendenti sotto
il velo, le si arrotondano duramente
su la fronte come le barbe d'una
penna; reca nella destra la palma
del martirio e regge nella manca
la ruota dentata, simbolo di suo
strazio doloroso.
Ai lati di queste figurette, nelle
identiche proporzioni, sotto altre
nicchie consimili, si vedono gli apo-
stoli Pietro e Paolo. Il primo, dalla
barba fieramente arricciata e dalle
forme erculee, tutto chiuso nell'am-
pio paludamento, reca un libro e le
chiavi tradizionali : il secondo, dalla
faccia austera d'asceta, regge nelle
grosse mani un libro dai fermagli
rilevati e una lunga spada alta su
l'omero destro.
Su la faccia laterale sinistra
campeggia la figurazione viva e po-
tente del San Giorgio che atterra il
drago, simbolo di forza invitta. Que-
sta scultura, che non fu mai notata
da alcuno, è assai bella e rara per
la vivacità e per la grazia che tutta
l'animano. Sta il fiero soldato del
cielo su l'orrenda creatura abbattuta
in una superba attitudine di vendi-
catore. L'irsuto mostro si raggomi-
tola, si raccoglie per iscattare e con
le zanne spaventose e con gli artigli r^SSSPNwfclÉfc. 11 \
aguzzi e le membranose ah di vam- c , , . D T. , ,, , .
& Sepolcro dei Penna. Il baldacchino
piro e la coda serpentina allacciata
alla gamba del nemico tenta minacce inani; ma forte e invincibile, il genio della virtù e della
bellezza gli apre le fauci orribili con la clava e lo schiaccia terribilmente. L'angelo guerriero
reca nella destra il globo crocifero, simbolo di giustizia, e sembra invero un antico legionario
staccato da un sarcofago romano, tanto scrupolosamente sono osservate e la fedeltà del
costume e l'attitudine bellicosa.
Similmente su la faccia laterale destra si vede un'altra figura rappresentante un eccle-
siastico, forse un santo, il quale sorregge un libro e un ricco turibolo dalle tre catenelle
delicatamente lavorate. Tutto è fino in questo mirabile rilievo : tanto il volto gentile e spiri-
tuale, che ricorda gli angioli sovrumani di Pacio e Giovanni, quanto gli ornatini tenuissimi
degli orli della veste e del collare arabescato.
Sopra l'urna si vede la lapide, dove, a lettere metalliche su fondo azzurro, appare la
epigrafe :
HIC IACET CORPVS ILLVSTRIS DOMINAE MARIAE DE FRANCIA IMPE-
RATRICE CONSTANTINOPOLITANAE AC DVCISSAE DVRACII OVAE OBIIT
ANNO DOMINI MCCCLXVI DIE XX MENSIS MAIL
L'Arte. I, 56.