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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

DOI Heft:
Fasc. 10-12
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Fraschetti, Stanislao: I sarcofagi dei reali angioini in Santa Chiara di Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0496

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/ SARCOFAGI DEI REALI ANGIOINI IN S. CHIARA DI NAPOLI 437

' •

Un realismo brutale e grottesco impera ne' corpi invasi da convulsioni d'agonizzanti
briachi, che sembrano quasi presi dal furor d'un demone mostruoso e ridevole. Lo sforzo
folle dell'artefice rozzo, di dare un' espressione purchessia alle sue imagini, appare palese
su que' visi contratti da interiore spasimo o da interiore esultanza : uno spasimo di sofferente
sotto il ferro chirurgico ; un'esultanza di macrocefalo in preda a un' orgia suprema. Gli
occhietti rotondi di uccello da rapina, le mani adunche di scimia, le mammelle cascanti
come borse, l'angolosità stecchita di quelle imagini accusano il pensiero folle dell' artefice di
sollevarsi contro le purissime espressioni dell'inizio della Rinascenza con un brusco ritorno
all'oscura arte del Mille, animata da goffi atteggiamenti realistici e da espressioni esagerate.

Santa Chiara. — Tomba di una gentildonna

Ben però sul grottesco paganesimo innestato nelle figurazioni cristiane della liturgia
arcaica si rilevano una certa delicatezza di modellato, una finezza di lavoro accurato che
rivelano nell'artefice impetuoso la savia conoscenza della tecnica plastica.

Il baldacchino è un lavoro rozzo e sommario di scalpellino frettoloso : lo zoccolo non è
modanato, e su l'alto del timpano il Cristo è finto nel busto difforme di un egro mendico
co' rovesci del manto anneriti, fosco e bruttissimo.

Le due cariatidi, che sorreggono l'arca sul davanti, si appoggiano col dorso spianato
ai pilastrini esagonali eretti su leoni giacenti, dai muscoli tesi come fili di zinco, orribili,
simiglianti i mostri scolpiti su le porte barbare delle chiese romaniche.

La figura a manca simboleggia la Carità, come si rileva da' due poppanti che reca sid
seno fecondo. La femina e i due bimbi sorridono d'un sorriso d'idiota; e, mentre ella
appare prodiga del suo latte nelle mammelle cascanti ai due lati del petto, i marmocchi le
si stringono avidi a suggere il liquido vitale. Quello a manca appare col visetto di aborto
affondato e schiacciato contro la poppa adusta, mentre l'altro, a destra, si volge e dal viso
tondo sorride. La femina reca sul capo un serto di fiori, donde scende il velo spiegazzato,
che lascia scoperti i capelli fini intagliati con una certa cura. Il panneggio ampio e rude
cade sul corpo senza nascondere il ventre rigonfio, formando nel basso le ripiegature di un
cortinaggio semplice, soverchiamente lungo.

L'altra figura a destra è più serena, ma ha il volto serio e quasi arcigno d'una zitel-
lona invecchiata nelle pratiche religiose. Come si rileva dalle ali che reca sul tergo e
dal calice che ha fra le mani, raffigura la Fede, e presenta molte affinità con le consimili


 
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