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UGO FLERES
Nel '90 il Trentacoste mo-
dellò una statua, Autunno,
e un gruppo decorativo, Po-
mona, che orna la sala da
pranzo della contessa de
Rancy, a Parigi. La mede-
sima signora acquistò poi
una statua in marmo, Diana,
e il pittore Edwin Long volle
il proprio ritratto, questo e
quella nel '91. Un'altra sta-
tua, ma in bronzo, 77 dolore,
fu posta sopra una tomba
nel cimitero di Montmartre,
l'anno dopo. Morto intanto
il conte de Rancy, lo scul-
tore ne modellò la statua fu-
nebre. Miss Ethel Long, fi-
glia del pittore, gli ordinò il
proprio ritratto in meda-
glione, e lo stesso fecero
un'altra figliuola di pittore
inglese, miss Ethel Burgess,
e la sorella del critico d'arte
Philips. Questo è forse l'anno
in cui il Trentacoste ebbe
più lavoro, poiché vi tro-
viamo ancora un ritratto,
busto marmoreo della si-
gnora Martin.
Nel '93 egli eseguì altri
ritratti che qui non enumero
per non riuscir troppo pro-
lisso; basti citare i lavori di
invenzione: un busto, Diana,
per il Saint-Clair, e due ca-
IL DOLORE, di Domenico Trentacoste valimi di bronzo, modellati
dal vero a ' Fontainebleau.
Nel '94 terminò La derelitta, che ebbe il primo premio della scultura all'esposizione
di Venezia, dove l'autore la mandò l'anno seguente insieme con la statuetta bronzea, Ofelia.
Nello stesso tempo egli eseguiva il busto dell'insigne scrittore Amédée Roux. \J Ofelia,
esposta subito dopo al « Salon », veniva acquistata dalla signora Moulton, americana. Pure
nel '95, la contessa de Rancy chiedeva allo scultore un Reliquiario, di cui la parte plastica
fusa in argento, la parte architettonica intagliata in ebano.
La Galleria nazionale moderna di Roma possiede il prezioso busto Alla fonte, esposto
a Torino nel '96, insieme con la Pia de' Toloìnei acquistata dal Piacenza. Nel medesimo
anno il milanese Giulio Pisa acquistava all'esposizione d'Arte e Fiori in Firenze una seconda
Ofelia, frammento marmoreo. E nello stesso tempo il Trentacoste finiva una statua per monu-
mento e due medaglioni, questi ultimi per il signore e la signora d'Eté.
Il busto Ave, delicatissimo lavoro di marmo che i visitatori dell'attuale esposizione di
Torino ammirano come una delle rare-opere elette e personali, è il più recente lavoro del
UGO FLERES
Nel '90 il Trentacoste mo-
dellò una statua, Autunno,
e un gruppo decorativo, Po-
mona, che orna la sala da
pranzo della contessa de
Rancy, a Parigi. La mede-
sima signora acquistò poi
una statua in marmo, Diana,
e il pittore Edwin Long volle
il proprio ritratto, questo e
quella nel '91. Un'altra sta-
tua, ma in bronzo, 77 dolore,
fu posta sopra una tomba
nel cimitero di Montmartre,
l'anno dopo. Morto intanto
il conte de Rancy, lo scul-
tore ne modellò la statua fu-
nebre. Miss Ethel Long, fi-
glia del pittore, gli ordinò il
proprio ritratto in meda-
glione, e lo stesso fecero
un'altra figliuola di pittore
inglese, miss Ethel Burgess,
e la sorella del critico d'arte
Philips. Questo è forse l'anno
in cui il Trentacoste ebbe
più lavoro, poiché vi tro-
viamo ancora un ritratto,
busto marmoreo della si-
gnora Martin.
Nel '93 egli eseguì altri
ritratti che qui non enumero
per non riuscir troppo pro-
lisso; basti citare i lavori di
invenzione: un busto, Diana,
per il Saint-Clair, e due ca-
IL DOLORE, di Domenico Trentacoste valimi di bronzo, modellati
dal vero a ' Fontainebleau.
Nel '94 terminò La derelitta, che ebbe il primo premio della scultura all'esposizione
di Venezia, dove l'autore la mandò l'anno seguente insieme con la statuetta bronzea, Ofelia.
Nello stesso tempo egli eseguiva il busto dell'insigne scrittore Amédée Roux. \J Ofelia,
esposta subito dopo al « Salon », veniva acquistata dalla signora Moulton, americana. Pure
nel '95, la contessa de Rancy chiedeva allo scultore un Reliquiario, di cui la parte plastica
fusa in argento, la parte architettonica intagliata in ebano.
La Galleria nazionale moderna di Roma possiede il prezioso busto Alla fonte, esposto
a Torino nel '96, insieme con la Pia de' Toloìnei acquistata dal Piacenza. Nel medesimo
anno il milanese Giulio Pisa acquistava all'esposizione d'Arte e Fiori in Firenze una seconda
Ofelia, frammento marmoreo. E nello stesso tempo il Trentacoste finiva una statua per monu-
mento e due medaglioni, questi ultimi per il signore e la signora d'Eté.
Il busto Ave, delicatissimo lavoro di marmo che i visitatori dell'attuale esposizione di
Torino ammirano come una delle rare-opere elette e personali, è il più recente lavoro del