CORRIERI ARTISTICI
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feste, troppi inni si facevano al pittore ; ma ci sembra dei proprietari agli ospiti di Brescia, la saletta del
civile che le città italiane ricordino i maestri che hanno palazzo Salvadego, ove pareva di essere ricevuti dalle
portato lontano il loro nome. Quando si giunge a belle e nobili signore dipinte sulle pareti, sedute sui
Vienna o a Francoforte, il Moretto par che gigari- muriccioli ornati di tappeti e tra i fiori e le ghirlande
teggi tra gli artisti italiani; e chiunque ricorda il fui- de'giardini.
gore della Santa Giustina, che sembra illuminare la Pompeo Molmenti, che ha dedicato un libro in onore
sala del Museo viennese, ove pure tanti grandi tro- del Moretto, parlò di lui al pubblico glorioso del suo
neggiano ; e chiunque entri nell'Istituto Stàdel a Fran- concittadino, accennando alla derivazione dell'arte sua
coforte, e veda sotto alle ghirlande i dottori della da Venezia madre, ed esaltandone i pregi del colore
Chiesa, rimane colpito come da una bianca visione e la bontà dei tipi. L'oratore fu vivamente applau-
solenne. Così Moretto a Londra, a Pietroburgo, per dito, anche perchè seppe vedere il Moretto non dietro
tutte le Gallerie d' Europa, splende semplice e bello ; i veli di taluno, il quale scopriva il misticismo, che
e ben a ragione Brescia ha onorato il figlio che ne non c'è, nella natura buona, tranquilla, piana del
rispecchiò schiettamente la natura e il carattere. pittore.
Nella Galleria Martinengo furono esposte le opere Forse, a dimostrare che civili erano e degne le
del pittore celebrato; e i visitatori ebbero la grata feste di Brescia al Moretto, sarebbe stato utile che
Pallio d'altare della chiesa di Zogno. Esposizione diocesana di Bergamo
sorpresa di ritrovare riuniti parecchi quadri che ador- alcuno, fra i tanti che dissero e scrissero in quel torno
nano le chiese della campagna bresciana, uno, tra gli di lui, avesse studiato il raggiare dell'arte del Moretto
altri, trasportati da Cornerò (valle Sabbia), rappre- tutt'attorno e il suo diffondersi per mezzo della scuola
sentante un Sant'Antonio abate, il quale sembra ac- numerosa nella regione veneta. E a questo ninno ha
ceso dalla fiamma che egli lancia con la destra. La pensato !
pittura, fresca, senza ritocchi, conservata, rifulgeva nel A poca distanza da Brescia, nei primi di settembre,
salone ove erano tanti capolavori del Moretto avvolti ne attendeva un'altra Esposizione, quella diocesana
nella loro luce argentina, principalissimo il San Nic- di Bergamo, tutta d'arte sacra. Vi si trovavano rac-
colò che presenta alcuni giovanetti all'altare della colte molte cose sacre sì, ma senz'arte; e tuttavia
Vergine. In una vicina saletta si era ricostruita la erano tante, e alcune tanto belle da rallegrarne il vi-
decorazione della cappella del palazzo Martinengo Ce- sitatore. Che bei paliotti di velluto damascato con le
sareo, con le teste de' profeti sporgenti dalle tonde melagrane, e piviali di broccato, e stoffe persiane coi
finestre. Ma non intendiamo dar conto particolareg- fioroni d'oro! I santi ricamati splendevano nella por-
giate dell'Esposizione, tanto più che i solerti soprain- pora, nello smeraldo e nell'oro, tra i fiori e le corone,
tendenti della Pinacoteca di Brescia hanno avuto cura II catalogo disegnava come bizantine le stoffe del
di descrivere ogni cosa del Moretto esistente nella nostro bel Quattrocento, e "finanche del Cinquecento,
loro città e nella provincia in un catalogo degnamente tra cui ricordo un elegante paliotto d'altare della chiesa
illustrato. Ci basta ricordare come le molte opere del di Zogno, che qui riproduco ; un piviale, ancora di
maestro bresciano, così bene raccolte, davano modo forme gotiche, della chiesa di Nese, e quello in broc-
di studiare l'artista ne' suoi vari aspetti, di seguirlo cato d'oro con stolone ricamato a figure, veramente
ne' periodi differenti della tecnica e dell'arte sua. splendido, appartenente al secolo xvi, della cattedrale
Lo studio si poteva proseguire anche fuori della di Bergamo. Le pianete del monastero di San Bene-
Pinacoteca civica, ne' giorni delle feste morettiane, detto in Bergamo, delle chiese di Piazzatorre, di Sotto,
chè era permesso esaminare, per gentile concessione di Lesse (principio del secolo xvi), di San Paolo di
L'Arte. I, 58.
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feste, troppi inni si facevano al pittore ; ma ci sembra dei proprietari agli ospiti di Brescia, la saletta del
civile che le città italiane ricordino i maestri che hanno palazzo Salvadego, ove pareva di essere ricevuti dalle
portato lontano il loro nome. Quando si giunge a belle e nobili signore dipinte sulle pareti, sedute sui
Vienna o a Francoforte, il Moretto par che gigari- muriccioli ornati di tappeti e tra i fiori e le ghirlande
teggi tra gli artisti italiani; e chiunque ricorda il fui- de'giardini.
gore della Santa Giustina, che sembra illuminare la Pompeo Molmenti, che ha dedicato un libro in onore
sala del Museo viennese, ove pure tanti grandi tro- del Moretto, parlò di lui al pubblico glorioso del suo
neggiano ; e chiunque entri nell'Istituto Stàdel a Fran- concittadino, accennando alla derivazione dell'arte sua
coforte, e veda sotto alle ghirlande i dottori della da Venezia madre, ed esaltandone i pregi del colore
Chiesa, rimane colpito come da una bianca visione e la bontà dei tipi. L'oratore fu vivamente applau-
solenne. Così Moretto a Londra, a Pietroburgo, per dito, anche perchè seppe vedere il Moretto non dietro
tutte le Gallerie d' Europa, splende semplice e bello ; i veli di taluno, il quale scopriva il misticismo, che
e ben a ragione Brescia ha onorato il figlio che ne non c'è, nella natura buona, tranquilla, piana del
rispecchiò schiettamente la natura e il carattere. pittore.
Nella Galleria Martinengo furono esposte le opere Forse, a dimostrare che civili erano e degne le
del pittore celebrato; e i visitatori ebbero la grata feste di Brescia al Moretto, sarebbe stato utile che
Pallio d'altare della chiesa di Zogno. Esposizione diocesana di Bergamo
sorpresa di ritrovare riuniti parecchi quadri che ador- alcuno, fra i tanti che dissero e scrissero in quel torno
nano le chiese della campagna bresciana, uno, tra gli di lui, avesse studiato il raggiare dell'arte del Moretto
altri, trasportati da Cornerò (valle Sabbia), rappre- tutt'attorno e il suo diffondersi per mezzo della scuola
sentante un Sant'Antonio abate, il quale sembra ac- numerosa nella regione veneta. E a questo ninno ha
ceso dalla fiamma che egli lancia con la destra. La pensato !
pittura, fresca, senza ritocchi, conservata, rifulgeva nel A poca distanza da Brescia, nei primi di settembre,
salone ove erano tanti capolavori del Moretto avvolti ne attendeva un'altra Esposizione, quella diocesana
nella loro luce argentina, principalissimo il San Nic- di Bergamo, tutta d'arte sacra. Vi si trovavano rac-
colò che presenta alcuni giovanetti all'altare della colte molte cose sacre sì, ma senz'arte; e tuttavia
Vergine. In una vicina saletta si era ricostruita la erano tante, e alcune tanto belle da rallegrarne il vi-
decorazione della cappella del palazzo Martinengo Ce- sitatore. Che bei paliotti di velluto damascato con le
sareo, con le teste de' profeti sporgenti dalle tonde melagrane, e piviali di broccato, e stoffe persiane coi
finestre. Ma non intendiamo dar conto particolareg- fioroni d'oro! I santi ricamati splendevano nella por-
giate dell'Esposizione, tanto più che i solerti soprain- pora, nello smeraldo e nell'oro, tra i fiori e le corone,
tendenti della Pinacoteca di Brescia hanno avuto cura II catalogo disegnava come bizantine le stoffe del
di descrivere ogni cosa del Moretto esistente nella nostro bel Quattrocento, e "finanche del Cinquecento,
loro città e nella provincia in un catalogo degnamente tra cui ricordo un elegante paliotto d'altare della chiesa
illustrato. Ci basta ricordare come le molte opere del di Zogno, che qui riproduco ; un piviale, ancora di
maestro bresciano, così bene raccolte, davano modo forme gotiche, della chiesa di Nese, e quello in broc-
di studiare l'artista ne' suoi vari aspetti, di seguirlo cato d'oro con stolone ricamato a figure, veramente
ne' periodi differenti della tecnica e dell'arte sua. splendido, appartenente al secolo xvi, della cattedrale
Lo studio si poteva proseguire anche fuori della di Bergamo. Le pianete del monastero di San Bene-
Pinacoteca civica, ne' giorni delle feste morettiane, detto in Bergamo, delle chiese di Piazzatorre, di Sotto,
chè era permesso esaminare, per gentile concessione di Lesse (principio del secolo xvi), di San Paolo di
L'Arte. I, 58.