Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

DOI issue:
Fasc. 6
DOI article:
Liebaert, Paul: Un' opera sconosciuta di Guglielmo Giraldi
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0439

DWork-Logo
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
UN' OPERA SCONOSCIUTA DI GUGLIELMO GIRALDI

405

Ogni dubbio, poi, svanisce quando si confronta questa miniatura con altre opere del
maestro.1 In tutte quante si vedono gli stessi colori brillanti e ricchi di cera. Anche la
tecnica è perfettamente identica : l’artista, tanto per il panneggio quanto per i volti non
usa quasi tratteggiare ma ottiene i suoi più mirabili effetti colla sola sfumatura. I perso-
naggi, con il volto così caratteristico per la fronte leggermente fuggente, si ritroveranno
tali quali nei libri corali del Duomo e della Certosa di Ferrara. Ed il verismo minuziosis-
simo che sarà sempre una proprietà del Giraldi, già si nota in questa pagina, specialmente
nel dettaglio del mobilio nella casa di Aulu-Gellio e nella sceneggiatura del mare.

Pure non mancano certe differenze fra le altre opere del Giraldi e questo manoscritto
Scotti. Per esempio, le pieghe delle vesti che sono sempre molto sobrie e semplici in tutti
i suoi lavori, qui sono più che semplici, alquanto rudimentali. I volti, oltre che difettare di

uu yj.w mi)

li ber -» ujvtufdeatr

ntio iuo: -;ì; - iJuerflife.

K 0$ c.v.iicv.'4icvcu;; mentì) upfìdcn.

\ u( fan l"oy:mu>v fcciana’ poi.

*0 VER.

fcVf SE

1&3EV ee

APPE!

motu. ctecg po Itu /fclhrum

fucuTA funr .•yrofitcntur, audutu
nnura phm ivmU <n'ecc'dtffercr
illu/trt orinone'. excrccndi nc'ju
n*ì ingeriij. ah quod ini pepe .-u
rct. non bsbeo diccre • Capita ai
Eo ru .-quibuf v[uf efh tot

P°hu etnvffuf ibi ex nudi tiene-1,

Fig. 6.

varietà non hanno la consueta potenza d’espressione. E tutto l’insieme non arriva alla
finezza ed alla grandiosità dei lavori finora conosciuti di Guglielmo Giraldi.

Orbene questo fatto della differenza di perfezione non ci recherà meraviglia quando
confrontiamo le date delle altre sue opere con questa nostra miniatura. Sappiamo infatti
che «alluminò» due Salteri del Duomo di Ferrara scritti nel 1471-2.2 L’ultima sua opera

1 Su Guglielmo Giraldi e sul novero delle sue opere
si consultino, oltre gli articoli di base del Venturi « I
primordi del rinascimento artistico a Ferrara » nella
Rivista Storica Italiana, I, (1884), pagg. 591-63r;

« L’arte a Ferrara nel periodo di Borso », nella Rivista
Storica Italiana, II, (1885), pagg. 689-749; «L’arte
ferrarese nel periodo di Ercole I », negli Atti e me-
morie della R. Dep. di Romagna, 1888-9. « H De-
cretimi Gratiani » nelle Gallerie Nazionali, IV, 1898,
pag. 187-209. L’opera dell’ Hermann Jul. Hermann
« Zur Geschichte der Miniaturmalerei am Hofe der

Este in Ferrara » nel Jahrbuch der kunsthistorischen
Csammlungen des A. K. Wien, XII, 1900, pag. ,116-271.
Si troverà ivi accennata tutta la bibliografia del sog-
getto. Sono da aggiungersi : Hermanin, « Le minia-
ture ferraresi della Bibl. Vaticana », Estratto da L’Arte,
II, (1899), pag. 241-72 ; Paolo d’Ancona, « La mi-
niatura ferrarese nel fondo urbinate della Vaticana »,
estratto da L’Arte, XIII, 1910, pag. 7.

1 Uno di questi Salteri fu scritto da Ludovico da
Parma e se ne trova la menzione nei conti della fab-
brica del Duomo (Libro S, ff. 44 e 54) sotto le date
 
Annotationen