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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 6
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Calosso, Achille Bertini: Le mostre retrospettive in Castel Sant' Angelo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0502

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ACHILLE BER TI NI CALO SSO

Le mostre retrospettive raccolte quest’anno in Castel Sant’Angelo hanno — a parte il
valore grande delle collezioni ed immenso di non pochi oggetti — un alto significato, quello
cioè di glorificazione, in questa ricorrenza giubilare, della genialità di nostra razza.

Alla sicura efficacia educativa, che una esposizione deve sempre proporsi, si unisce la
dimostrazione chiara de’ vantaggi che alla cultura pubblica ed alla scienza potranno recarsi
coll’ instituzione di un museo nel quale si perpetuino la più gran parte di queste mostre,
opportunamente modificate. Un simile museo significherebbe quasi una sintesi del fascino
che emana dal nome di Roma, e avrebbe la sua sede degnissima in questo che forse è il
monumento più singolare della città, colle impronte durevoli che le hanno stampato l’anti-
chità classica, il medio evo, il rinascimento, l’età moderna — a volta a volta tomba, fortezza,
palagio, prigione e caserma — colla rampa elicoidale romana, il lungo viadotto che giunge
fino entro il Vaticano, l’ambulacro di Bonifacio IX, il corridoio diametrale a cordonata, le
oliare e le prigioni, i cortili che ricordano i fasti dei papi del rinascimento e il bagno di
Clemente VII, l’ascensore di Leone X, la sala del tesoro, le logge di Giulio II e Paolo III,
e la grande terrazza di dove l’occhio spazia fino ai monti lontani ed al mare abbracciando
il deserto immenso che separa la città eterna, troppo grande e diversa per esservi confusa,
dal resto del mondo.1

E ora che dalle Mostre il Museo sta felicemente per sorgere, vada il pensiero di tutti
gli studiosi, di tutti coloro che amano Roma e le cose belle, con gratitudine al colonnello
Mariano Borgatti, nobile figura di soldato geniale e di studioso tenace, che per la forza del
suo volere ha fatto rivivere l’antico monumento, e lo ha apprestato a ricevere quello che
— concorrendovi l’operosità di tutti — potrà essere uno dei più desiderati musei. La rea-
lizzazione di questo antico voto, che corrisponde ad un bisogno così sentito nei nostri studi,
costituirà il miglior ricordo delle feste commemorative del 1911.

Achille Berlini Calosso.

1 Vecchi aspetti di Castel Sant’Angelo prima dei della Fontana grande di Viterbo, offerta dai marmo-
recenti lavori di ripristino presentano nelle Mostre rari viterbesi in questa occasione, decora assai bene

odierne venticinque acquarelli di Pompeo Fabri. il cortile davanti alle casermette di Urbano Vili.

Una riproduzione in dimensioni di poco ridotte
 
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