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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 2
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Ricci, Corrado: Gli Aspertini
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0124

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CORRADO RICCI

dalla faccia larga ad occhi piccoli e distanti (fig. 7), e dalla fronte altissima (fig. 8). Nè man-
cano le figure d’uomo con la barba divisa (fig. 6) e il capo inclinato, derivate dall’arte del Costa,
nè i vecchi sbarbati dalla testa calva ed ossuta (fig. 9) che si veggono nell’arte del Roberti.
Ma non v’ha ragione ad esitanza quando, oltre alle figure, ne’ suoi quadri e ne’ suoi affreschi
di Lucca e di Bologna, si trovano anche gli stessi trofei d’armi e gli stessi putti.

Nel vastissimo affresco di Civita Castellana, in ben dodici targhe si legge: BORGIA, Viva
Borgia VI, Caesar, Alexander, Cesar viva, Viva Alexander, Viva Caesar; e lo
stemma dei Borgia appare anche di scoltura nella chiave di alcune vòlte, nelle quali dovunque
tornano i notissimi loro segni araldici, come il bue e la corona. 1 Infatti Civita Castellana fu
da Innocenzo Vili, il 14 settembre 1484, data al cardinale Rodrigo Borgia, il quale, dive-

Figg. 7 e 8 — Amico Aspertini : Affreschi (particolari)
Civita Castellana, Fortezza.

nuto papa Alessandro VI, fece nel 1500 da Antonio da Sangallo riedificare la ròcca,2 * in
seguito ingrandita e rafforzata da Giulio II e da Leone X.

Ora si sa che Amico Aspertini era appunto in Roma tra il 1500 e il 1503; ma potrebbe
chiedersi s’egli, forestiero e giovane ancora, poteva esser chiamato a lavorare pei Borgia.
Risolve il problema la preziosa notizia data dal Grimaldi che Amico, precisamente pei Borgia,
dipinse in San Pietro il tergo di due ante d’organo col Martirio degli apostoli Pietro e Paolo,
1 ’/ustoria di Simon Mago e gli stemmi di Alessandro VI e del Capitolo della Basilica. 5 Del

1 Le forme artistiche e tanti nomi e stemmi non
valsero a trattenere diversi scrittori dall’attribuire tale
decorazione ai fratelli Zuccari! Cfr. Enrico Abbate,
Guida della provìncia di Roma (Roma, 1894), II,
pag. no.

2 Vasari, Vite, IV, pag. 279. V. anche Lod. Pa-

stoia, Storia dei Papi dalla fine del Medio-Evo, III

(Roma, 1912), pag. 516 e Giulio Silvestrellt, Città,
castelli e terre della Regione Romana, I (Città di
Castello, 1914), pag. 368.

3 Lisetta Ciaccio Motta (Amico Aspertini, nel-
VAllgem. Lexikon der bildenden Kiinst. di U. Thieme
e F. Becker, II (Lipsia, 1908, pag. 188) trovò tale
notizia che qui riproduco dal Cod. Barberini Latino,
 
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