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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 2
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Fiocco, Giuseppe: La giovinezza di Giulio Campagnola
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0180

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GIUSEPPE FIOCCO

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precedente, il pittore non fece che riprodurre quella di una celebre incisione di Giovati An-
tonio da Brescia, ch’ebbe la fortuna ben maggiore d’ispirare il Correggio (fig. 6).

Il gruppo delle restanti tre figure è troppo guasto e ridipinto per poter essere studiato,
e non presenta qualità che lo rendano specialmente notevole.1

Meglio conservata è la figurazione che vien dopo, in cui Maria appare fra le vergini del
tempio, intente alla preghiera, agli studi e ai lavori muliebri; ed è poi tale da dimostrare il
rapido progresso dell’artista, al tutto proprio del giovane fatto più esperto nella tecnica del-
l’affresco (fig. 7). Proporzionati sono ormai gli edifici e in accordo col paesaggio che lontana
abilmente, e dimostra, pur nel solito colore stonato e nella traduzione arida, non impropria

Fig. 7 — Giulio Campagnola (O. I. P.) : Maria a servizio del Tempio. Padova, Scuola del Carmine

(Fotografia Anderson).

dell’incisore, l’influenza di Giorgione, che basta per dargli un qualche sapore di verità e di
poesia. Quando poi ci si faccia a osservare i tipi delle vergini consacrate alle cure del tempio,
sarà facile ritrovare nuove e singolari conferme alla nostra tesi. E innanzitutto nel trio di
quelle sedute sotto l’atrio di destra, intente all’ago o al fuso, il ricordo del mirabile gruppo
di lavoratrici che il Cossa rappresentò nel « Trionfo di Minerva » del palazzo Schifanoia,
ricordo che, al pari di altri tipi femminili, dalla nuca depressa e alle architetture spezzate,
accenna alla medesima fonte ferrarese, e ci fa ricordare che il Bosso in una lettera del 1498
parla appunto di una dimora di Giulio alla corte di Ercole I, la quale certo non dovett’essere
senza impronta nell’intelligenza svegliatissima del meraviglioso giovanetto.

1 In questi) scomparto si può anche pensare che pareva di B. Parenzano. Dev’esser certo questo. Le

Giulio abbia avuto qualche collaboratore. Il Rossetti stesse maniere trovava nella confraternita di S. Giu-

(Pitture, sculture e architetture di Padova, 1465, pa- seppe (pag. 188).
gina 118) notava che uno dei freschi di questa scuola
 
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