LA GIOVINEZZA DI GIULIO CAMPAGNOLA
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assente, ma non esistette mai, condotte come se nel pittore si fosse improvvisamente inde-
bolita ogni virtù del dipingere (cfr. fig. 3).1
Lo stesso, e forse maggiore impaccio, senza una qualche felice eccezione, si nota nel
«giudizio di Salomone», ove, se si esclude il paesaggio ancora poeticamente giorgioriesco,
Fig. 15 — Giulio Campagnola ; Paesaggio con Mulino, disegno
Firenze, Uffizi — (Fotografia Alinari).
non si sa che cosa si possa trovar di veramente lodevole. La stessa tinta che nelle parti con-
servate del primo quadretto è così limpida e unita, come soltanto la usarono i veri coloristi,
s’intorbida in questo e non si spiana mai nelle belle vesti d’un uguale verde, vellutato e pro-
fondo, come quello della fanciulla che regge il piccolo Mosè, o in toni di berillo e di granata.
Fig. 16 — G. Campagnola: Disegno dell’Ashmolean
Oxford, Museuni.
Aggrovigliate come intrecci d’intestini le stoffe si adornano di fiorami a stampa che ne smor-
zano ogni accento di puro colore (fig. 14).
La scena è al tutto mancante di quell’intimo legame che coordina gli elementi di un’opera
vitale, e i personaggi hanno i movimenti così rigidi entro le pieghe disegnate con secchezza
mantegnesca, da far sospettare una maniera intimamente ancora lontana da tutto ciò eh’è
Giorgione, e che pur vuole con ogni sforzo avvicinarglisi.
1 Un disegno di guerriero a sanguigna, della rac- nità con questo gruppo di figure, dalle eleganti movenze
colta del sig. Carlo Loeser di Firenze, ha grande affi- e dallo sguardo smarrito, e va perciò ricordato.
L'Arte. XVIII, 20
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assente, ma non esistette mai, condotte come se nel pittore si fosse improvvisamente inde-
bolita ogni virtù del dipingere (cfr. fig. 3).1
Lo stesso, e forse maggiore impaccio, senza una qualche felice eccezione, si nota nel
«giudizio di Salomone», ove, se si esclude il paesaggio ancora poeticamente giorgioriesco,
Fig. 15 — Giulio Campagnola ; Paesaggio con Mulino, disegno
Firenze, Uffizi — (Fotografia Alinari).
non si sa che cosa si possa trovar di veramente lodevole. La stessa tinta che nelle parti con-
servate del primo quadretto è così limpida e unita, come soltanto la usarono i veri coloristi,
s’intorbida in questo e non si spiana mai nelle belle vesti d’un uguale verde, vellutato e pro-
fondo, come quello della fanciulla che regge il piccolo Mosè, o in toni di berillo e di granata.
Fig. 16 — G. Campagnola: Disegno dell’Ashmolean
Oxford, Museuni.
Aggrovigliate come intrecci d’intestini le stoffe si adornano di fiorami a stampa che ne smor-
zano ogni accento di puro colore (fig. 14).
La scena è al tutto mancante di quell’intimo legame che coordina gli elementi di un’opera
vitale, e i personaggi hanno i movimenti così rigidi entro le pieghe disegnate con secchezza
mantegnesca, da far sospettare una maniera intimamente ancora lontana da tutto ciò eh’è
Giorgione, e che pur vuole con ogni sforzo avvicinarglisi.
1 Un disegno di guerriero a sanguigna, della rac- nità con questo gruppo di figure, dalle eleganti movenze
colta del sig. Carlo Loeser di Firenze, ha grande affi- e dallo sguardo smarrito, e va perciò ricordato.
L'Arte. XVIII, 20