15^
CARLO CIPOLLA
Centrego, il cui nome leggesi a grandi e bei carat-
teri romani, sul frontispizio dell’altare : cosmas cen-
tregvs V1VES dicavit. Nella parola Ceniregus la t è
legata alla k ; in vivens la i è inclusa nella v prece-
dente; in dicavit la prima i è racchiusa nella d.
Cosimo o meglio Cosimodamiano Centrego era
figlio di Taddeo. Quest’ultimo testò il 6 ottobre 1439
ordinando di esser sepolto «in suo monumento, po-
sito ante suum altare intitulatum altare sancti Thome
de Aquino» 1 (fig. 14). Taddeo aveva due figli, il sud-
detto Cosimodamiano e Bartolomeogiacomo, oltre ad
una figlia di nome Elena. I due figli erano allora in
età minore di quattordici anni, ed il testatore nomina
a loro tutrice la moglie Tornea Pomedelli.
Cosimodamiano testò il 19 maggio 1418: 2 beneficò
la moglie Orsolina figlia del fu Nicolò « de Cepollis »,
ma le diede l’obbligo di spendere annualmente per
un triennio, sui redditi del testatore, cento ducati
1 Arch. Notarile, testane m. XXXI, n. 239.
2 Arch. Notarile, testane ne LXXX, n. 46.
d’oro nel compimento della costruzione dell’altare
di San loimnaso, ch’egli aveva principiato o darli in
aumento della dote del medesimo, a di lei benepla-
cito. 1
11 fratello Bartolomeo, dottore in leggi, testò addi
7 gennaio 1492, ordinando di esser sepolto «in se-
poltura sita sub capella dicata divo Thome Aquino,
in qua sepultura requiescunt ossa pareutum ac maio-
rum suorum ». 2 Ambedue i fratelli morirono senza
figli. Bartolomeo premorì a Cosimo, il quale ne fu
1 Ecco le parole del testamento : « Item legavit, iussit et
ordinavit idem testator cjuod infrascripta dna Ursilina eius
uxor teneatur et debeat usque ad tres annos venturos post
mortem ipsius testatoris ex introitibus ipsius testatoris expen-
dere centum ducatos auri in fabrica altaris sancti Tho-
masij siti in ecclesia predicta sancte Anastasie. ... sive in
augmentatione dotationis ipsius altaris, aut partem ipsorum
ducatorum in fabrica et partem in augmentatione ipsius do-
tationis, prout conscientie diete Ursuline prò salute anime
ipsius testatoris melius videbilur».
2 Arch. Not., testam. m. LXXXIV, n. 5. Un esemplare
del suo testamento esisteva nell’Archivio di .Santa Anastasia,
come appare dal Repertorio, pag. 53. Moglie di Bartolomeo
era Libera Nichesola.
Fig. 14 — Pala dell’altare Centrego — (Fotografia Lotze).
CARLO CIPOLLA
Centrego, il cui nome leggesi a grandi e bei carat-
teri romani, sul frontispizio dell’altare : cosmas cen-
tregvs V1VES dicavit. Nella parola Ceniregus la t è
legata alla k ; in vivens la i è inclusa nella v prece-
dente; in dicavit la prima i è racchiusa nella d.
Cosimo o meglio Cosimodamiano Centrego era
figlio di Taddeo. Quest’ultimo testò il 6 ottobre 1439
ordinando di esser sepolto «in suo monumento, po-
sito ante suum altare intitulatum altare sancti Thome
de Aquino» 1 (fig. 14). Taddeo aveva due figli, il sud-
detto Cosimodamiano e Bartolomeogiacomo, oltre ad
una figlia di nome Elena. I due figli erano allora in
età minore di quattordici anni, ed il testatore nomina
a loro tutrice la moglie Tornea Pomedelli.
Cosimodamiano testò il 19 maggio 1418: 2 beneficò
la moglie Orsolina figlia del fu Nicolò « de Cepollis »,
ma le diede l’obbligo di spendere annualmente per
un triennio, sui redditi del testatore, cento ducati
1 Arch. Notarile, testane m. XXXI, n. 239.
2 Arch. Notarile, testane ne LXXX, n. 46.
d’oro nel compimento della costruzione dell’altare
di San loimnaso, ch’egli aveva principiato o darli in
aumento della dote del medesimo, a di lei benepla-
cito. 1
11 fratello Bartolomeo, dottore in leggi, testò addi
7 gennaio 1492, ordinando di esser sepolto «in se-
poltura sita sub capella dicata divo Thome Aquino,
in qua sepultura requiescunt ossa pareutum ac maio-
rum suorum ». 2 Ambedue i fratelli morirono senza
figli. Bartolomeo premorì a Cosimo, il quale ne fu
1 Ecco le parole del testamento : « Item legavit, iussit et
ordinavit idem testator cjuod infrascripta dna Ursilina eius
uxor teneatur et debeat usque ad tres annos venturos post
mortem ipsius testatoris ex introitibus ipsius testatoris expen-
dere centum ducatos auri in fabrica altaris sancti Tho-
masij siti in ecclesia predicta sancte Anastasie. ... sive in
augmentatione dotationis ipsius altaris, aut partem ipsorum
ducatorum in fabrica et partem in augmentatione ipsius do-
tationis, prout conscientie diete Ursuline prò salute anime
ipsius testatoris melius videbilur».
2 Arch. Not., testam. m. LXXXIV, n. 5. Un esemplare
del suo testamento esisteva nell’Archivio di .Santa Anastasia,
come appare dal Repertorio, pag. 53. Moglie di Bartolomeo
era Libera Nichesola.
Fig. 14 — Pala dell’altare Centrego — (Fotografia Lotze).