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GIUSEPPE GASASSI
figurativi colle opere vedute (fig. 12): mento spianato, labbra come lame di coltello, pal-
pebre a liste di cuoio lucente. Nella nuca dell’ampia vòlta cranica una discesa per gradi
di chiaro e di scuro come nella « grosser grùne Kopf » di Berlino.
In tutto si chiarisce un grande avanzamento nello sviluppo del volumismo spartiluce.
Il frastagliamento dei piani in opposizione dicromatica è assai maggiore, i rapporti assai
più complicati.
Tutti gli elementi nella testa di Scipione sono egiziani ancora. Nel Cesare del Museo
Fig. 14 — Ritratto. Cairo, Museo.
di Berlino (fig. 13) è aggiunto invece qualche elemento diverso. Vi si rileva l’efficacia
di una forma più arrendevole — quella prassitelica forse. — Ma gli elementi diversi non
sono imitati e congiunti con gli altri in ibridismi figurativi: chè la sensibilità lievemente
mutata ha mutata a sua volta l’espressione artistica. Non è in ogni parte la nettezza della
divisione fra lamine di scuro e lamine di chiaro, nè la congiunzione a spigoli dei piani;
ma, se non vediamo più le vitree lastre accese o spente, c diffuso un più ampio e vario
bagliore. I chiari e gli scuri non riescono quasi più a nascondere la realtà del marmo sot-
tostante, ma, come veli, ad ogni momento si confondono con essa — col chiaroscuro
infine — per illuminarsi poi ed ottenebrarsi in iscaglie sporadiche nere-bianche. I.'impres-
sione cristallina dell’arte egiziana è certo svigorita; e, d’altra parte, la funzione coloristica
si dissolve in relazioni minime topografiche, non più distesa nell’ampiezza di rapporti bidi-
mensionali. La scomposizione della luce aveva naturalmente portata l’abolizione delle
curve con l’imposizione dei piani. Rientrati per gran parte gli angoli spartiluce, piani
e curve si succedono, sì che la forma trova qualche incertezza. Ma qualche lama fredda
nel volto; due piattonate alle cartilagini del collo; le orbite ed il sovrarco ciliare scavati col
ferro; e le labbra incise: egli è bene il prossimo parente dei ritratti egiziani dell’ultimo periodo.
GIUSEPPE GASASSI
figurativi colle opere vedute (fig. 12): mento spianato, labbra come lame di coltello, pal-
pebre a liste di cuoio lucente. Nella nuca dell’ampia vòlta cranica una discesa per gradi
di chiaro e di scuro come nella « grosser grùne Kopf » di Berlino.
In tutto si chiarisce un grande avanzamento nello sviluppo del volumismo spartiluce.
Il frastagliamento dei piani in opposizione dicromatica è assai maggiore, i rapporti assai
più complicati.
Tutti gli elementi nella testa di Scipione sono egiziani ancora. Nel Cesare del Museo
Fig. 14 — Ritratto. Cairo, Museo.
di Berlino (fig. 13) è aggiunto invece qualche elemento diverso. Vi si rileva l’efficacia
di una forma più arrendevole — quella prassitelica forse. — Ma gli elementi diversi non
sono imitati e congiunti con gli altri in ibridismi figurativi: chè la sensibilità lievemente
mutata ha mutata a sua volta l’espressione artistica. Non è in ogni parte la nettezza della
divisione fra lamine di scuro e lamine di chiaro, nè la congiunzione a spigoli dei piani;
ma, se non vediamo più le vitree lastre accese o spente, c diffuso un più ampio e vario
bagliore. I chiari e gli scuri non riescono quasi più a nascondere la realtà del marmo sot-
tostante, ma, come veli, ad ogni momento si confondono con essa — col chiaroscuro
infine — per illuminarsi poi ed ottenebrarsi in iscaglie sporadiche nere-bianche. I.'impres-
sione cristallina dell’arte egiziana è certo svigorita; e, d’altra parte, la funzione coloristica
si dissolve in relazioni minime topografiche, non più distesa nell’ampiezza di rapporti bidi-
mensionali. La scomposizione della luce aveva naturalmente portata l’abolizione delle
curve con l’imposizione dei piani. Rientrati per gran parte gli angoli spartiluce, piani
e curve si succedono, sì che la forma trova qualche incertezza. Ma qualche lama fredda
nel volto; due piattonate alle cartilagini del collo; le orbite ed il sovrarco ciliare scavati col
ferro; e le labbra incise: egli è bene il prossimo parente dei ritratti egiziani dell’ultimo periodo.