Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

DOI Heft:
Fasc. 4
DOI Artikel:
Galassi, Giuseppe: Dall' antico Egitto ai Bassi Tempi, [2]: A proposito di un movimento artistico del secolo VI
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0369

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
DALL'ANTICO EGITTO AI BASSI LEMBI

335

— un atteggiamento qualsiasi di posa fotografica. E quale insen-
sibilità nello sprigionare le scintille, nella barba e nei capelli,
dalle scheggiature macchinalmente ripetute ! 1

Un certo squadramento generico assume, invece, nello scorcio
del secolo ni il ritratto dell’imperatore Probo nel Museo Capito-
lino (fìg. 23); dove anche si manifesta una tendenza regolariz-
zatrice nella distribuzione delle brevi ciocche dei capelli sopra la
fronte.2

Da questo tempo in poi la rigidità d’impostazione ridiviene
moda negl’imitatori. Il così detto Costantino degli Uffizi, a Fi-
renze (fìg. 24) e l’altro colossale nel cortile del Palazzo dei Con-
servatori, a Roma (fìg. 25), sono disposti frontalmente ed assial
mente, senza però che la forma metricizzi in ogni parte il volume
e lo imprima nello spazio nitidamente. Nel diadema del così detto
Costantino degli Uffizi appaiono alcuni fori ombriferi (quali si ac-
centuano con maggiore insistenza nel « Giuliano Apostata » del
Louvre) : segni precorritori del colorismo puro dei marmi bizan-
tini.3 Queste due opere del secolo quarto, nella grande semplificazione formale, e nelle
ampie curve generiche, rispecchiano un primo momento del periodo artistico in cui lo
stile complesso dei volumisti scompositori della luce si risolve in quello semplice eli me-
tricità pura. Un secondo momento è riflesso in un busto del giardino della « Forma Urbis »
nel Palazzo dei Conservatori (fìg. 26), con la chioma amplificata, come nella statua di
Barletta.4

Più ridotti e più rigidi sono due ritratti, probabilmente del secolo v, l’uno detto di

Fig. 26 — Ritratto
Roma

Palazzo dei Conservatori
(Fot. Min. della P. I.).

1 In molte sculture dello stesso secolo preval-
sero tuttavia i metodi della tradizionale accademia,
come nel Gallieno del Museo delle Terme a Roma.
In altre, come nel Cavino del Palazzo dei Conser-
vatori, metodi diversi si congiunsero: e si scheg-
giarono i capelli secondo la moda nuova, e si ar-
ricciò la barba secondo la moda antica.

2 Uno stadio più avanzato del Probo capitolino
è indicato da una testa, probabilmente del secolo iv,
nella Gliptoteca Ny-Carlsberg (cfr. Poulsen, art.
cit., fìg. 16). Alcune sculture di questo tempo ri-
flettono più decisamente il ritorno dell’arte allo
stile volumetrico puro per l’incastro netto del collo
nella testa. Vedasi, per esempio, la testa del Museo
del Cairo, riferita ad Alessandro Severo (cfr. Edgar,
Greek Sculpture, in Catalogne Géner. des Antiqui-
tés, ecc., n. 37380) oppure la più tarda statua di
imperatore, col diadema prebizantino, proveniente
da Afrodisias, nel Museo ottomano di Costantino-
poli (cfr. Aulff, poi citato).

3 Nel Costantino degli Uffizi è anche qualche
elemento plastico — per esempio nel corrugamento
della fronte: — ricordo, forse, di qualche opera di
una corrente secondaria plastico costruttiva, che
osserveremo.

4 L’amplificamento della chioma corrispondeva,
come l’uso degli enormi copricapi, alla necessità di
una composizione metrica, ponendo in rapporto

vari elementi di volume regolare fra loro.

Affini al busto del giardino della «Forma Urbis»
sono due altri nella Gliptoteca Ny-Carlsberg (n. 771
ed il più tardo n. 775). Cfr. Hekler oppure Poul-
sen, opere citate.

Naturalmente anche di questo periodo si hanno
lavori nei quali non si può notare se non una ri-
duzione schematizzatrice dei metodi accademici
tradizionali. Tale, per esempio, è la testa di Evan-
gelista nel Museo ottomano di Costantinopoli (Cfr.
Wulff, Die Alt clivi stli che Kunst, nel manuale del
Bùrger: fig. 1). Tali anche le due statue conso-
lari del Palazzo dei Conservatori a Roma, sebbene
una certa angolosità nel volto sia ricordo di opere
tagliate a piani. Così, nonostante una certa siste-
mazione architettonica, debbono considerarsi fredde
semplificazioni accademiche il ritratto di princi-
pessa orientale nella Gliptoteca Ny-Carlsberg e
specialmente quello assegnato a Costantino, nel
Friedrich-Museum di Berlino. Vedi anche i ritratti,
nel Museo Torlonia, di Massenzio, Magnenzio, Gio-
viano, Valentiniano (cfr. Venturi, Storia dell’Arte
italiana, figg. 154-161), ed il busto di Grottaferrata
(Venturi, op. cit., fig. 164). Il Costanzo Cloro del
Museo Capitolino (Venturi, op. cit., fig. 162) è un
ri destamente realistico così forte da nascondere
quasi gli elementi accademici.
 
Annotationen