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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 4
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Galassi, Giuseppe: Dall' antico Egitto ai Bassi Tempi, [2]: A proposito di un movimento artistico del secolo VI
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0371

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DALL'ANTICO EGITTO AL BASSI TEMPI

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da un piano ad un altro ugualmente disposto, — la dimensione in pro-
fondità perde assai d’importanza. I brevi scorci, più che servire ad un
ampio allontanamento dello spazio, si restringono a listare qualche
piega o qualche lineamento. In tutto si tende, insomma, alla bidimen-
sionalità. Si prepara il substrato ale proiezioni versicolori bizantine.1

Rapporti con le sculture palmirene dovette avere l’arte copta nelle
sue origini, per le molte affinità figurative che vi si riscontrano. Quando
non si limitò a modificare motivi ellenistici — sforbiciando, per esem-
pio, le volute dei girari d’acanto in una moltitudine di triangoletti,-
— conquistò lo stile copto del secolo vi e al vii una fisionomia parti-
colare, che lo riavvicinava singolarmente all’arte egiziana più antica.

Vedasi la stele della collezione von Bissing a Monaco (fig. 28) e si con-
fronti col bassorilievo egizio della III dinastia nella stessa collezione
(fig. 6 c.it.): ancora interruzione spaziale violenta, a tagli freschi, nello
spianamento dovuto alla subordinazione architettonica. Nell’opera
copta,2 tuttavia, è un evidente amore per la composizione centrale,
quale non si notava nei bassorilievi egiziani dell’antico impero. In questi anzi la parte
principale della figurazione spesso impostavasi lateralmente, sì che non di rado lo spazio
mediano era diviso da rette diagonali oppure era traversato da un gradinamento di

spezzate. La centralità compositiva doveva, dunque, avere
le sue radici fuori di Egitto, nell’arte greca. Ma nella trasfor-
mazione subita, il motivo ha perduto ogni valore anche de-
bole di organicità, plastica o lineare, poiché ogni elemento
si è staccato, disgregando le masse già articolate. Organi-
cità fratturata, che, sostituendo alle curve in funzione vi-
tale limiti netti in funzione metrica, ritrova spontaneamente
confini poligonati. Nello staccarsi delle membra anche di un
solo organismo — come nell’aquila mediana — si formavano
spesso dei vani così brevi, che potevano colmarsi d’ombra ed
assumere, nell’opposizione col chiaro, un aspetto coloristico,
alla bizantina. Ma tale funzione cromatica non è così larga —
come nei marmi bizantini — da distruggere quella formale,
ancora esaltata nell’acre frastaglio.

Più tardi, sotto l’azione bizantina, l’arte copta soggiacque
interamente al colorismo. E fu una complicazione di figure
geometriche indefinitamente ripetute, a triangoli, a cerchietti,
a poligoni, spesso contenute le une nelle altre oppure intrecciate insieme, sì che ciascuna
non si può intuire se non quando l’altra è svanita: successione d’immagini, come nel
caleidoscopio, fuggitive e riappariscenti : primordiale accenno ad una attuazione nel tempo
della visione.3

1 Anche il berrettone del principe del Museo
Baracco, piuttosto che individuarsi, creando un
rapporto metrico con la testa, tende a proiettarsi
in uno stesso piano con questa.

Alcune sculture del Museo del Cairo, come il
Serapide e VI side (n. 27602 e n. 27604; cfr. Edgar

cit.) pur conservando una disposizione generale di
carattere greco, manifestano già quella particolare
tendenza a pianeggiare che fu sviluppata dagli
scultori palmireni.

2 Cfr. Bissino, Denkmdler cit. Il Bissing già nota
giustamente la parentela di questa scultura con i
bassorilievi egiziani più antichi.

3 Attuare la visione nel tempo : quali nuovi
orizzonti aperti alle arti figurative! Ma, nell’arte
copta, non si andò mai al di là di un rapporto
temporale di figurine geometriche stellanti che ora
tendono ed ora ritraggono gl’innumérevoli brac-
cetti staccati: proprio come nel caleidoscopio. Si
veda, per esempio, la miniatura C in Copile Mi-

L‘Arie. XVIII, 43.
 
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