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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 4
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Pacchioni, Guglielmo: Belbello da Pavia e Gerolamo da Cremona, miniatori, [2]: Un qpresioso Messale gonzaghesco del secolo XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0378

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344

GUGLIELMO PACCHIONI

scrupolosi, con una uniformità che nuoce qualche volta alla vivace freschezza della sua arte e
scema un poco il nostro interesse e la nostra ammirazione.

Di quando in quando, da queste ammirevoli qualità esteriori di fattura, balenano virtù
più intime: un senso di finissima eleganza nell'intendere la decorazione; un intuito delicato
nello stabilire il rapporto di due tinte; una composta nobiltà nell’ideare una scena; una pro-
fonda spiritualità nel creare il tipo di alcuni personaggi; l’accenno di uno spirito vibrante,
intimo e raccolto, ancora contenuto in una ferma disciplina di scuola.

Le figure hanno proporzioni snelle, alquanto allungate e salda struttura, e l’artista si
studia di imprimervi un carattere austero e solenne, modellando vigorosamente le teste, at-

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Fig. 13 — Gerol. da Cremona : Pagina di Messale
Mantova, Palazzo Ducale.

teggiando eroicamente la persona, ergendola con crudo distacco contro i fondi a tinte schia-
rite; struttura e carattere che il miniatore deriva dall’esempio di Andrea Mantegna.

E dal maestro egli desume anche la crudezza e la durezza del segno (a cui la pratica
della miniatura aggiunge poi minutezza calligrafica), il carattere trito del paese aperto e lon-
tano, folto di alberelli e di cespugli, tagliato da piccoli viottoli serpeggianti, studiato in ogni
minuzia del terreno, sparso di sassolini e di fili d’erba, variato di monticelli rocciosi, come
di massi accatastati, animato di lontani castelli biancheggianti, dipinto con tinte leggere,
chiare, sotto cieli limpidi, blandamente azzurrini (fig. 12 e 13).

Nelle teste, specialmente nelle teste di giovani e di donne, il miniatore fa prova di
finezza e di grazia. E si accontenta spesso di disegnare uno stesso tipo tondeggiante, col viso
regolarmente incorniciato dai capelli trattati con estrema finezza, con l’alta fronte convessa,
coi lineamenti che si studiano d’essere, quanto è possibile, delicati e graziosi.

Ne risultano fìgurette un poco uniformi e manierate, un po’ prive di carattere, ma for-
nite di una certa eleganza cortigianesca dovuta all’accurata ricercatezza con la quale sono
trattati i particolari dell'abbigliamento e delle acconciature, alla delicatezza delle tinte lieve-
 
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