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GUGLIELMO PACCHIONI
scrupolosi, con una uniformità che nuoce qualche volta alla vivace freschezza della sua arte e
scema un poco il nostro interesse e la nostra ammirazione.
Di quando in quando, da queste ammirevoli qualità esteriori di fattura, balenano virtù
più intime: un senso di finissima eleganza nell'intendere la decorazione; un intuito delicato
nello stabilire il rapporto di due tinte; una composta nobiltà nell’ideare una scena; una pro-
fonda spiritualità nel creare il tipo di alcuni personaggi; l’accenno di uno spirito vibrante,
intimo e raccolto, ancora contenuto in una ferma disciplina di scuola.
Le figure hanno proporzioni snelle, alquanto allungate e salda struttura, e l’artista si
studia di imprimervi un carattere austero e solenne, modellando vigorosamente le teste, at-
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Fig. 13 — Gerol. da Cremona : Pagina di Messale
Mantova, Palazzo Ducale.
teggiando eroicamente la persona, ergendola con crudo distacco contro i fondi a tinte schia-
rite; struttura e carattere che il miniatore deriva dall’esempio di Andrea Mantegna.
E dal maestro egli desume anche la crudezza e la durezza del segno (a cui la pratica
della miniatura aggiunge poi minutezza calligrafica), il carattere trito del paese aperto e lon-
tano, folto di alberelli e di cespugli, tagliato da piccoli viottoli serpeggianti, studiato in ogni
minuzia del terreno, sparso di sassolini e di fili d’erba, variato di monticelli rocciosi, come
di massi accatastati, animato di lontani castelli biancheggianti, dipinto con tinte leggere,
chiare, sotto cieli limpidi, blandamente azzurrini (fig. 12 e 13).
Nelle teste, specialmente nelle teste di giovani e di donne, il miniatore fa prova di
finezza e di grazia. E si accontenta spesso di disegnare uno stesso tipo tondeggiante, col viso
regolarmente incorniciato dai capelli trattati con estrema finezza, con l’alta fronte convessa,
coi lineamenti che si studiano d’essere, quanto è possibile, delicati e graziosi.
Ne risultano fìgurette un poco uniformi e manierate, un po’ prive di carattere, ma for-
nite di una certa eleganza cortigianesca dovuta all’accurata ricercatezza con la quale sono
trattati i particolari dell'abbigliamento e delle acconciature, alla delicatezza delle tinte lieve-
GUGLIELMO PACCHIONI
scrupolosi, con una uniformità che nuoce qualche volta alla vivace freschezza della sua arte e
scema un poco il nostro interesse e la nostra ammirazione.
Di quando in quando, da queste ammirevoli qualità esteriori di fattura, balenano virtù
più intime: un senso di finissima eleganza nell'intendere la decorazione; un intuito delicato
nello stabilire il rapporto di due tinte; una composta nobiltà nell’ideare una scena; una pro-
fonda spiritualità nel creare il tipo di alcuni personaggi; l’accenno di uno spirito vibrante,
intimo e raccolto, ancora contenuto in una ferma disciplina di scuola.
Le figure hanno proporzioni snelle, alquanto allungate e salda struttura, e l’artista si
studia di imprimervi un carattere austero e solenne, modellando vigorosamente le teste, at-
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folcimi.! cclcb’.umie co . m
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Fig. 13 — Gerol. da Cremona : Pagina di Messale
Mantova, Palazzo Ducale.
teggiando eroicamente la persona, ergendola con crudo distacco contro i fondi a tinte schia-
rite; struttura e carattere che il miniatore deriva dall’esempio di Andrea Mantegna.
E dal maestro egli desume anche la crudezza e la durezza del segno (a cui la pratica
della miniatura aggiunge poi minutezza calligrafica), il carattere trito del paese aperto e lon-
tano, folto di alberelli e di cespugli, tagliato da piccoli viottoli serpeggianti, studiato in ogni
minuzia del terreno, sparso di sassolini e di fili d’erba, variato di monticelli rocciosi, come
di massi accatastati, animato di lontani castelli biancheggianti, dipinto con tinte leggere,
chiare, sotto cieli limpidi, blandamente azzurrini (fig. 12 e 13).
Nelle teste, specialmente nelle teste di giovani e di donne, il miniatore fa prova di
finezza e di grazia. E si accontenta spesso di disegnare uno stesso tipo tondeggiante, col viso
regolarmente incorniciato dai capelli trattati con estrema finezza, con l’alta fronte convessa,
coi lineamenti che si studiano d’essere, quanto è possibile, delicati e graziosi.
Ne risultano fìgurette un poco uniformi e manierate, un po’ prive di carattere, ma for-
nite di una certa eleganza cortigianesca dovuta all’accurata ricercatezza con la quale sono
trattati i particolari dell'abbigliamento e delle acconciature, alla delicatezza delle tinte lieve-