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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 4
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Pacchioni, Guglielmo: Belbello da Pavia e Gerolamo da Cremona, miniatori, [2]: Un qpresioso Messale gonzaghesco del secolo XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0379

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WELBELLO DA PAVIA E GEROLAMO DA CREMONA MINIATORI

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mente rosate nelle carni, ricche di sfumature, di contrasti, di sovrapposizioni di colori e di
toni, di alluminature d’oro nei panneggi.

Ma spesso, e quasi sempre nei vecchi, l’artista riesce a costruire saldamente i suoi visi
ossuti, a segnare barbe e capigliature fluenti, a bioccoli inanellati, intorno alle teste maestose
dei personaggi biblici, a rilevare con forza i muscoli del collo, a dare ampiezza e consistenza
intima alle fronti, severa vigoria ai volti intensamente espressivi.

Una caratteristica anomalia del miniatore è la debolezza con la quale sono intese e di-
segnate le mani, esageratamente lunghe, di disegno uniforme, senza sicurezza di articolazioni,
prive di nervosità e di vita, prive di carattere e di giusta rispondenza con il tipo del per-
sonaggio al quale appartengono; anomalia che è tanto più strana e caratteristica in quanto
l’artista mostra di saper rendere con sicura conoscenza anatomica e con precisione acutissima
di disegno le estremità inferiori delle sue figure, piantandole saldamente al suolo e atteg-
giandole con varietà e correttezza.

I panneggi quando ritraggono il costume del tempo si stilizzano in ritmi di pieghe ri-

Fig. 14 — Andrea Mantegna : L’Adorazione dei Pastori.
Ludlow, Collezione Hnight.

gide, scanalate, uniformi, si raccolgono con ingenua regolarità intorno ai lombi stretti da
cinture gemmate, si curvano al suolo in lievi linee concentriche, si slabbrano ai lembi con
un movimento spezzato che conserva ancora qualche sapore di gotico.

Più spesso però il panneggio si stende in larghi partiti di pieghe derivanti dall’antico.
Le tuniche allora cadono libere lungo la persona, si rialzano leggermente sugli stinchi, se-
guendo il movimento dell’anca, s’increspano intorno ai fianchi e lungo le maniche, si raccol-
gono con netto distacco all’orlo della scollatura con accurato e preciso studio raalistico. 1
manti invece si drappeggiano in forme più eroiche e più statuarie, si stilizzano ora in larghi
motivi di pieghe ricadenti dall’omero all’anca contrapposta, ora in brevi festoni aderenti alle
membra in modo da renderne evidente il movimento e la forma, ora in un tormentato sfa-
villio di piegoline spezzate, segnate con una durezza metallica entro il ritmo delle pieghe
maggiori.

Questi caratteri rivelano un duplice sforzo nel miniatore: da un lato per raggiungere una
abilità tecnica capace di rendere tanto la consistenza delle stoffe quanto il rilievo delle membra
che ne sono panneggiate, dall’altro per imprimere alle figure quella solennità eroica, quella
composta nobiltà di carattere che in alcune delle più belle miniature elevano di un tratto lo
anonimo artista alla pari dei maggiori maestri.

L'Arte. XVIII, 44.
 
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