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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 4
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Pacchioni, Guglielmo: Belbello da Pavia e Gerolamo da Cremona, miniatori, [2]: Un qpresioso Messale gonzaghesco del secolo XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0390

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GUGLIELMO PACCHIONI

il tentativo, forse per l’aiuto che gli venne dalla presenza del maestro, era riuscito felicissima-
mente nella testa dell’apostolo San Pietro che si presenta di fronte, nel mezzo della scena,
con il viso levato e l’anima assorta nella estatica contemplazione del Redentore che sale al
cielo impugnando il vessillo della vittoria (Ascensione, fig. 23).

È forse la più bella figura di tutto il messale ed una delle più belle miniature italiane.
Il respiro si arresta entro il petto ampio del vegliardo e sulla bocca semiaperta ove ogni
ritmo vitale sembra per un attimo sospeso tanto è intensa l’astrazione dello spirito pare
aleggi quel tanto di respiro che basta alla vita: lo scorcio di tutte le parti del volto è per-
fetto in ogni menomo particolare perfino nel girare degli occhi il cui sguardo è incatenato
alla figura del Vittorioso e si affissa in Lui seguendolo nel suo salire.

A tanta sapienza, a tanta efficacia il miniatore non giunse forse più mai e, davanti a

Fig. 26 — Gerolamo da Cremona: Pagina di Messale
Mantova, Palazzo Ducale.

questa miniatura nobilissima, sorge spontaneo il pensiero che il Mantegna (che la lettera della
marchesa Barbara ci lascia supporre aiutasse qualche volta l’artista) desse qui qualcosa più
che un generico consiglio e una pura guida teorica.

In tutta questa mirabile composizione è un senso di così armoniosa semplicità, una così
monumentale grandiosità d’insieme che ci sembrano trascendere la potenza del miniatore e
uscire alquanto dal suo carattere.

Anche nelle altre teste di apostoli, nobili e belle, ma un pochino uniformi e non mai
tanto piene di anima, lo scorcio è tentato con abilità, ma con assai minore ardimento perchè
Patteggiarsi delle teste or di profilo or di tre quarti ne smorza assai le difficoltà.

Nei corali di Siena lo studio di simili scorci si rinnova con una insistenza che però lascia
troppo sentire lo sforzo. In entrambe le rappresentazioni della Pentecoste (fig. 24) e nella Re-
surrezione (fig. 25) quasi tutte le teste sono rappresentate con lo scorcio di sott in su. Il minia-
tore raggiunge in generale discretamente il suo effetto ma senza però toccar mai la intensità
 
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