LA CATTEDRALE D’AREZZO
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Dunque, notati 1 caratteri fondamentalmente italiani che il nostro Duomo presenta
non so quanto valore possa darsi alle opinioni di Kugler, Schnaase e Lùbcke.
Lontana impressione di insieme tolta dalle fabbriche nordiche, ma particolari ele-
menti italiani ha la Cattedrale di Arezzo che la pongono per tempo fra i primi monu-
menti nostri del periodo ogivale. Perchè fu precipuo carattere di quel periodo di inspi-
rarsi sempre ai criteri dell’arte lombarda cercandosi di semplificare l’organismo costrut-
tivo, d’ingentilire le proporzioni, di rendere, sopra a tutto unità., fra sostenente e soste-
nuto. Ma non si può passare direttamante dall’architettura lombarda all’architettura
gotica italiana: vi è framezzo l’ogivalismo francese introdotto fra noi dalle maestanze
monastiche. Nell’architettura lombarda col pilastro a fascio e le crociere era necessario
un sistema di rinfranco ottenuto per mezzo dei contrafforti esterni e di controspinta per
Fig. 11 — Particolare dell’iute no
Arezzo, Cattedrale.
le gallerie erette sulle navate minori. Su queste e sulla maggiore si svolsero solide volte
a pianta quadrata di modo che ad ogni due sulle laterali, ne corrispondeva una sulla
mediana, dando luogo così a sostegni intermedi con l’unica funzione di sopportare le volte
minori.
Gli oltramontani tolsero il tetto delle gallerie sulle navate laterali, lasciandone i
sott’archi; le gallerie divennero i tritoni ; i sott’archi gli sproni volanti e di conseguenza
le navi minori si fecero sempre più basse in confronto dell’assottigliarsi dei pilastri e
del sopraelevarsi della nave maggiore. 1 contrafforti, dopo che si ebbero spostati così i
sostegni e le resistenze, aggettarono maggiormente prendendo la forma a risega e le
volte nella nave maggiore si fecero di preferenza a barlongue, cioè rettangola® per largo,
lasciando quadrate quelle delle minori, ma utilizzando così per essa anche i sostegni che
nella basilica lombarda servivano esclusivamente alle volte laterali. Gl’Italiani, valen-
dosi delle innovazioni introdotte dal nuovo tipo di chiesa importato dalla Francia (arco
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Dunque, notati 1 caratteri fondamentalmente italiani che il nostro Duomo presenta
non so quanto valore possa darsi alle opinioni di Kugler, Schnaase e Lùbcke.
Lontana impressione di insieme tolta dalle fabbriche nordiche, ma particolari ele-
menti italiani ha la Cattedrale di Arezzo che la pongono per tempo fra i primi monu-
menti nostri del periodo ogivale. Perchè fu precipuo carattere di quel periodo di inspi-
rarsi sempre ai criteri dell’arte lombarda cercandosi di semplificare l’organismo costrut-
tivo, d’ingentilire le proporzioni, di rendere, sopra a tutto unità., fra sostenente e soste-
nuto. Ma non si può passare direttamante dall’architettura lombarda all’architettura
gotica italiana: vi è framezzo l’ogivalismo francese introdotto fra noi dalle maestanze
monastiche. Nell’architettura lombarda col pilastro a fascio e le crociere era necessario
un sistema di rinfranco ottenuto per mezzo dei contrafforti esterni e di controspinta per
Fig. 11 — Particolare dell’iute no
Arezzo, Cattedrale.
le gallerie erette sulle navate minori. Su queste e sulla maggiore si svolsero solide volte
a pianta quadrata di modo che ad ogni due sulle laterali, ne corrispondeva una sulla
mediana, dando luogo così a sostegni intermedi con l’unica funzione di sopportare le volte
minori.
Gli oltramontani tolsero il tetto delle gallerie sulle navate laterali, lasciandone i
sott’archi; le gallerie divennero i tritoni ; i sott’archi gli sproni volanti e di conseguenza
le navi minori si fecero sempre più basse in confronto dell’assottigliarsi dei pilastri e
del sopraelevarsi della nave maggiore. 1 contrafforti, dopo che si ebbero spostati così i
sostegni e le resistenze, aggettarono maggiormente prendendo la forma a risega e le
volte nella nave maggiore si fecero di preferenza a barlongue, cioè rettangola® per largo,
lasciando quadrate quelle delle minori, ma utilizzando così per essa anche i sostegni che
nella basilica lombarda servivano esclusivamente alle volte laterali. Gl’Italiani, valen-
dosi delle innovazioni introdotte dal nuovo tipo di chiesa importato dalla Francia (arco