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ANGELINA ROSSI
tutta la esuberanza del suo temperamento. In quel volto Andrea esprime i misteri della sua
anima, in cui le più squisite sensazioni e seduzioni dell'arte trovavano posto accanto alle più
violente passioni. Se Dio o Satana abbia dato a quella donna regale il dono della profezia,
non sapremmo dirlo; l’autore stesso invano se lo sarebbe domandato.
* * *
Nel 1485, a Firenze, Domenico Ghirlandaio, sotto la volta della cappella Sassetti in Santa
Trinità, dipingeva quattro nobilissime Sibille, una per ciascuna delle quattro vele della volta.
E stato trovato convenzionale un tale uso dello spazio; ma, in verità, non sappiamo a quale
altro espediente il pittore avrebbe potuto ricorrere. Caratteristico è poi il globo luminoso che
fa da sfondo alle figure, quasi a significare l’atmosfera ideale della divinazione, ma che, non
di meno, non riesce a rischiarare la volta presso che buia. Sono quattro figure matronali
(fig. 14), in ampio vestito, che si allarga ai piedi di ciascuna, cadendo sul suolo in pieghe
larghe e pesanti. Tre di esse reggono con le mani il solito rotulo con le profezie, la quarta,
forse la più bella, è in atto di scrivere sul rotulo appoggiato al ginocchio. Corrette nel disegno,
come tutte le figure del Ghirlandaio, queste Sibille non hanno nulla eh ispirato nell’atteggia-
mento. Eleganti figure decorative, non hanno fremiti di passione, nè comunicano altro senti-
mento che non sia di soddisfazione per le loro forme piene di grazia e di gentilezza. Così
ANGELINA ROSSI
tutta la esuberanza del suo temperamento. In quel volto Andrea esprime i misteri della sua
anima, in cui le più squisite sensazioni e seduzioni dell'arte trovavano posto accanto alle più
violente passioni. Se Dio o Satana abbia dato a quella donna regale il dono della profezia,
non sapremmo dirlo; l’autore stesso invano se lo sarebbe domandato.
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Nel 1485, a Firenze, Domenico Ghirlandaio, sotto la volta della cappella Sassetti in Santa
Trinità, dipingeva quattro nobilissime Sibille, una per ciascuna delle quattro vele della volta.
E stato trovato convenzionale un tale uso dello spazio; ma, in verità, non sappiamo a quale
altro espediente il pittore avrebbe potuto ricorrere. Caratteristico è poi il globo luminoso che
fa da sfondo alle figure, quasi a significare l’atmosfera ideale della divinazione, ma che, non
di meno, non riesce a rischiarare la volta presso che buia. Sono quattro figure matronali
(fig. 14), in ampio vestito, che si allarga ai piedi di ciascuna, cadendo sul suolo in pieghe
larghe e pesanti. Tre di esse reggono con le mani il solito rotulo con le profezie, la quarta,
forse la più bella, è in atto di scrivere sul rotulo appoggiato al ginocchio. Corrette nel disegno,
come tutte le figure del Ghirlandaio, queste Sibille non hanno nulla eh ispirato nell’atteggia-
mento. Eleganti figure decorative, non hanno fremiti di passione, nè comunicano altro senti-
mento che non sia di soddisfazione per le loro forme piene di grazia e di gentilezza. Così