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risii pag. 303; sapendosi, che in fondo Vado stava
esposta sino prima del mille F immagine di Maria
Vergine detta di Costantinopoli: delle quali imma-
gini , perchè molte di consimile lavoro in diverse
parti si veggono, è da credere che propagatori fos-
sero quegli artefici sì pittori che scultori, i quali,
come narra il Ridolfì nel tomo I. pag. 12, furono
condotti da Costantinopoli F anno del Signore 977
per fabbricare la basilica di S. Marco in Venezia,
e da Venezia a Ferrara passando, come città poco
lontana, qui pure F esercizio portassero di tali arti,
mentre veggiamo, che fabbricata essendo F antica
chiesa di S. Romano fino prima dell’ anno 997, vi
fu scolpita nella fronte di essa l’immagine del detto
santo a cavallo con intorno incisi questi versi, i qua-
li , secondo il carattere loro, mostrano una grande
antichità, e se non prima del mille, certamente poco
dopo, stantechè nel 1128 fu nuovamente rifabbricata,
e dicono :
Cum sub martyrio Decii Laurentius esset
Sanctus Romanus Christo se credere dixit
Quo baptizato Decius caput abstulit ense (1).
I quali lavori simili essendo a quelli che nella spo-
glia esteriore della cattedrale si veggono ancora e
(i) Questa scultura manca, essendo stata facilmente levata nel 1^55 pel re-
stauro fatto a spese del Card. Crescenzi. Nel silenzio degli Storici, resta incerto,
s’ ella fosse in mezzo alla facciata, ove si vede praticata una finestra a frastagli,
o immediatamente nel semicircolo superiore alla porta, il cui ornato è pure mo-
derno. Una porta che sta a fianco della facciata introduce nell’ antichissimo squal-
lido elaustro, il cui eremitica aspetto è degno d' osservazione, essendo munito di
basse ed irregolari colonne diversamente intagliate, ornate di capitelli di gusto
lombardo, alcuni de’ quali sculti bizzarramente. Gli archi che vi sovrastanno sono
di tutto sesto, formati di tanti cunei, che si stringono F un F altro molto pulita-
mente, senza bisogno di cemento.
risii pag. 303; sapendosi, che in fondo Vado stava
esposta sino prima del mille F immagine di Maria
Vergine detta di Costantinopoli: delle quali imma-
gini , perchè molte di consimile lavoro in diverse
parti si veggono, è da credere che propagatori fos-
sero quegli artefici sì pittori che scultori, i quali,
come narra il Ridolfì nel tomo I. pag. 12, furono
condotti da Costantinopoli F anno del Signore 977
per fabbricare la basilica di S. Marco in Venezia,
e da Venezia a Ferrara passando, come città poco
lontana, qui pure F esercizio portassero di tali arti,
mentre veggiamo, che fabbricata essendo F antica
chiesa di S. Romano fino prima dell’ anno 997, vi
fu scolpita nella fronte di essa l’immagine del detto
santo a cavallo con intorno incisi questi versi, i qua-
li , secondo il carattere loro, mostrano una grande
antichità, e se non prima del mille, certamente poco
dopo, stantechè nel 1128 fu nuovamente rifabbricata,
e dicono :
Cum sub martyrio Decii Laurentius esset
Sanctus Romanus Christo se credere dixit
Quo baptizato Decius caput abstulit ense (1).
I quali lavori simili essendo a quelli che nella spo-
glia esteriore della cattedrale si veggono ancora e
(i) Questa scultura manca, essendo stata facilmente levata nel 1^55 pel re-
stauro fatto a spese del Card. Crescenzi. Nel silenzio degli Storici, resta incerto,
s’ ella fosse in mezzo alla facciata, ove si vede praticata una finestra a frastagli,
o immediatamente nel semicircolo superiore alla porta, il cui ornato è pure mo-
derno. Una porta che sta a fianco della facciata introduce nell’ antichissimo squal-
lido elaustro, il cui eremitica aspetto è degno d' osservazione, essendo munito di
basse ed irregolari colonne diversamente intagliate, ornate di capitelli di gusto
lombardo, alcuni de’ quali sculti bizzarramente. Gli archi che vi sovrastanno sono
di tutto sesto, formati di tanti cunei, che si stringono F un F altro molto pulita-
mente, senza bisogno di cemento.