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Baruffaldi, Girolamo
Vite de' pittori e scultori Ferraresi (Band 1) — Ferrara: Taddei, 1844

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https://doi.org/10.11588/diglit.63256#0043

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— 13 —
spicua terra di Ficarolo in ferrarese, e scultor ce-
lebre , annoverato dal Vasari tra i fiorentini. Mi si
dice adunque che costui fosse quel Nicolò scultore,
e che statuario fosse di quei tempi, non solo in
Ferrara noto,, ma in Firenze ancora, e questa sua
origine di Ficarolo narrano, che viene indicata da
un ramo di fico che ancor si vede scolpito sopra
la porta al fianco destro del duomo di Firenze, si-
mile in tutto a quel lavoro di foglie di fico che nella
facciata del nostro duomo scolpito apparisce e rile-
vato sotto la prima superior loggia che forma la
cornice a tutta quella maestosa mole, come anche
alle tre piramidi superiori alla loggia, la quale so-
vrasta all’ atrio esteriore.
11 meglio però delle scolture di Nicolò vedevasi
alla porta meridionale di esso duomo, detta comu-
nemente la porta de’ mesi, perchè nell’ architrave
di essa, e nell’ arco stavano di tutto rilievo scolpite
le faccende per lo più rusticali, che far si sogliono
alla campagna in ciascun mese dell’ anno. Ed avve-
gnaché questa porta, per cagione della nuova fab-
brica della chiesa, ridotta ad una maestosa archi-
tettura moderna, per disegno di Francesco Mazzarelli
architetto ferrarese, ai tempi del Cardinale del Ver-
me Vescovo, e del Cardinale Tommaso Ruffo arci-
vescovo nostro, perchè, dissi, la stessa porta è rimasta
del tutto chiusa e ridotta ad essere una bottega com-
pagna delle altre nell’ ordine de’ portici che ador-
nano la piazza di S. Crespino, essendosi atterrate
e distrutte le dette scolture, le quali davano un
saggio di ciò che valeva un artefice così eccellente
benché di molta antichità; ho stimato bene di darne
una piccola relazione in questo luogo come di cosa
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