// foro di Augusto
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i primi a parlarne sono Strattone 3, 4, 20 (pag. 166) nell'anno
18 e. v., Pomponio Mela che scrisse imperante Claudio, e taluni
titoli di legati (Orelli 3128 : C. I. L. 2,473) non anteriori a Tiberio.
Conchiude col dire : « videndum ne ulteriorem (Hispaniam) Ti-
berius magis quam Augustus diviserit ». Ma nelle additamenta
al volume, p. 222, egli suggerisce la vera spiegazione del pro-
blema con queste parole, che ora veggiamo splendidamente con-
fermate dalla bella iscrizione del foro di Augusto: « Pnto tempe-
ramentum invenisse me, quo concilietur verborum Augusti insta
interpretatio cum rerum probabilitate. Nam ut negari non potest
utraqite Mispanià significali citeriorem et ulteriorem liberae
reipublicae, ita parum probabile Baeticam a Lusitania separatam
esse in brevi intervallo, quod intercessit inter mortem Augusti,
et id tempus quo Strabo geographiam suam absolvit. Nihil tamen
impedit, opinor, quominus provinciae divisio evenerit post colo-
nias ab Augusto in Hispania deductas, potuitque princeps, ubi
de iis verba facit, statura provinciarum talem ponere, qualis fuit,
non cum scribebat, sed cum deducebantur ».
Soggiungo tre osservazioni. Augusto fu acclamato Pater
Patriae il 5 febbraio del 752, due anni prima dell'era volgare.
Cf. C. I. L. 1, p. 386: 2, 2107 : Ovidio Fasti 2, 119 sg. La offerta
del donario è dunque posteriore al 5 febbraio del 752. In secondo
luogo il passo di Velleio Patercolo 2, 39 « divus Augustus, praeter
Hispanias aliasque gentes, quarum titulis forum eius
praenitet » cet. accenna non solo alla esistenza di questa, da
noi scoperta, ma di molte altre iscrizioni isteriche, relative all'ordi-
namento dell'impero romano. Ciò aumenta e dismisura l'impor-
tanza delle presenti ricerche. In terzo luogo la frase della linea 7a
PROVINCIA PACATA ricorda vivacemente il paragrafo V, 10, 11
delle res gestae (p. 103 Momm.) » Gallias et Hispanias pro-
vicias (sic) et Germaniam.... pacavi».
Il seguente frammento di una terza iscrizione, scoperto nel
muro di fronte dei granai, ove era stato impiegalo come mate-
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i primi a parlarne sono Strattone 3, 4, 20 (pag. 166) nell'anno
18 e. v., Pomponio Mela che scrisse imperante Claudio, e taluni
titoli di legati (Orelli 3128 : C. I. L. 2,473) non anteriori a Tiberio.
Conchiude col dire : « videndum ne ulteriorem (Hispaniam) Ti-
berius magis quam Augustus diviserit ». Ma nelle additamenta
al volume, p. 222, egli suggerisce la vera spiegazione del pro-
blema con queste parole, che ora veggiamo splendidamente con-
fermate dalla bella iscrizione del foro di Augusto: « Pnto tempe-
ramentum invenisse me, quo concilietur verborum Augusti insta
interpretatio cum rerum probabilitate. Nam ut negari non potest
utraqite Mispanià significali citeriorem et ulteriorem liberae
reipublicae, ita parum probabile Baeticam a Lusitania separatam
esse in brevi intervallo, quod intercessit inter mortem Augusti,
et id tempus quo Strabo geographiam suam absolvit. Nihil tamen
impedit, opinor, quominus provinciae divisio evenerit post colo-
nias ab Augusto in Hispania deductas, potuitque princeps, ubi
de iis verba facit, statura provinciarum talem ponere, qualis fuit,
non cum scribebat, sed cum deducebantur ».
Soggiungo tre osservazioni. Augusto fu acclamato Pater
Patriae il 5 febbraio del 752, due anni prima dell'era volgare.
Cf. C. I. L. 1, p. 386: 2, 2107 : Ovidio Fasti 2, 119 sg. La offerta
del donario è dunque posteriore al 5 febbraio del 752. In secondo
luogo il passo di Velleio Patercolo 2, 39 « divus Augustus, praeter
Hispanias aliasque gentes, quarum titulis forum eius
praenitet » cet. accenna non solo alla esistenza di questa, da
noi scoperta, ma di molte altre iscrizioni isteriche, relative all'ordi-
namento dell'impero romano. Ciò aumenta e dismisura l'impor-
tanza delle presenti ricerche. In terzo luogo la frase della linea 7a
PROVINCIA PACATA ricorda vivacemente il paragrafo V, 10, 11
delle res gestae (p. 103 Momm.) » Gallias et Hispanias pro-
vicias (sic) et Germaniam.... pacavi».
Il seguente frammento di una terza iscrizione, scoperto nel
muro di fronte dei granai, ove era stato impiegalo come mate-
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