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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0060

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Bibliografia

chaeology in the University of Eome, etc. 8° di
329 pag\ Boston, Houg-hton Miffliii & Co. 1888.

Il libro del comm. Lanciani che in breve tempo ha avuto
molte edizioni, espone la parte più rilevante e caratteristica della
topografia di Roma, riassumendo le recenti scoperte topografiche
ed epigrafiche che tanto hanno contribuito a far progredire quella
disciplina. Senonchè l'Autore non dà un' arida descrizione degli
antichi monumenti, ma li considera in relazione alla vita ed alle
condizioni di Roma, della quale traccia come un quadro, ne'varii
periodi della sua storia. Dopo un primo capitolo sul rinascimento
degli studii archeologici, dal tempo di Cola di Rienzi che pri-
mieramente raccolse antiche epigrafi, l'A. tratta nel secondo ca-
pitolo, della fondazione di Roma. La quale non ha punto un'ori-
gine etrusca, ma fu fondata da pastori che discendevano dai
Colli Albani e probabilmente da Alba Longa, ' e fuggivano la
vicinanza del minaccioso vulcano laziale. Ciò avveniva nell'età
del bronzo, e prima di quella del ferro, il cui uso perciò sic-
come di cosa recente, era anco in seguito proibito nel restauro
di antichissime costruzioni, o altrimenti riguardato profano. Il
terzo capitolo volge sulle condizioni igieniche della città, la ma-
laria ecc., ed illustra quegli antichi monumenti che strettamente
si connettevano colla salubrità di Roma: tali sono le opere per
l'asciugamento di terreni bassi e paludosi, come la Cloaca ma-
xima (che tuttavia non era la più grande delle antiche cloache);
tali gli acquedotti che sotto l'impero giunsero al numero di 18,
e i pubblici cemeteri, quelli cioè destinati alla classe povera della
popolazione, ecc. Segue il capitolo quarto sui pubblici luoghi di
convegno, i fori, i bagni, i lunghi e spaziosi portici che ripara-
vano dalla pioggia e dal vento, e dai cocenti raggi del sole,
e finalmente i numerosi giardini. Tutti questi luoghi di pub-
blico ritrovo non erano soverchi per una popolazione, che la
maggior parte della giornata passava fuori di casa. Il capitolo
 
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