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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Gatti, Giuseppe: Di un nuovo monumento epigrafico relativo alla basilica di S. Clemente
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0416

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474

Di un nuovo monumento epigrafico ecc.

romana fu elevato da Pasquale II alla dignità cardinalizia. Costui
è Pietro Pisano, il continuatore del Lìber Pontificalis da Leone IX
a Pasquale II, che aderì poscia allo scisma di Anacleto II, e ne
fu ritratto dal caritatevole zelo di s. Bernardo ('). Lo storico
Ernaldo proclamò Pietro Pisano « in legum et canonum sdentici
nulli secundum j; ed il contemporaneo Giovanni Saresberiense
scrisse di lui : « Quis nescit Petrum Pisamcm, cui nullus aut vi.x
similis alter erat in curia ? » (2)

Egli è adunque assai verosimile che il Petrus — cui dum
vivebat subditus orbis erat — sia precisamente quel medesimo,
cui nullus aut vix similis alter erat in curia; posciachè nel
periodo storico, al quale dobbiamo riferirci, nessun altro digni-
tario ecclesiastico sia noto, al quale possano applicarsi siffatto
lodi di dottrina e di grandezza, all'infuori di Pietro da Pisa. Di-
remo dunque, che il card. Anastasio, titolare di s. Clemente,
uscendo di vita prima che fosse compiuta la nuova basilica —
quella stessa che tuttora vediamo —, da lui fondata sulle ro-
vine dell'antica, commise al card. Pietro Pisano di curarne il
compimento. Costui la condusse a termine nel 1128. Poco ap-
presso però seguì le parti dell'antipapa Anacleto; e quando se ne
separò, fu probabilmente preposto a quel titolo cardinalizio, al
quale era già collegato il suo nome insieme con quello di Ana-
stasio. Quindi ò che, come questi, ebbe sepoltura nella stessa
basilica clementina; e l'elogio posto sulla tomba, che ne chiudeva
le spoglie mortali, tornato ora in luce quasi intiero, è un nuovo
importante documento da aggiungere a quelli che costituiscono i
fasti medievali della celeberrima basilica di s. Clemente.

G. Gatti.

f1) Watterich, Pontificum rom. vitae I p. LXII; Duchesne, Étude sui-
te Liber Pontificalis p. 92 ; Gregorovius, St. di Roma nel medio evo (ed. ital.)
IV p. 739, 740.

(2) V. de Eossi, Immagine di Urbano II p. 13, 14.
 
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