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Instytut Sztuki (Warschau) [Hrsg.]; Państwowy Instytut Sztuki (bis 1959) [Hrsg.]; Stowarzyszenie Historyków Sztuki [Hrsg.]
Biuletyn Historii Sztuki — 71.2009

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Nr. 1-2
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Mossakowski, Stanisław: Gli anni romani di Giovanni Battista Gisleni: =
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https://doi.org/10.11588/diglit.35030#0046

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40

STANISŁAW MOSSAKOWSKI

Le occupazioni legate alla nuova sede
furono probabilmente la causa delPassenza
di Gisleni alle assemblee successive del-
rAccademia, Tli maggio e il 3 agosto
1659, nonostante che, durante quest'ultima
seduta, si fossero svolte le importanti ele-
zioni del rettore^. I cinque posti erano am-
biti da dieci candidati, fra i quali, oltre
a Gisleni, si trovarono alcuni artisti giovani
ed eccellenti come gli scultori: Cosimo
Fancelli (1620-1688), Ercole Ferrata
(1610-1686) e Domenico Guidi (1625-
1701) e i pittori: Lazzaro Baldi (ca. 1624-
1703), Fabrizio Chiari (ca. 1615-1695),
Guglielmo Cortese (Guillaume Courtis,
1628-1679) e Ciro Ferri (1634-1689). Non
e strano perció che il vecchio artista sia
uscito sconfitto dalia votazione <3 we/
crctc-h Partecipó invece alle assemblee
successive di quello stesso anno (il 21 set-
tembre e il 30 novembre) e anche, in qualita
di ccnjon?, alla seconda seduta delPanno
seguente (il 20 gennaio 1660)".
Fa svoltasi il 10
agosto 1660, incaricó Gisleni e il famoso
pittore e architetto, Piętro Berrettini da Cor-
tona (1596-1669), di esaminare la possibi-
lita di riduiTe il canone annuo che doveva
essere pagato da un certo Paolo Morello, usufruttuario del terreno ubicato nelle vicinanze
della chiesa di S. Fuca dove si trovava, fra Paltro, la sua casa demolita^. Gisleni fu anche
presente alle riunioni successive: del 19 settembre e del 27 dicembre 1660^.
Pur trovandosi in Italia non perdette contatto eon la Polonia visto che Agostino Focci il
Vecchio, architetto e scenografo che soggiornava a Varsavia, ritenne opportuno menzio-
narlo nel suo testamento steso il 21 ottobre 1660^.

F.
M.


5. Cioraw?/ FuttAtu (7A7or?t, /u piutttu
Ac//WrtAta (MiYano,
Fucco/tu Murtinc/Zi, w/. 7,/ 20).
Fot. <7e//'<3Mtore

^ LAcr AccoJgmiog, f. 121 vcrro, 122-123.
^ Ibid., f. 123.
^ Ibid., f. 123 vcrro, 125 rgcio e vcrro.
' Ibid., f. 129 rcr.so: oiirg /i ropronominoii Mignon Congrggoii Jgpoiorono 7 ropronominoio 5*ignorg Giorowii
TZaitAta GAZcni 4 vgJgrg o.s.snong eon 7 Lignor CowgZigrg Pigiro Rgrgiiino 7 conong cZic .si Jgvg Jg/oZcorg 4 wgjgyinro
PooZo AforgZZo a proporiiong JgZ .sito, cZig g .słoto JgmoZiio, gforZigng Zg iniro Ji s/nictonzo. La questione, nata nel 1635,
dell'acquisto e della demolizione della casa della famiglia Morelli, fondamentale per la costruzione della chiesa di SS.
Luca e Martina secondo il progetto di Piętro da Cortona, viene analizzata da Karl NORHLES, Lo cZiigro JgZ 7,nco g
Mortino ncZZopgro <7; Pictro Jo Cortono, Roma 1970, pp. 101-102, 106, 108.
^PiJgrAccoJg/niog, f. 130, 130 vgr.ro.
Varsavia, Biblioteca Nazionale, Materiały dotyczące rodzin szlacheckich, microfilm 29977, p. 65 - cito eon Hanna
SAMSONOWICZ, "Augustyn Locci, architekt polskiego baroku", [in:] MgJzy PoJwq o Zomoycicw. 5AJia z AAiorii
^zinłi o/iorowong Pro/c.sorow?' Jgrzgnin KowoZczyłowi, Warszawa 1993, p. 165, notę 5 e 29. Cfr. OSIECKA -
SAMSONOWICZ, Zgoriino Locci..., p. 179.
 
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