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24 LIBRO PRIMO

umano, e col primo moversi di questa nostra macchina animale, non meni»
perfetta allora che adesso; ed il pretendere di poter assegnare con precisione
i principj alle cose sull'incertezza del principio dell'uomo e delle rivoluzioni
del globo, è un voler proprio attribuire alla schiatta degli animali ragionevoli
uno sviluppo assai lento ed un'organizzazione difettosa, quasicchè avesse bi-
sogno d'un meccanico progresso per arrivare a un tal punto, e'quasiccliè l'uma-
na generazione fosse vissuta per lunga età intorpidita sul globo covando le prove
del suo ingegno, e rannicchiandosi nell'inettitudine e nel sonno delle crisalidi.
Se dunque le passioni degli uomini si sono sviluppate colla loro essenza
'medesima, e se lo scoppio loro si è reso più impetuoso a misura che si sono
posti fra loro in contatto sociale, egli è evidente die le arti atte a porger sol-
letico, a tutte queste affezioni violenti dell' anima non possono avere avuto
un'origine tanto posteriore alla loro esistenza , e saranno accorse con più o
meno efficacia ad apprestare ogni ajuto , per servire a'bisogni e per lenire
tutti i mali della vita colla benefica loro influenza.

Se le antichissime mura di Tebe trovansi costrutte con fragmenti di edificj
che avevano esistito tanto tempo prima, Ira quali sonosi trovati avanzi d in-
tonachi dipinti e resti di scultura la cui remotissima data rimane incerta e
■sepolta nella caligine dei tempi e abbandonata all'arbitrio delle congetture,
ehi potrà più parlare di epoclie determinate per il cominciare delle arti? I fra-
gmenti di Tebe furono riscontrati da molti viaggiatori, che in cerca dei colossi
di Memnone si sono portati a venerare quei resti grandiosi di tanta antichità,
che restano ancora a guisa di muti e. impassibili testimonj di tutte le vicende
del globo, quasi concentrando nel loro seno i segreti del tempo decorso e gli
enigmi dell' avvenire ; e gli stessi fragmenti dovrebbero condurre gli antiquari
a rinunciare di buona voglia alle determinazioni di tali o tali epoche, giac-
ché tanto rimane tuttavia e per loro pascolo e nostra istruzione da investigar-
si sulla perfezione, sulla decadenza e sulle vicende che le arti hanno subito
pel volgere di secoli innumerevoli.
Ambili.™ Insaziabili di lode e ambiziósi di ogni genere di gloria, i greci pretesero
dei Greci. d'avere anticamente dominato dovunque, e le conquiste de'loro eroi o non
ebber confine, ovvero ebber quello del mondo : fra loro nacquer gli dei , e le
arti più necessarie, le leggi più saggie furono indigene nel loro paese; ma po-
co sono su questo punto attendibili le orgogliose pretese delle nazioni, ed i
greci furono forse rispetto agli antichi popoli dell'Asia ciò che noi siamo ri-
spettò a loro. Come i moderni vantano scoperte la cui origine si trova nei li-
bri greci , così i greci potrebbero essersi attribuite altre volte cognizioni che
stavano già registrate negli antichi libri e nelle tradizioni dell'Asia. Il perio-
do dei XIX anni che concilia il movimento del sole con quello della luna
chiamato aureo numero (per dire una cosa soltanto e ommetterne altre mille)
 
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