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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0048
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Volume II.

STORIA DELL'ARTE CRISTIANA

Pitture

corrisponde la composizione (n. 2) che è sull'arco della
nicchia, ov'è aperto l'ingresso al cubicolo; e vi si vedono
fanciulli e fanciulle intenti a coglier rose dai ceppi.

La zona a questa superiore, che è la seconda, è formata
di spighe, i cui gambi colle pannocchie sorgono da volute o
viticci come le rose. A questa zona risponde la pittura del-
l' arco a sinistra (n. 1 ) : ivi alcuni fanciulli sono addetti a
mietere, a battere e raccogliere il grano. La terza zona è
fregiata di viticci carichi di belle pigne di uva, e ad essa riferir
si deve la pittura dell'arco, di fronte alla porta (n. 3), ove
son figurati alcuni fanciulli che vendemmiano, e chi coglie
l'uva, chi la reca al tino nella cesta, chi la pigia nel tino.
L'ultima zona ha viticci ancor essi, o sia volute ornate di
foglie, che al De Rossi (p. 4) parvero di'lauro e sono invece
di olivo. So bene che gli antichi pittori non sogliono ben
distinguere le foglie del lauro da quelle dell'olivo, ma facile
è il riconoscere qui essersi voluto dipingere olivi e non lauri,
perocché questa zona rappresenta l'inverno, nel quale, sic-
come ho abbastanza dimostrato nel Museo Lateranense, so-
levasi fare la raccolta delle olive ; laonde questa pianta e la
raccolta stessa fu bene spesso adoperata come simbolo della
fredda stagione. Ma lasciando ancor da parte questa ragione,
non può esser meglio dimostrato essere questi rami d'olivo,
che dal confronto della pittura che si vede sull' arco a destra
e ci pone sott'occhio la raccolta delle olive fatta ancor essa
da fanciulli (n. 4). Uno d'essi ha appoggiata la scala ad un
olivo e montatovi sopra va raccogliendo quelle olive che non
sono state scosse; un altro fanciullo invece raccoglie quelle
che sono sparse sul terreno ; un terzo le pone in una cesta;
un quarto ha levato la cesta in collo e va al torchio ( 1 ), ove
due fanciulli coi mazzapicchi battono sulle teste dei tronchi
di legno, che serrati fra le stecche del torchio le costringono
ad accostarsi alle ceste di vimini ove sono le olive e spre-
merne l'olio. Del qual torchio abbiamo ancora esempio in
una pompeiana pittura, ove due fanciulli alati battono egual-
mente coi mazzapicchi le teste dei tronchi, messi fra le ta-
vole o stecche del torchio. Vediamo i particolari delle altre
rappresentanze.

Lo schizzo dato alle stampe dal De Rossi (Bull. Arch.
crisi. i863, p. 3) rappresenta la veduta interna di quello
fra gli archi e gli spicchi che è a sinistra di chi entra. Io
giovandomi dello studio sulla originai pittura e di una foto-
grafia cavatane dal Sig. Parker 1' ho corretta (n. 1 ). Le zone
in che è orizzontalmente divisa la volta sono quattro, e su

ciascuna di esse vedonsi dipinti in belle volute i frutti di
ciascuna stagione dell'anno, cominciando da basso. I ramo-
scelli di fiori, le spighe di grano, i tralci di vite, i rami
degli olivi, e le fronti degli archi che sorreggono questi
spicchi rappresentano le raccolte che in esse stagioni si
fanno. Delle quattro zone le prime tre sono vagamente
abbellite di uccelli qua e là svolazzanti intorno ai loro nidi;
la sola zona dell' inverno ne è priva. I quattro bastoni ai
quattro spigoli della volta levansi da quattro bei vasi di fiori,
e sono intorno vestiti delle foglie, dei ramoscelli e degli steli
corrispondenti alle zone per le quali passano salendo al
lucernaio.

Sulla fronte dell' arco che è sulla porta d'ingresso, alcuni
fanciulli e fanciulle colgono fiori per tesserne serti e ghir-
lande: al qual lavoro seggono altre donzelle intorno a un
palo, dalla cima del quale pendono i cordoncini dei serti
che vanno intrecciando : il palo è piantato nel mezzo di
una base cilindrica.

Sull'arco a sinistra (n. 1) alcuni giovani, cinti ai lombi
di un semplice panno, lavorano alla mietitura e raccolta
del grano: fra essi uno il batte già portato sull'aia, un uomo
barbato che è nudo del tutto va a destra, portando sulle
s palle, a quanto pare, un covone. Sulla parete di fondo sotto
1' arco è rappresentato il buon pastore fra due alberi, con
una pecora sulle spalle e un' altra dappresso. A sinistra
appare il comignolo della capanna. Sulla fronte dell' arco
(n. 3) che è di fronte alla porta i vendemmiatori colgono
1' uva, la pongono nelle ceste, e levatesele in collo la recano
alla gran vasca, nella quale un giovane imberbe ed un
uomo barbato la pestano : dinanzi alla vasca sono posti
due vasi che ricevono il mosto dai due canaletti che vi si
vedono aperti. L'uomo barbato e il giovane si reggono
insieme colle braccia conserte, e il giovane anche col ba-
stone ricurvo : 1' abito dell' uomo è un panno intorno ai
fianchi; il giovane veste una tunica esomide, come tre dei
vendemmiatori ; un quarto indossa una tunica a strette
maniche e sopra di essa una pellegrina.

La fronte dell'arco a destra (n. 4) rappresenta alcuni
giovani che, come ho già detto, raccolgono le olive.

Sulla parete di fondo vedesi parte della nave di Giona
con due marinai, che, a quanto pare, il tragittano in bocca
del pistrice.

(1) Tutta questa parte del dipinto, veduta da me nel 1859, ora
non mi fu dato disegnarla, perchè invisibile dal piano della stanza : e
mi scuserò presso le persone discrete anche per le pitture poste ai

numeri 2, 3, che non si poterono copiar meglio in tanta distanza, né
forse appieno

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