Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0136
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
I li

1

Il II

CIMITERO DI CIRENE e IPOGEO DI AFRODISIADE

NELLA LIBIA CIRENAICA

TAVOLA CV C.

L

a scoperta delle due pitture cristiane, questa e la seguente,
devesi al francese viaggiatore Sig. Pachó, che le die alle
stampe nella Cyrenaique, (pi. XIII e LI).

1. Il Pachó die alle stampe alla tavola LI dell' opera citata
questa pittura, trovata dentro una cripta della necropoli di
Cirene. Essa rappresenta il buon pastore, si frequentemente
ripetuto nelle pitture e sculture dei primi secoli, ma con
sandali allacciati intorno al piede e sino a mezza gamba e
vestito di tunica succinta e priva del tutto di maniche, e con
una corta pelle sulle spalle, tutta intorno chiusa, che egli
si è rilevata sull'omero destro. Oltre a ciò ei cinge una
corona di edera e porta la pecora sulle spalle, tenendo in-
sieme colla sinistra i due piedi e la verga pastorale. Il suo
atteggiamento è di chi sembra tornare alla diletta mandra,
dopo una penosa ricerca della smarrita pecora che si reca
in collo. Quella mandra, che gli sta intorno, è di agnelle
lattanti e sta in mezzo a due alberi, il qual particolare è
frequentissimo a rappresentarsi nelle pitture cimiteriali ro-
mane: onde mi pare, che si avvalori il pensiero che siasi
voluto con questi due alberi simboleggiare la Chiesa, com-
posta dei due popoli, l'ebreo e il gentile, nella guisa mede-
sima che suol essere simboleggiata dalle due palme nei
musaici e nelle sculture dei sarcofagi.

Il pastore e le pecore stanno sopra un solido e coltivato
terreno; che han dunque a far qui i sette pesci che intorno
circondano la composizione ? E poi qual interpretazione da-
rassi alla sfoggiata mole, con che sono espressi pesci notissimi
nel Mediterraneo, la cui misura giunge ad un palmo appena ?

Il Pachó, che ne trasse e divulgò il disegno, ne fu colpito in
guisa che indi credette potersi trarre un argomento evidente
della intenzione avuta dall'artista di esprimere in siffatto
modo voti ed offerte, e a tal effetto parvegli che li avesse
staccati dal fondo del quadro e in guisa da gittarvi sopra
una forte ombra, come se fossero appesi per voto (p. 376):
Autour du tableau des poissons de différentes espèces posés
en offrande, intention tellement evidente, qu'ìls sont trois
fois au moins plus grands que les moutons et le terger,
et que l'artiste les a détachés du fond du tableau par une
forte ombre, comme s'il avait voulu les y représenter sus-
pendus en ex voto. Cosi egli. Ma tal non è il linguaggio
dell'artista, qual se l'è imaginato il Pachó; e fa maraviglia
come egli che aveva disegnati questi pesci vivi e a nuoto,
pensasse, che potessero essersi voluti rappresentar sospesi
alla parete come in voto. Né poi l'ombra che gettano è di
tal natura da rappresentarceli staccati dal fondo del quadro,
ma si come suol dipingersi il riverbero, quando i pesci nuotano
sulla superficie del mar tranquillo. Il pittore dunque ha qui
rappresentato sette pesci vivi e nelle acque intorno alle poche
zolle di terra ove sta fermo il pastore colla sua mandra : e
li ha figurati di mole si poco proporzionata alla grandezza
delle pecore, del pastore e anche degli alberi, manifestandoci
in tal modo l'intenzione sua di non dipingere una veduta,
ove fosse un laghetto o un mare, che l'isola del pastore cir-
condasse, ma tutt'altra cosa e di recondito significato.

Io non ricordo di aver veduto altrove il buon pastore,
coronato di edera e la sua greggia tutta composta di pecore,
colle mammelle pregne di latte. Gli antichi Greci niuna dif-

1/2
 
Annotationen