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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0105
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CIMITERO DI S. MARIA DELLA STELLA

IN ALBANO

Segue la TAVOLA LXXXIX.-

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/• L'agli ipogei romani è breve il passaggio al cimitero
di Albano, nel luogo denominato alla Stella, del quale il
D'Agincourt copiò e mise a stampa le pitture (tav.X, n. 12-15).
Le ha poi descritte il De Rossi nel Bull. arch. crist. 1869,
p. 72 e segg. dandone in istampa una a p. 74, che riproduco
qui dopo averla diligentemente riveduta sull' originale, e in
qualche parte anche emendata.

La pittura è dentro una nicchia, il che non appare nella
stampa, e fu messa allora quando questa parte dell'ipogeo,
trasformata in una cappella, ebbe un altare in quel luogo,
ove erano prima aperti i loculi; e sembra che la mensa
dell'altare, il cui incastro vedesi tuttora, fosse posta sulla
tomba di alcun Martire e che siasi a tale effetto sfondata
la parete e ricavata la nicchia, convertendo in tal modo il
loculo in arcosolio.

Vi è rappresentato Gesù in mezzo ai SS. apostoli Pietro
e Paolo, dimostrati, oltre alle note sembianze, dalle epigrafi
che si leggono sopra di loro: PETRVS PAVLVS. Vi sono
figurati inoltre due altri santi, Lorenzo a destra, LAVREntius,
e ^GNIS a sinistra, letto dal De Rossi ONIS, quantunque
la stampa rappresenti GNIS, e creduto un ignoto Dionysius.
Ma il secondo elemento non può trarsi a figurare un O,
ed è invece un G senza dubbio. Della lettera antecedente
rimane assai poco, né è agevole il dire se fosse piuttosto
un A che un I. Ma poiché l'apice estremo incurvasi alquanto
e non termina in punta come l'I, quarta lettera, mi sia per-
messo leggervi un A, e render possibile in certa guisa un
nome per altra via indicifrabile, sostituendo al Dionysius
un AGNIS. Sarebbesi in conseguenza scritto Agnis come
Ioannis, Achillis e altri simili nomi che scambiano Yes finale
in is, invece del comune Agiws. S. Agnese e S. Lorenzo
hanno gravissima ragione di stare in compagnia dei SS. Pietro
e Paolo in una pittura suburbana.

E degno di notarsi il nimbo che cinge intorno il capo del
martire glorioso S. Lorenzo, entravi la croce, la quale fu
omessa del tutto nella stampa precedente.

4. La parete d'altra cappella, che è a sinistra della già
descritta, fu ancor essa ornata di sacre imagini, che sono
del resto di epoca posteriore. Perocché ivi la pittura di-
chiarata al n. 3 appare di sotto ad un intonico ancor esso
dipinto, dal quale fu coperto e che ora è quasi del tutto cor-
rotto. La citata pittura n. 3 ha di sotto un altro intonico, del
quale non consta che sia stato dipinto : sicché la pittura da
me data alla luce è fra mezzo a due intonachi, dei quali
solo il sovrapposto si sa che fu dipinto. La pittura invece da
me data al n. 4 è sovrapposta ad altro intonico, che era
dipinto, e ne rimane parte di un personaggio che sosteneva
una corona colle mani velate.

Il soggetto di questo dipinto è della natura medesima del
precedente: Gesù in mezzo ai SS. apostoli Pietro e Paolo,
e ad altri quattro Santi, che non ponno determinarsi, se
non in generale dagli abiti, vestendo i due primi, all'apo-
stolica, semplice tunica e pallio come i santi Pietro e Paolo
e Gesù Cristo medesimo: gli altri una dalmatica bianca a
maniche larghissime e sopra di essa una penula color di
porpora. Gesù è in aria giovanile con lunghi capelli, ha
nimbo con entro la croce ornata sulle braccia di una gemma :
ei siede e parla sostenendo un libro aperto sul quale si
legge DOMI/ius. L' ultimo personaggio a sinistra ha in mano
un volume e dietro si vede dipinto un muro di città.

Sulla parete di fondo di questa cappelletta vedesi dipinto
Gesù in mezzo alla sua santissima Madre e a san Smaragdo:
ma queste imagini sono di epoca assai posteriore al termine
che mi sono prefisso, e però non le ho fatte ritrarre in
queste tavole.
 
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