Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0096
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
CIMITERO DI S. VALENTINO

SULLA VIA FLAMINIA

TAVOLA LXXXIV.*

H

I. Uottari CLXXXXI. Non è certo chi abbia fatto di-
pingere la sala di questo cimitero, al quale oggi non è dato
accesso, perché ingombro, dicesi, dalle ruine. Le pitture furon
fatte disegnare dal Ciaccone e si trovano nel Bosio. Sap-
piamo che papa Teodoro fece restaurare e dedicò la chiesa
di S. Valentino, dal quale prende il nome il cimitero (Anast.
in Theodor, n. 5): Fecit ecclesiam beato Valentino ria Fla-
minia a solo, quam ipse dedicarli; e sappiamo che il sacro
edifizio era stato innalzato da S. Giulio, del quale si legge
{Lib. ponti/, in Vita, n. 2) : Fecit basilicam in via Flaminia,
quae vocatur Valentini; e che l'aveva ornato di pitture e
di musaici, ce l'attesta papa Adriano nella lettera a Carlo
Magno (Labbe, Condì, t. XII, p. 902 ): 55. Pontificum vide-
licet Silvestri, Marci et Udii, mirae magnitudinis sanctae
eornm ecclesiae apud nos sunt, depictae tam in musivo quam
in ceteris historiis cum sacris imaginibus ornatis. Fra il
costruttore S. Giulio e il restauratore S. Teodoro intercedono
trecento anni incirca : ed é probabile che le pitture di questa
camera si debbano a S. Teodoro, perocché quantunque papa
Adriano parla della basilica ornata di pitture e di musaici
da papa S. Giulio, nulla dice del cimitero annesso. A mio
avviso il Crocifìsso in essa dipinto pare più opera del
secolo settimo, che non dell'ottavo o del nono, nel quale
sembra esser prevalsa la moda di cingere con panno i soli

fianchi di Cristo crocifisso, laddove gli encolpii di Monza
seguono tuttavia il costume antichissimo di vestirlo del
colobio.

2. Nella parete di fronte vedesi una nicchia con loculo
sottoposto. Nella nicchia è dipinto il busto della SS. Vergine
cinta di nimbo e coperta dal manto, la quale ha davanti
a sé in grembo il divino Figliuolo, sulle cui spalle ha posate
le mani. Accanto si legge SCA DI GENETRIX. A sinistra
della parete, ove è cavata questa nicchia, rappresentasi
l'incontro della Vergine SS. con S. Elisabetta e i loro ab-
bracciamenti. Sopra la nicchia vedesi espresso il divin Fan-
ciullo nelle fasce, accanto al quale é figurata una donna
col capo involto in un panno, che colla sinistra sostiene
la mano destra assiderata. Di poi a destra della medesima
parete il Fanciullo divino, cinto di nimbo, è lavato da due
donne in una vasca : una d'esse è l'ostetrice Salome, il qual
nome le si legge accanto, SALOME. La stampa legge SA-
LOME V e pone una donna nella conca: a me è sembrato
che la ultima lettera fosse mal interpretata, e messo a con-
fronto un' altra lettura che vi trova un T, ho stimato che
fosse un punto finale della medesima forma che nella tav. 87
mal inteso per un V o un T. Quanto alla donna, vedi ciò che
dico appresso. Il Severano opinò che fosse un Santo fra i

92
 
Annotationen