Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0106
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
CIMITERI CRISTIANI DI NAPOLI

CIMITERO DI S. GENNARO

TAVOLA XC>

PROEMIO

A

settentrione della città di Napoli sugli altipiani e nelle
viscere delle colline, che sono di tufo litoide, furono per lunga
età aperte stanze e cripte per seppellirvi i morti. Vi ha me-
moria che nei tempi a noi vicini siano state scoperte in
tutta quella regione, sebbene sparsamente, celle sepolcrali ;
ma non è a nostra notizia che in esse siano state trovate
pitture parietarie, se ne eccettui il colombario, scoperto
nel 1673 presso la chiesa di S. Maria della Vita, consistente
di due camere, una messa a stucchi, l'altra dipinta di ra-
beschi ed uccelli (Corcia presso Scherillo, Le catacombe
napoletane, 1869, p. 26). I privati Cristiani vi ebbero ancor
essi loro sepolcri, e la Chiesa i suoi cimiteri, alcuni dei quali
oggi son noti a noi, e fra essi il cimitero che dalle sacre
reliquie dell' illustre martire S. Gennaro, ivi una volta depo-
ste, prese il nome.

Gli atti del martirio di questo santo Vescovo di Benevento,
e napolitano di origine, narrano che quando egli fu tolto di
vita nella crudeli!" persecuzione di Diocleziano, i fedeli che
ne sottrassero il corpo il portarono a seppellire nel luogo
presso Pozzuoli detto Marciano; da quel luogo, poiché fu
donata la pace alla Chiesa, il tolsero i Napolitani e il tras-
ferirono presso la loro città con solenne pompa, alla quale

traslazione presero parte i Vescovi della Campania, e con
essi molto popolo, e ancora quei che gli erano congiunti di
sangue: Qnein primum quidem in loco qui appellatur Mar-
cianum absconderunt: postea quieto iarn tempore, venera-
biles episcopi, una cimi omnibus ex genere beatissimi mar-
tyris Ianuarii, cum plebe Dei sancta, cum hymnis et
laudibus corpus eius tollentes, iuxta Neapolim transtulerunt
(Ada Vaticana § i3, Bononiensia § io).

La cripta di S. Agrippino vescovo napolitano, anteriore di
circa un secolo alla persecuzione dioclezianea, era pochi passi
discosta dal cubicolo, ove fu deposto il corpo del martire
S. Gennaro: e in mezzo ai due santuarii fu una stanza che
prese più tardi forma di piccola basilica, e dalle contigue
cripte tenne il nome insieme dei santi Gennaro ed Agrip-
pino. Il cubicolo, nel quale era deposto S. Agrippino, non
è oggi ancor con certezza conosciuto; ma due circostanze
soltanto ci son note : che dalla basilica vi si discendeva, e
che era per conseguenza in luogo inferiore al piano di essa.

L'arcosolio (vale a dire la tomba con volticina di sopra)
per deporvi il santo martire Gennaro, fu costruito nella
parete comune al cubicolo e alla basilica. E opinione che

102


 
Annotationen