Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0014
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
CIMITERO DI S. CECILIA E DEI PAPI

DETTO DI CALLISTO

TAVOLA IV."

De

'elle pitture di questo cubicolo (De Rossi, voi. Il, t. X)
non rimane che la volta, la quale è a vela (n. i). Nel cen-
tro vi si vede Orfeo in abito frigio (id. t. XVIII), sedente
di fronte nell' atto di sonare la lira, ed ha due pecore
accanto. Veste una clamide sulla tunica, ed ha in capo il
pileo frigio, e i capelli discriminati e lunghi gli scendono
sulle spalle: il colore delle carni e degli abiti è lo stesso,
cioè rossastro.

La volta aveva intorno quattro mezzi tondi ; or uno
ne rimane e rappresenta un mostro marino a protome di
toro (id. t. XXV): le altre lunette sono occultate dai muri
di costruzioni, aggiunte per fortificare le pareti e la volta. Ai
pizzi furono dipinti uccelli con rami negli artigli, dei quali
un solo ora si vede : ma io gli ho fatti esprimere con la figura
intera della volta per comodo che la tavola me ne offriva.

La volta di questo cubicolo (De R. t. XI) è adorna di
pitture (n. 2). Il buon pastore è nel mezzo in un cerchio, ed
ai quattro opposti lati del cerchio sono quattro teste. Intorno
erano quattro scene in altrettante lunette; ma ora ne ri-
mangono tre : nella prima Giona è all' ombra della cucuzza ;
nella seconda, ora svanita del tutto, fu visto il medesimo
Giona quando è vomitato dal pistrice (id. tav. d'agg. C, D,

Cub. A', 2). Nella terza lunetta, che è di fronte a chi entra,
mirasi dipinto un treppiè, sopravi un pesce con tre pani:
innanzi al treppiè sono schierate sette ceste colme di pani.
La qual rappresentanza ho dato al n. 3 in più ampia forma,
perchè non abbastanza sviluppata nello scorto.

L'Orfeo presso i pagani di quest' epoca rappresentava
la forza maravigliosa del canto e del suono, del qual mezzo
favoleggiavasi essersi egli giovato, nell' impresa di addolcire
e mansuefare i costumi dei mortali, sicché da fieri selvaggi
e brutali che erano si trasformassero in socievoli, miti e
civili. Quest' allegoria cadeva ben a proposito a significare
il bene dalla religione cristiana arrecato, e parve utile il
dipingere l'imagine di Orfeo, quasi ponendolo a confronto
col vero restauratore e rigeneratore dell' umana famiglia.
Imperocché Cristo veramente illuminò gF intelletti colla ce-
leste dottrina, e sanò le male passioni dell'animo colla puris-
sima morale del vangelo. In questa pittura le fiere selvagge
sono trasformate in agnelli mansueti. Notissimo e solenne
è oggi il senso eucaristico del pane e del pesce, una cui
variante è qui dipinta; non avendosi di singolare, che il
treppiè, sul quale è posto un pesce con tre pani, a signifi-
care la mensa, o sia 1' eucaristia, come sacrificio e come
sacramento della nuova legge.
 
Annotationen