PREFAZIONE
Le
se cinquecento tavole che servono di corredo
alla Teoria e Storia dell'Arte cristiana, cominciano
da questo volume, che in riguardo all' opera intera
è il secondo.
In esso ho raccolto le pitture, provenienti dai
cimiteri, in cento e otto tavole, i cui nove decimi
appartengono alle pitture cimiteriali di Roma.
Queste non escono sole, come finora; ma vi si trovano
insieme unite colle pitture cimiteriali di Europa
e di Africa. LAsia ne ha ancor essa ; e il Sig. Layard
inglese mi narrò di averle vedute in certi sepolcri,
lungo una vallata che si traversa da Trebisonda
andando verso 1 Asia minore : ma soggiunse che
quei luoghi non si potevano percorrere senza grave
rischio.
Tornando dopo il Bosio, lAringhi e il Bonari
sulle pitture dei cimiteri romani, disegnate a ma-
niera, avrei voluto, se mi fosse stato permesso,
tutte rifarle, conservando il carattere antico di
quelle che avessi trovate tuttora esistenti. Invece
mi son dovuto limitare e non senza gravissime
difficoltà, ad un confronto dei disegni cavati dalle
stampe cogli originali non ancora periti, né sot-
tratti allo studio dalle rovine. Les catacombes del
Sig. Luigi Perret, di cui una sola copia si ha in
Roma, e non si sa dove, non mi sarebbe potuta
esser di gran vantaggio, perchè composta di pezzi
qua e là scelti, talvolta erronei, e tal altra copiati
dalle stampe medesime. Questo confronto generale
non era stato fatto finora, e perdurava una cieca
fiducia alle tavole del Bosio, ripetute dallAringhi
e dal Bottari. II mio lavoro dimostra quali e quante
emendazioni occorrevano, e forse ancora più ne
avrebbe dimostrato, se liberamente e con agio
avessi potuto ritoccare i disegni preparati, e se
avessi trovato le pitture meno scolorite, spesso
dove maggiore era il bisogno di veder chiaro. Altri
forse avranno di poi piena facoltà e tutto il loro
agio di ritornare al lavoro, e potranno così far
cessare quei dubbii che non dissimulo esser rimasti
nell'animo mio, se siano stati bene o no interpre-
tati alcuni particolari. Comunque ciò sia, egli è
certo che il prezioso materiale delle pitture cimi-
teriali romane è migliorato, e mi lusingò non si
vorrà disconoscere il servizio, che parmi aver pre-
stato alla scienza dei cristiani monumenti di Roma.
Le
se cinquecento tavole che servono di corredo
alla Teoria e Storia dell'Arte cristiana, cominciano
da questo volume, che in riguardo all' opera intera
è il secondo.
In esso ho raccolto le pitture, provenienti dai
cimiteri, in cento e otto tavole, i cui nove decimi
appartengono alle pitture cimiteriali di Roma.
Queste non escono sole, come finora; ma vi si trovano
insieme unite colle pitture cimiteriali di Europa
e di Africa. LAsia ne ha ancor essa ; e il Sig. Layard
inglese mi narrò di averle vedute in certi sepolcri,
lungo una vallata che si traversa da Trebisonda
andando verso 1 Asia minore : ma soggiunse che
quei luoghi non si potevano percorrere senza grave
rischio.
Tornando dopo il Bosio, lAringhi e il Bonari
sulle pitture dei cimiteri romani, disegnate a ma-
niera, avrei voluto, se mi fosse stato permesso,
tutte rifarle, conservando il carattere antico di
quelle che avessi trovate tuttora esistenti. Invece
mi son dovuto limitare e non senza gravissime
difficoltà, ad un confronto dei disegni cavati dalle
stampe cogli originali non ancora periti, né sot-
tratti allo studio dalle rovine. Les catacombes del
Sig. Luigi Perret, di cui una sola copia si ha in
Roma, e non si sa dove, non mi sarebbe potuta
esser di gran vantaggio, perchè composta di pezzi
qua e là scelti, talvolta erronei, e tal altra copiati
dalle stampe medesime. Questo confronto generale
non era stato fatto finora, e perdurava una cieca
fiducia alle tavole del Bosio, ripetute dallAringhi
e dal Bottari. II mio lavoro dimostra quali e quante
emendazioni occorrevano, e forse ancora più ne
avrebbe dimostrato, se liberamente e con agio
avessi potuto ritoccare i disegni preparati, e se
avessi trovato le pitture meno scolorite, spesso
dove maggiore era il bisogno di veder chiaro. Altri
forse avranno di poi piena facoltà e tutto il loro
agio di ritornare al lavoro, e potranno così far
cessare quei dubbii che non dissimulo esser rimasti
nell'animo mio, se siano stati bene o no interpre-
tati alcuni particolari. Comunque ciò sia, egli è
certo che il prezioso materiale delle pitture cimi-
teriali romane è migliorato, e mi lusingò non si
vorrà disconoscere il servizio, che parmi aver pre-
stato alla scienza dei cristiani monumenti di Roma.